“Un’illustrazione molto rapida che non ha cancellato le nostre perplessità di fondo sulle schede della Giunta. A cominciare dalla chiusura delle lungodegenze e la loro sostituzione con gli ospedali di comunità. Dal punto di vista clinico è una risposta inappropriata, che occorre rivedere sia nei contenuti che nel metodo con cui avviene la presa in carico delle persone”. È solo uno dei dubbi espressi oggi dai consiglieri del Partito Democratico Stefano Fracasso, Claudio Sinigaglia, Bruno Pigozzo, Orietta Salemi, Andrea Zanoni e Francesca Zottis e della collega della Lista AMP Cristina Guarda in merito alla presentazione delle schede ospedaliere avvenuta in Quinta commissione.
“Indubbiamente bisogna rivedere la classificazione di alcune strutture, declassate a ospedali a di base e che invece, seguendo le indicazioni del Piano sociosanitario regionale, devono tornare a essere spoke. Resta poi aperta la questione di Padova, con il declassamento della Casa di cura di Abano Terme su cui non ci sono state fornite spiegazioni e l’annullamento delle schede del Sant’Antonio. In quest’ultimo caso, però, sulla base delle risposte dell’assessore Lanzarin ci sembra di aver colto la disponibilità a rivedere la posizione. Anche è per noi indispensabile che il Sant’Antonio rimanga in gestione presso l’Ulss 6 Euganea. Sicuramente, poi, l’attività dei privati accreditati viene rafforzata nei termini di maggiori posti letto a loro disposizione, mentre diminuiscono quelli nel pubblico. Per le analisi delle singole schede – sottolineano in chiusura i consiglieri – dopo le audizioni faremo le valutazioni e presenteremo le richieste conseguenti”.