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Hellas Verona, buon esordio. Chi ben comincia… Di Mattia Cagalli

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Hellas Verona, buon esordio. Chi ben comincia... Di Mattia Cagalli

Lo dico subito, vado controcorrente.
A me la partita senza pubblico è piaciuta. Da amante del calcio in quanto sport, la possibilità di sentire le voci dei protagonisti ha galvanizzato. Indicazioni, tatticismi, suggerimenti, come hanno già sottolineato in molti la presente di Ivan Juric in tribuna per squalifica è stata una partita nella partita.

Quello che mi ha colpito maggiormente, è stata la totale assenza di critica verso i propri giocatori, anche quando sbagliavano le uniche parole uscite dalla sua bocca erano di incoraggiamento. Inoltre la ferma volontà di spingere il gioco sempre all’attacco, il pallone sempre in avanti e pressing sempre.

Insomma, se il calcio da un certo punto di vista non può prescindere dal calore degli spalti, dall’altro un sano distaccamento dal rito laico della domenica può far bene. A corpo e spirito.

Ma mettendo da parte le propri riflessioni e immergendosi nel calcio giocato, come è stata Hellas Verona contro la Roma?
Sicuramente un match tra due squadre non ancora in condizione e incomplete, che però ha avuto un crescendo notevole nel secondo tempo. Non mi sono piaciute le dichiarazioni di Juric nel pre-partita, il non saper chi mettere in campo come una accusa alla società.

Se si guarda bene la rosa, in realtà ciò che manca davvero, sono un difensore e un attaccante ma che questa rosa sia più debole di quella dello scorso anno, è tutto da dimostrare.
In fondo, chi erano Amrabat e Kumbulla prima di esplodere?
Quelle parole sono sembrate un modo per mettere le mani avanti in caso di débâcle. Che non c’è stata, anzi.

Il precedente campionato del Verona sembra non essere neppure finito, i Gialloblu hanno interpretato la sfida con la stessa grinta e tenacia dello scorso anno.
L’impronta del mister di Spalato è davvero indelebile.

Ai giallorossi è mancato Dezko, in procinto di accasarsi altrove e nel primo tempo avrebbero meritato più fortuna alcune conclusioni uscite di pochissimo. Ma Silvestri e compagni non hanno mai rinunciato a giocare e con lo scorrere dei minuti, l’inerzia della partita si è capovolta.

Di Carmine ha lottato ma una punta da doppia cifra serve come li pane, certi errori sotto porta (vedi Tupta), non si possono fare in serie A.

Per quanto riguarda i nuovi, Tameze ha impressionato, Cetin bene ma chi ha impressionato è stato decisamente Lovato. Un primavera che entrato a freddo per l’infortunio di Empereur, si è fatto trovare decisamente pronto.

I paragoni con l’ex Kumbulla si stanno già sprecando ma prima di fare certe previsioni, è meglio attendere. Mai esaltare un giovane alla prima prova buona, il rischio di bruciarlo è dietro l’angolo.

Detto questo, la base di partenza su cui lavorare. è davvero buona.
Il calciomercato è ancora lungo, la sfida con l’Udinese è alle porte e difficilmente qualcosa cambierà per domenica.

Le così dette provinciali, devono attendere l’occasione che solitamente arriva l’ultimo giorno di mercato. Sia chiara comunque una cosa, chi ha l’attaccante che segna, difficilmente lo lascia partire.

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