Arriva il giorno del trentatreesimo Vertice intergovernativo italo-francese. Attesi Renzi e Hollande ma per primi arrivano i contestatori. “Fuori le navi dalla Laguna” è lo slogan ripetuto e urlato a squarciagola dai manifestanti dei No Tav e No grandi navi lungo il percorso che ha attraversato Venezia.
Ma la protesta arriva anche via mare: manifestanti si sono imbarcati alla stazione, mentre altri sono saliti su numerosi barchini che li attendevano, attraccati, sulla rive del canal grande. Il percorso, sia lungo i rii che le calle veneziane, è proseguito secondo un itinerario “obbligato”, pianificato e controllato a vista dalle forze dell’ordine, in tenuta antisommossa.
Gli agenti della polizia municipale presidiavano sull’acqua con le barche di servizio.
Una volta in bacino però i manifestanti a bordo di barchini hanno cercato di superare il limite di quella che era stata individuata come ‘zona rossa’, nello specchio d’acqua davanti a san Marco, predisposta per il vertice italo-francese e sono stati respinti dai getti d’acqua dagli idranti dei mezzi delle forze dell’ordine. Dai barchini in risposta sono stati lanciati fumogeni.
Dopo diversi tentativi di forzare il cordone per entrare nella ‘zona rossa’, le barche con a bordo decine di esponenti della protesta sono rientrate imboccando il canale della Giudecca. Nel corso dei due cortei, quello a piedi e quello in barca, i manifestanti, davanti alla chiesa delle Zattere, hanno
incrociato un funerale e gli slogan si sono spenti per diversi minuti in segno di rispetto.
Monica Manin
08/03/2016
(cod protenavi)
(foto: immagine di notav)