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Flor: si vaccina con le dosi disponibili, mancano 200 mila ultra ottantenni

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Un minuto di silenzio all’apertura della conferenza del presidente del Veneto, Luca Zaia, in memoria delle vittime del Covid oggi, giovedì 18 marzo. Sono 1761 i positivi al virus delle ultime 24 ore, al 4,17% rispetto ai tamponi e test somministrati. La situazione contagi non rallenta per ora. Negli ospedali l’occupazione è a 1.821 ricoveri totali, di cui 1.610 in area non critica e 211 terapie intensive. Pressione in crescita. La somma tra i pazienti Covid in Rianimazione e quelli non Covid è di 534. Aumentano anche i dimessi. I dati sono stati presentati dall’assessore Manuela Lanzarin.

La strategia nazionale per le varianti
C’è un nuovo piano di sanità pubblica e vaccinale che individua il cambio della strategia nazionale. Non entrano più i lavoratori dei servizi essenziali ma le persone super fragili e poi le classi di età, a partire dalle più alte. La somministrazione dei vaccini prevede il coinvolgimento delle farmacie, se ne sta discutendo a livello governativo in questi giorni. La Regione ha chiesto chiarezza su questo e sul problema dei non residenti o delle persone che si curano in Veneto provenienti da altre Regioni. Lavorare senza risiedere in Veneto è un parametro utilizzato per la somministrazione del vaccino così come quello del percorso di cura effettuato nel territorio seppur con residenza altrove.

Piano di sanità e vaccinale
Il piano di Sanità pubblica ha l’obbiettivo di intercettare le varianti del virus. In Veneto abbiamo tutti casi di variante inglese, specie in provincia di Padova. Si distribuiscono in tutte le fasce d’età, ma si è trovata la presenza delle varianti Covid anche in età scolastica. C’è quindi una modifica dell’utilizzo dei test a livello di circolare ministeriale con i test di laboratorio che possono essere fatti in meno tempo e individuano le varianti. L’utilizzo del test rapido prevede quelli di prima generazione più evoluti e quelli di seconda e terza. Per l’isolamento e quarantena abbiamo più tempo per l’osservazione e guarigione, è stato portato tutto a 14 giorni. Viene allargata l’indagine attorno ai contatti stretti, quindi anche agli occasionali, e in questo si valuta se avvisare o mettere in quarantena chi è interessato. In base alle nuove disposizioni, i tempi di screening effettuati periodicamente agli operatori sanitari sono più frequenti in attesa di ampliare la copertura vaccinale.

La campagna
La campagna vaccinale va avanti su più fronti, ha spiegato la dottoressa Francesca Russo del dipartimento di Prevenzione regionale. Oltre alle fasce di età si valuta la fragilità. Si procede con ultra ottantenni, senza inserire tutto il blocco dei lavoratori dei servizi essenziali, e si va avanti insieme alle coorti anagrafiche con i fragili e oncologici, le forze dell’ordine, le comunità, carceri, scuole, ecc. Saranno i medici di medicina generale a supportare l’individuazione delle categorie più sensibili. Per gli over ’80 i 350 mila circa (senza le case di riposo in cui ne risiedono circa 28 mila) interessati sono stati reclutati con chiamata nominativa e lettera, quasi porta a porta, con adesione all’80%. In tutte le Ulss le coorti più anziane sono state chiamate anche con messaggio per venire vaccinate in caso anche a domicilio. Coloro che non hanno ricevuto lettera e telefonata saranno comunque chiamati. Gli assistenti a domicilio, caregiver, famigliari o persone esterne, hanno diritto a ricevere la vaccinazione. Tra i super fragili, per i bambini e minori che non possono essere vaccinati, la vaccinazione riguarderà i genitori o accompagnatori. Per i conviventi e assistenti di trapiantati o malati oncologici è prevista la vaccinazione. Il piano nazionale ha individuato alcune categorie e la Regione cerca di facilitare la campagna. Gli over 80 saranno chiamati entro fine marzo o inizio aprile.

I numeri delle vaccinazioni in Veneto
Il direttore della Sanità del Veneto Luciano Flor chiarisce che gli ultra ottantenni vengono chiamati per anno di nascita alla vaccinazione, sono stati coinvolti i nati nel ’39, ’40 e ’41 oltre alla classe 1929-30. Le altre coorti saranno chiamate e non devono prenotare. Si è vaccinato anche con AstraZeneca (prima del ritiro) tranne le categorie fragili e vulnerabili che hanno ricevuto Pfizer e Moderna. Si procede in base al numero di dosi disponibili. Da oggi a martedì 4.500 al giorno, come prima dose, per i fragilissimi assistiti negli ospedali veneti. Dovrebbero arrivare 30 mila Moderna e martedì 80 mila Pfizer, la prossima settimana 56 mila, sempre Pfizer, e da aprile avremo 120 mila Pfizer a settimana (tra gli ultra ottantenni ne sono stati vaccinati finora 130 mila e ne mancano più di 200 mila). I contagi avanzano, la frequenza della variante inglese aumenta la gravità dei pazienti, e crescono i ricoveri in Rianimazione (solo quelli Covid sono 200).

 

 

 

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  1. Sul sito dell’ULSS 3 è indicato che le classi dal 1930 al 1938 non saranno avvisate per ricevere il vaccino ma dovranno prenotare online. Rispetto quindi a quanto dichiarato da Zaia nei giorni scorsi c’è una contraddizione e la confusione tra gli anziani è grande, soprattutto se non hanno figli o nipoti che si prendono la briga di andare a cercare come e quando farli vaccinare. Se davvero la prenotazione online sarà l’unica modalità (ma al momento non c’è alcuna disponibilità di date!) mi domando come si si fa a pensare che proprio ultra ottantenni che non hanno quasi mai dimestichezza con internet possano provvedere a prenotarsi la vaccinazione.
    Aggiungo che al distretto di Favaro, per chi invece ha ricevuto la lettera, sono organizzatissimi e gentilissimi: perché non continuare con le chiamate agli interessati e generare invece tutto questo caos?

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