Greta Ramelli e Vanessa Marzullo sono state rapite in Siria e sono ancora nelle mani dei loro sequestratori.
Greta Ramelli e Vanessa Marzullo facevano volontariato umanitario quando sono state rapite. E’ di oggi la notizia del video diffuso in rete in cui le due ragazze chiedono al Governo di trattare per la loro liberazione.
Le reazioni alla vicenda del popolo della rete non sono univoche, alcuni dicono che se la sono cercata, altri invece addirittura le offendono.
I social network di internet sono moltiplicatori di contatti di una certa forma di vita sociale, ma a volte sono anche moltiplicatori di acredine a scapito della tolleranza.
L’ avvocato Paolo Longhi da Legnago, ex assessore, ad esempio, sta scatenando un vespaio di polemiche per la sua posizione ferma espressa in Facebook.
«Perché dovremmo pagare per queste amiche dei terroristi?», si chiede. E poi si risponde: «Che se ne stiano nel loro habitat e non rompano più i co****ni ».
125 persone hanno cliccato «mi piace», ma la crudezza del pensiero così espresso ha provocato una ridda di commenti.
L’avvocato legnaghese non ritratta, anzi a chi paragona la vicenda delle due ragazze a quella dei Marò, risponde per le rime: «altro che povere umanitarie sventurate… Erano (sono?) simpatizzanti del gruppo di islamisti che le ha rapite. Quindi visto che queste signorine ono partite per sostenere la causa dei loro rapitori, ritengo che il paragone con i Marò ci azzecchi quanto la crema di mascarpone con la m…».
Monica Manin
[05/01/2015]
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Le signorine si sono messe in quella situazioni responsabilmente e volontariamente.
Hanno chiesto diesesre aiutate perché costrette dai rapitori.
Occorre, invece, rispettare la loro scelta e lasciarle cuocere nel proprio brodo.