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Finti dipendenti Actv bloccavano emettitrici e vendevano biglietti falsi

In qualche caso venduti biglietti scaduti o per portatori di handicap, esponendo chi li comprava al pericolo di sanzione durante un controllo

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Truffa, furto aggravato, minaccia a pubblico ufficiale e sostituzione di persona.
Sono questi i reati contestati dalla Procura di Venezia che hanno portato in carcere un 46enne romano e un 59enne calabrese colpevoli di avere venduto ripetutamente a viaggiatori ignari, soprattutto stranieri, titoli di viaggio da utilizzare nei mezzi dell’Actv.
Un provvedimento scattato dopo che i due truffatori hanno continuato a fare bagarinaggio per la città malgrado un provvedimento di divieto di dimora che gli era già stato notificato l’ottobre scorso.
Le indagini sono state condotte dai carabinieri della stazione scali di piazzale Roma e sono partite da alcune denunce presentate dalla stessa azienda di trasporto pubblico che lamentava numerosi danneggiamenti e sabotaggi che si sono verificati ripetutamente soprattutto ai danni delle biglietterie automatiche.

Per “rubare” i biglietti Actv venivano ostruite le fessure da dove avrebbero dovuto uscire i ticket non consentendo agli ignari turisti di recuperare il biglietto.
Quegli stessi biglietti venivano poi recuperati dai due truffatori che li rivendevano ad altri turisti spacciandosi per personale dell’Actv.
In alcuni casi i carabinieri hanno accertato che i titoli di viaggio che venivano rivenduti o erano già scaduti di validità o erano stati acquistati con le agevolazioni per portatori di handicap e poi rivenduti a prezzo piano facendo incorrere soprattutto i turisti in sanzioni e multe perché scoperti in possesso di ticket scaduti o non validi.
Le indagini hanno quindi portato la Procura di Venezia ad emettere quattro divieti di dimora nel Comune di Venezia ad ottobre 2016, con la prescrizione di non uscire dalla propria abitazione dalle 20.00 alle 08.00 di ogni giorno. Misura che per il romano e il calabrese si é trasformata in ordine di custodia cautelare in quanto avevano più volte violato la prescrizione venendo scoperti a continuare nella loro azione criminale in barba al provvedimento del magistrato.

Fondamentale anche in questo caso è stata la capillarità dei servizi di controllo del territorio e la costante vigilanza esterna effettuata dal personale dei Comandi Stazione Carabinieri dipendenti dalla Compagnia di Venezia, che ha consentito di identificare i due soggetti ed accertare le loro costanti violazioni.

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