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Gondoliere e fidanzata: botte da orbi a Venezia e finisce a denunce

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Una lite con le sue odiose conseguenze turba l’idilliaca immagine del gondoliere con il cappello in testa e il suo remo in mano, mentre guida la sua gondola che scivola tranquilla sulle acque del Canal Grande.
Gli attori di questa baruffa, per niente goldoniana, sono un gondoliere, appunto, e la sua fidanzata.
A rendere odiosa questa vicenda c’è l’accusa di lei che sostiene, con tanto di prove alla mano, di essere stata picchiata selvaggiamente durante una lite con il suo moroso.
A causa delle ecchimosi e dei lividi che l’hanno trasfigurata, come evidenziano le fotografie, che ha inviato tramite whatsapp agli amici e ai conoscenti, “affinché tutti sapessero”, si reca in ospedale, dove l’ascoltano, la medicano e le suggeriscono di recarsi in commissariato a denunciare il pestaggio.

Al Pronto Soccorso arriva anche il gondoliere, anche lui con ecchimosi in faccia e con la falange di un dito dolorante a causa di un morso provocato, secondo le sue dichiarazioni, dalla donna, durante la baruffa e che per picchiarlo (o difendersi?), avrebbe usato anche una padella.
La donna lo ha denunciato anche in ragione del fatto che agli agenti di polizia ha dichiarato di aver subito violenza tante volte, mentre l’uomo, non ha ancora confermato se la denuncerà o no.
I colleghi del gondoliere commentano stupiti la vicenda, descrivono l’amico come una persona tranquilla, affidabile, giudizio contrapposto a quello riferito alla polizia dalla donna che ha ripetuto di essere stata più volte picchiata e che la decisione di denunciare era irremovibile e necessaria.

Saranno gli esperti, la polizia a provvedere alla definizione di questa lite, ad assumere quei provvedimenti che riterranno necessari a evitare che il fatto possa ripetersi, anche perché delle donne picchiate dagli uomini l’elenco è lungo e devastante.
Non sarà questo il caso di quegli uomini giudicati buoni e tranquilli che poi picchiano la moglie o la compagna, ma in ogni caso e lo raccomanda la polizia, già al primo atto violento, una donna deve denunciare, non deve permettere a un uomo di metterle le mani addosso.
“Un uomo che picchia una donna una volta, lo rifà”, affermano le operatrici dei centri antiviolenza, per esperienza e con cognizione di causa.

>> vedi anche: Venezia, gondoliere aggredito da turista perchè lo ha fatto scendere dalla gondola

Se, come dice la donna questi episodi erano già avvenuti, avrebbe fatto bene a denunciare.
Subito: per essere protetta, per diffidare l’uomo con misure coercitive a suo carico.
Fra i gondolieri, qualcuno sostiene che in fondo si è trattato di una lite e che i due “se le sono date di santa ragione”.
Tesi che non giustifica in ogni caso il fatto che un uomo possa picchiare una donna e che questa pratica odiosa si sia ripetuta nel tempo.
Andreina Corso
02/10/2021

       

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Gondoliere veneziano “ha fortuna” nel rimorchiare due belle turiste ma la notte brava finisce male: fa un incidente contro una briccola, porta in ospedale le due donne rimaste ferite e fugge senza lasciare generalità. Esce e cerca di disfarsi della barca danneggiata abbandonandola a Sant’Erasmo ma poi è costretto, o convinto da qualcuno con maggior buonsenso, a tornare in ospedale: aveva dolori fortissimi al torace e sputava sangue. Nell’incidente, infatti, anche lui aveva riportato fratture alle costole e un polmone perforato.


 

Per questo il gondoliere veneziano di 30 anni è stato denunciato dalla Polizia.
Ha causato l’incidente nautico, avvenuto la scorsa notte in Laguna, causando il ferimento delle due giovani straniere e abbandonato poi il natante danneggiato nei pressi dell’isola di Sant’Erasmo.
Gli accertamenti sono scattati intorno all’una di notte, quando alla Sala Operativa della Questura è arrivata la segnalazione della presenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni e Paolo delle due donne con sospetto trauma cranico.
Secondo quanto riferito dal personale medico, è stato appurato che verso mezzanotte e mezza l’uomo si è presentato al Pronto Soccorso riferendo di avere a bordo della propria barca due persone ferite, vittime di un incidente nautico, e dopo averle consegnate si è allontanato precipitosamente.

>> vedi anche: Venezia: aveva speronato il gondoliere che gli ha portato via la moglie, condannato

Le ferite, due donne canadesi di 30 e 21 anni in vacanza a Venezia, hanno raccontato agli agenti che il giorno prima avevano conosciuto tre gondolieri e avevano deciso di passare la serata con loro.
Dopo cena uno dei gondolieri si era offerto di portarle a fare un giro, ma mentre andavano a forte andatura la barca era andata a sbattere contro una briccola.
La trentenne ha riportato la frattura della mascella e un’emorragia cerebrale, per la quale è stata trasferita d’urgenza nel reparto di rianimazione dell’Ospedale All’Angelo di Mestre; la più giovane ha subito la frattura a un braccio.


 

Gli agenti delle Volanti assieme quelli del Commissariato di San Marco hanno identificato poco dopo il gondoliere, che nel frattempo si era ripresentato al Pronto Soccorso per lamentarsi dei dolori provocati dalla rottura delle costole che si era provocato anche lui nell’incidente.
Gli accertamenti hanno rivelato che il gondoliere aveva un polmone perforato e, bloccato in ospedale, il gondoliere ha dovuto ammettere le proprie responsabilità.
Nella confessione il gondoliere ha anche rivelato che di aver abbandonato la barca danneggiata a Sant’Erasmo.
Per lui, intanto, una denuncia per lesioni colpose gravi. Quello che resta dell’imbarcazione è stato sequestrato e sottoposto ai rilievi della Polizia Scientifica per il proseguo delle indagini.
Redazione
06/09/2019

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