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Grandi Navi a Venezia: oggi ben tre ore di ‘giro di tavolo’ con tutti i soggetti coinvolti che hanno detto la loro. Comune di Venezia e Regione Veneto erano esclusi perché non invitati dal Mit sulla questione. L’obiettivo era di trovare una strada per una distribuzione diffusa e provvisoria del sistema crocieristico che oggi transita per San Marco e la Giudecca. Parole, proposte e dubbi che si aggiungono a quelle dei mesi scorsi e che saranno portati al ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli che rimane in attesa – si è appreso – di un nuovo incontro entro fine agosto, per poi trarre le conclusioni a settembre. Mai citate le decisioni del Comitatone del 2017, con soluzione Canale dei Petroli-Marghera per le navi maggiori con l’appendice Canale Vittorio Emanuele per le più piccole destinate alla marittima. Di fatto si è valutato come distribuire, a seconda di stazza e disponibilità di banchine e loro lunghezze, le navi lungo l’asse della zona industriale da Fusina a Marghera. Con la certezza degli operatori che solo le navi più piccole (tutte entrando dal Lido-Alberoni per il Canale dei Petroli) potranno andare a Fusina (50mila tonnellate) mentre le altre (dalle 60mila in su) dovranno essere ‘sparse’ addirittura fino a Porto Marghera. Tra i tanti problemi sollevati quello della gestione dei crocieristi. A nave attraccata scatta il problema di portarli verso il centro storico di Venezia con tanto di bagagli ma anche gli aspetti della sicurezza con le forze dell’ordine chiamate a coprire un’area variabile che appare ingestibile senza le dovute risorse di uomini e mezzi. Infine permane il problema dell’assistenza alle navi stesse, ovvero forniture e rifornimenti. |