Fase 2: come avverrà in Veneto? Lunedì rientrano al lavoro 1,2 milioni di persone e ripartono una vasta parte di attività.
Indicata come capofila delle Regioni ‘aperturiste’, addirittura anticipando sotto qualche aspetto la “Fase 2”, il Veneto si prepara al ritorno alla quasi-normalità con il rientro al lavoro il 4 maggio di 1 milione 200 mila persone in più.
“Una data fondamentale” afferma il Governatore Luca Zaia, che annuncia una proroga dell’ordinanza in scadenza domani, 3/5, sostanzialmente “in linea” con il nuovo Dpcm.
La regione è più avanti di altre nella Fase 2, avendo già consentito dal 27 aprile l’attività sportiva e le passeggiate senza limitazioni, con l’uso di mascherina, nell’ambito comunale, l’acquisto di cibo per asporto presso pasticcerie, take away e altre rivendite alimentari, e lo spostamento anche fuori del comune ai proprietari di seconde case, per ragioni di manutenzione o sicurezza.
Sul fronte dell’attività all’aria aperta, i sindaci hanno seguito l’ordinanza di Zaia riaprendo subito gli argini dei fiumi e gli altri percorsi frequentati dai runner.
Il Veneto si era detto pronto a riaprire dal 4 (con le misure di sicurezza) anche asili nido e scuole d’infanzia parificate, per aiutare i genitori che torneranno al lavoro. Ma su questo non ha ottenuto il via libera da Governo e Comitato tecnico scientifico.
Il banco di prova di lunedì, con molti più pendolari, riguarderà anche i trasporti; molte linee saranno potenziate.
A Venezia scatterà la sperimentazione dei vaporetti su “prenotazione”, grazie all’app ‘ufirst’ per i viaggiatori.
Cambiano le regola anche negli ospedali: in tutti i nosocomi dal 4 maggio sarà obbligatorio il tampone sia per chi si ricovera, sia per chi deve programmare un intervento chirurgico.