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Nel giorno del Green Pass aumentano le malattie

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Proteste per debutto Green pass, ma l’Italia non si è fermata. Sono invece aumentati i certificati di malattia.

Da Trieste in giù proteste e manifestazioni hanno contraddistinto il debutto dell’obbligo di Green pass per milioni di lavoratori, ma non c’è stata paralisi.
Nessuna turbativa rilevante per l’ordine pubblico dopo gli scontri di sabato a Roma e gli allarmi della vigilia.

Intanto però si fa sentire l’effetto 15 ottobre con la corsa alla certificazione verde: nelle ultime 24 ore i tamponi hanno toccato la quota record di 506mila, mentre dalla struttura del commissario Francesco Figliuolo segnalano il trend positivo delle prime dosi di di vaccino: ieri 73mila, il 34% in più rispetto all’inizio della settimana.

In un solo giorno sono stati emessi ben 860.094 Green pass.

E’ il fronte del porto quello più caldo della giornata.
A Trieste oltre cinquemila persone si sono raggruppate davanti al Varco 4 tra urla ‘libertà’ e slogan contro il Governo Draghi.
I portuali hanno impedito a militanti di Forza Nuova e di estrema sinistra di accedere nell’area.
Momenti di tensione anche quando una troupe del Tg3 è stata circondata da numerosi manifestanti e costretta ad allontanarsi inseguita dalle grida ‘venduti!’.
“La protesta va avanti fino a quando non tolgono il Green pass”, ha annunciato Stefano Puzzer, leader del Coordinamento lavoratori portuali della città.
L’attività dello scalo è proseguita comunque quasi regolarmente, anche se con qualche rallentamento.

Operatività non compromessa anche al porto di Genova, dove un presidio di lavoratori ha bloccato dall’alba le operazioni al varco Etiopia.
Momenti di tensione quando un automobilista ha tentato di entrare urlando ‘andate a vaccinarvi e guadagnatevi la pagnotta’.

Stop anche al varco internazionale di San Benigno ed al Terminal Traghetti dove i manifestanti hanno fatto passare le persone ma non le merci.
Problemi più gravi sono stati invece creati alla viabilità genovese dai blocchi del traffico attuati.

Ad Ancona un centinaio di persone ha impedito l’accesso al porto causando lunghe file di auto e mezzi pesanti.
Disagi alla viabilità più che per l’operatività dello scalo.

Nessuna criticità di rilievo invece per pubblica amministrazione ed aziende di là degli degli ingressi scaglionati ai ministeri e qualche fila per la presa in visione del pass.

I dati Inps sui certificati malattia, nel pubblico e nel privato, hanno però fatto registrare un aumento del 23,3% rispetto a venerdì scorso.
Presidi di protesta si sono svolti davanti ai cancelli di alcune fabbriche, come la Fiat Avio di Rivalta, alle porte con Torino.
Uno sciopero è stato indetto dalla Fiom alla Ferrari di Maranello.


Manifestazioni

Neanche in questo caso ci sono state degenerazioni delle proteste che si sono volte in molte città.
Nella Capitale qualche decina di no pass in mattinata ha tentato di bloccare il traffico in via Labicana, a ridosso del centro: fermati dalle forze dell’ordine.
Nel pomeriggio al raduno contro il green pass al Circo Massimo si sono presentati in un migliaio (oltre 10mila per gli organizzatori).
Fischi per giornalisti e sindacati, “si sono venduti a Brunetta”, ha detto dal palco Edoardo Polacco, leader dell’associazione “Le Sentinelle della Costituzione”.
E c’è stato spazio anche per un gruppo di manifestanti donne che si sono avvicinate con delle rose in mano alle forze dell’ordine che con i blindati presidiavano gli accessi all’area.

Al corteo di Bologna – oltre duemila partecipanti – insulti al megafono contro il premier Mario Draghi, il segretario della Cgil Maurizio Landini e persino contro la senatrice a vita Liliana Segre: “una donna – le parole ascoltate – che ricopre un seggio che non dovrebbe avere perché porta vergogna alla sua storia: dovrebbe sparire da dove è”.

Niente tensioni a Milano, dove centinaia di persone si sono radunate a piazza Domo e circa 500 a l’Arco della pace.

A Torino un centinaio di studenti ‘no green pass’ si è ritrovato nel cortile nel Campus Universitario Einaudi.
“Siamo qua per riprenderci l’università liberandola dalle discriminazioni”, hanno sostenuto.

Tra le curiosità, infine, c’è da registrare la protesta dei militari dell’Aeronautica promosso dal sindacata Siam ai cancelli d’ingresso della base militare italiana.
Al presidio, svolto dalle 7 alle 7.25, hanno partecipato alcune decine di persone.

E tra tante proteste che attraversano il Paese, si registra un’impennata dei pass: attraverso il tampone – come dimostra il mezzo milione di test effettuati nell’ultima giornata – ed anche il vaccino.

Nell’ultima settimana sono state fatte 1,2 milioni di dosi: 127mila in più rispetto alla settimana precedente.
Resta tuttavia consistente lo zoccolo duro dei no vax: sono 7,9 milioni gli over 12 finora sfuggiti all’iniezione.
La quota degli immunizzati ha raggiunto l’81% nella platea dei vaccinabili.

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