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Il Comune di Venezia mette ordine nelle attività dell’area di piazza San Marco e dell’area Realtina

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Approvata oggi la delibera che dispone “misure di regolamentazione dell’esercizio di attività ai fini della loro compatibilità con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale dell’area di piazza San Marco e dell’area Realtina”. Il Consiglio comunale ha dato infatti via libera all’unanimità alla delibera che mette ordine nelle zone storiche di pregio della città.

L’obiettivo del provvedimento, che si aggiunge a quelli approvati nei mesi scorsi dalla Giunta e dal Consiglio a tutela del patrimonio artistico e culturale di Venezia, è la tutela dei caratteri ambientali e del tessuto storico-culturale della Città Antica, anche in considerazione della necessità di presidiare lo sviluppo dei flussi turistici e il conseguente rischio di far perdere alla Città antica la sua autentica identità. Allo stesso tempo – si legge nel testo -l’intento è contribuire a una generale lotta al degrado contro i fattori suscettibili di recare lesione di interessi generali, quali la salute pubblica, la civile convivenza, il decoro urbano, il paesaggio urbano storico, la tutela dell’immagine e dell’identità storico-architettonica della città.

La delibera, che segue la procedura individuata dal decreto legislativo 222 del 2016, identifica con precisione non solo le categorie merceologiche che potranno essere esposte in vetrina a Rialto e a San Marco, ma anche i confini entro cui per i prossimi 3 anni la norma sarà vigente: riguarderà gli esercizi che si affacciano su Piazza San Marco, Piazzetta San Marco e Piazzetta dei Leoncini, oltre che quelli situati sul Ponte di Rialto e in tutta l’area Realtina (ruga dei Oresi, sotoportego dei Oresi, sotoportego de Rialto, campo San Giacomo di Rialto, Naranzeria, Erbaria).

Nel testo si mettono nero su bianco le categorie ammesse nelle due aree prese in considerazione in fatto di nuove aperture (anche per trasferimento): commercio al dettaglio e/o produzione del settore di moda di alta gamma, librerie, gallerie d’arte e antiquari, arredamento e design, commercio e/o produzione di oggetti preziosi, commercio di orologi di alta gamma, commercio e restauro di oggetti d’arte, cose antiche o articoli d’antiquariato, articoli di numismatica e filatelia, artigianato artistico, tipico, tradizionale e storico.

Per le attività già esistenti nelle aree coinvolte vengono indicate alcune prescrizioni cui adeguarsi entro 6 mesi dal raggiungimento dell’intesa con la Regione:
• i negozi di artigianato artistico, tipico, tradizionale e storico devono specificare il luogo di produzione del prodotto espressamente in vetrina, con legenda visibile;
• è confermato il divieto di esposizione di prodotti di qualsiasi tipo, forma e materiale su stipiti delle vetrine delle porte d’ingresso ai negozi, inclusa la porta stessa, sia all’interno della medesima che all’esterno;
• è vietato l’uso di espositori esterni al negozio, anche se temporanei, posti in qualsiasi parte esterna del medesimo, appesi su stipiti, o agganciati ad esempio sulla porta d’ingresso, come già previsto dai vigenti regolamenti;
• nel contesto dell’Area Marciana, indipendentemente dalla tipologia merceologica prevista, dovrà essere garantito il mantenimento di arredi o allestimenti già in essere o di analoga connotazione e lo spazio vetrina dovrà essere allestito in modo non pregiudizievole del carattere storico del bene e comunque rispondente a canoni ordinari di decoro;
• è vietato l’impiego di luce di tonalità fredda e di intensità, calcolata in lumen, superiore al doppio di quella media del contesto e, in ogni caso, con proiezione luminosa verso l’esterno;
• è vietata l’installazione e l’uso di corpi luminanti all’esterno dello spazio vetrina, su parti architettoniche del fronte di pertinenza dell’esercizio o su tende da sole per esterni;
• è vietata l’istallazione di serramenti vetrina di disegno e struttura complesse e non commisurate alle aperture esistenti del piano terra del fronte edilizio, in materiale diverso da legno o metallo ovvero con finitura riflettente e/o tonalità chiara e vetratura non trasparente o trattata e/o incisa;
• è soggetta ad autorizzazione paesaggistica semplificata per la modifica morfologica dei cosiddetti “abbassamenti” esistenti;
• con riferimento agli esercizi lungo l’asse urbano di Ruga degli Oresi, è stabilita la cogenza delle indicazioni contenute nelle Linee Guida specifiche per le attività commerciali inserite tra le arcate di Palazzo X Savi e delle Fabbriche Vecchie, approvate con deliberazione del commissario straordinario;
• è in ogni caso fatto salvo l’obbligo di acquisizione delle autorizzazioni previste ai sensi del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 sia per la parte II (vincolo monumentale) che per la parte III (vincolo paesaggistico).

Dopo il nulla osta della Soprintendenza ai Beni culturali e il via libera del Consiglio comunale odierno, il provvedimento ora passerà all’esame della Regione per l’ok definitivo.


(foto di archivio)

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