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Hellas Verona, media scudetto: sei punti in due giornate

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Hellas Verona da scudetto: sei punti in due giornate

So di andare controcorrente ma non vado pazzo per le dichiarazioni di Ivan Juric in conferenza stampa.
Capisco la necessità di avere una rosa competitiva ma questo ribattere continuamente la necessità di nuovi giocatori “forti” è stancante.

Quando decidi di rinnovare il contratto, sai benissimo le capacità economiche della società, conosci il modo di operare del presidente Setti. Quindi, tali “lamentele” andrebbero fatte nelle apposite sedi, l’ufficio del presidente e del direttore sportivo.

Inoltre, diciamo la verità, sulla carta la rosa di quest’anno è decisamente più forte. Facile pensare ai vari Amrabat, Rrahamani e Kumbulla con il senno di poi, al loro arrivo erano emeriti sconosciuti e catalogati come bidoni.
Manca un attaccante è vero ma dopo il gol di Favilli contro l’Udinese, la ricerca può essere più tranquilla.
Quello che non mi sembra che comprendano molti tifosi ma anche gran parte della stampa addetta, è che una squadra come l’Hellas Verona debba attendere i movimenti delle grandi per poter agire a sua volta.

Se neppure Milan, Juventus, Roma o Fiorentina riescono a piazzare il colpo attaccante, come possono farlo le così dette “provinciali”? Che puntano alle riserve delle prime?
Parlando di nomi, la Fiorentina non cederà mai Vlahovic se prima non trova la punta. E la punta non puù acquistarla senza prima la cessione di Chiesa.
Come ha detto bene il direttore della Juventus Paratici, in calciomercato è fatto di occasioni e opportunità che un giorno non ci sono e magari spuntano quello dopo.
È così per le grandi, lo è ancor di più per le piccole.

I Gialloblù non possono correre il rischio di cadere in un altro caso Stepinski.
Un investimento di oltre cinque milioni che si è rivelato un buco nell’acqua.
È vero che i soldi intascati dalle cessioni, garantiscono uno spazio di manovra maggiore ma questo non significa dover spendere tanto per fare, senza logica. O per infiammare la piazza con un nome magari poco funzionale al progetto.
Lasciamo lavorare la società e godiamoci il fatto che l’Hellas ha sei punti dopo due partite. Arrivati anche un po’ fortunosamente ma proprio per questo utili quando le cose non gireranno per il verso giusto.

Analizzando la partita con l’Udinese, ai punti avrebbero meritato i bianconeri ma se non segni non vinci. E nel calcio conta chi la butta dentro.
Puoi creare mille occasioni, spingere anche per novanta minuti ma la dura legge del calcio ha sempre detto che goal sbagliato, goal subito.

Ciò che resta della partita è un dato importante: due partite e nessun goal subito, segno che le partenze di Kumbulla e Rrahamani non sembra aver scalfito il sistema di gioco.
Tra meno di una settimana il calciomercato si chiuderà e i conti e giudizi andrebbero fatti solamente alla fine. Quindi aspettiamo.

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