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Don Massimiliano D’Antiga, Patriarca di Venezia ordina ‘arbitrato canonico’

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Don Massimiliano D’Antiga è il sacerdote su cui vertono vicende che presentano chiaro-scuri, vicende che avevano portato alla sua rimozione dalle chiese di San Zulian e San Salvador.
Don D’Antiga aveva però rifiutato il trasferimento presso la Basilica di San Marco disposto dal Patriarca, e aveva “consentito” la ‘rivolta’ di un gruppo di fedeli a suo sostegno, con tanto di
lettere al Papa e ‘rosari di protesta’.

Il Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, dopo sei mesi di inutili colloqui e incontri con l’interessato, ha ora deciso di sottoporre a un “percorso extragiudiziale canonico” – una sorta di “arbitrato” ecclesiale – la vicenda.

La decisione – afferma una nota del patriarcato – è stata presa “in costante dialogo con gli organi competenti della Santa Sede”, e “in seguito a incontri tra il Patriarca e il sacerdote, anche alla presenza di terze persone, oltre che a uno scambio epistolare e dopo aver consultato, secondo la prassi vigente, le istanze previste dal diritto”.

Don Massimiliano D’Antiga con le sue problematiche si presenterà quindi davanti a un collegio giudicante composto da tre membri presieduto dal domenicano padre Bruno Esposito, Professore di Diritto Canonico alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino di Roma e Giudice del Tribunale Ecclesiastico del Vicariato della Città del Vaticano.

Scopo dell’udienza davanti ai giudici “esterni” alla Curia veneziana sarà “giungere a una serena valutazione dei fatti – conclude la nota – anche con il chiarimento di comportamenti ed eventuali responsabilità, tutelando i diritti di tutti i soggetti interessati”.

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12 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. 1000 processi e rinvii non fanno una condanna! Spesso è proprio così che i vili cercano di diffamare e portare nel fango le persone oneste, denunciando fatti inconsistenti e cercando di discreditare tramite i Media. Aspettiamo che tutto abbia il suo corso. Se le proprietà sono state acquisite correttamente, questo lo deciderà il Giudice. Essendoci di mezzo un Notaio, non avrei dubbi sulla corretteza, inoltre se non erro lo stesso Prete ha smentito pubblicamente riguardo l’appropriazione, precisando che chiaramente si tratta di atti pubblici. Non penso nemmeno che si possa parlare di circonvenzione d’incapace nel caso emergesse che qualche fedele, senza eredi (altrimenti sarebbe già emerso) avesse lasciato qualcosa a questo Prete. Non penso sia un reato. Penso che se non si ledono i diritti di alcuno, chiunque possa lasciare quello che vuole in modo lecito a qualcun’altro. Staremo a vedere.

    • Alex chi? Lei che dà agli altri del vile quando e lei è il primo pavido e vigliacco a nascondersi e neppure firmarsi! Quante cose sa: informo le autorità inquirenti del suo gentile contributo. Anche lei ha imparato bene a mistificare i fatti dal suo Santone e sorella: ENTRAMBI PERO’ A PROCESSO ! La sorella poi ha fatto ambo: due processi nello stesso giorno, record per la Procura di Venezia! Non hanno più portato i poveri vecchietti plagiati quali supporter al processo: temono che scoprano la verità? Per quanto riguarda ciò che dice nelle sue deliranti e controddittorie dichiarazioni lo pseudo prete, ho già provveduto a denunciarlo lui e venti dei suoi seguaci: non ci sarà forse anche lei tra quelli? Dopo vent’anni finalmente sarà fatta giustizia ed emergerà la verità. E le 500 lettere mai viste son servite a molto: rispedite al mittente con tanto di processo canonico! Bel successo, complimenti! Del resto il nostro ha ben dimostrato ciò abbandonando i genitori coi figli morti: non gli servono più quei poveri seguaci, non ha più chiese per farci quel che voleva e per la sua setta. Fare il prete per cosa se non ho le “mie” chiese? HO ANCHE UN BEL VIDEO CHE PUBBLICHERO’ A BREVE: LO DICA AL SUO SANTONE E SORELLA. Siamo solo all’inizio sa? In attesa di scoprire il corvo e fra.tino ovviamente. Alessandro Tamborini.

      • Spero vivamente che Forza Nuova riconsideri i propri rappresentanti! Rilevo un deludente risultato elettorale con le ultime elezioni europee. Si è passati dallo 0,8 allo 0,08 o giù di lì.
        A mio avviso gli elettori non hanno gradito un linguaggio che per molti versi è parso eccessivo e troppo aggressivo. Speriamo in nuove figure più equilibrate, che consentano di fermare questo declino che altrimenti condurrà il Partito fondato da Roberto Fiore allo zero periodico fisso.
        Mi stia bene.

    • Presunzione d’innocenza, è giusto. Le sentenze si fanno nei tribunali e non sui media, è giusto.
      Stiamo al punto: l’atto pubblico, reiterato, esibito e conclamato di rifiuto della consegna data dal vescovo è di generale evidenza. La dissennata soggettivizzazione della vicenda è anch’essa di generale evidenza. Le irresponsabili dichiarazioni finite sui giornali e la campagna appositamente promossa a suo favore sino di totale evidenza. Come mai queste reazioni al limite dell’isteria per un normale avvicendamento pastorale? Al di là del giudizio morale, qui c’è qualcosa di malato. Profondamente malato. Chi gli vuol davvero bene lo inviti a curarsi, se ancora può.

      • “Come mai queste reazioni al limite dell’isteria per un normale avvicendamento pastorale?” . Già, legga gli interventi qui riportati e se ne dia una risposta. Cordialità.

        • Lei non ha capito o non vuol capire. “Le reazioni ai limiti dell’isteria” sono quelle del D’Antiga che sono state riportate con ampiezza da tutti e tre i quotidiani locali, presumibilmente imbeccati dallo stesso. L’estremizzazione della polemica si deve alla facondia mediatica di questo prete, a fronte dei misurati comunicati stampa del Patriarcato. Caro Alex, basta googlare un po’: la rete non dimentica nulla.

          • Gentilissimo, ho capito benissimo da che parte sta, non si preoccupi! Rispondo solo a lei visto che, se non altro, NON usa un linguaggio aggressivo, il quale, com’è risaputo, è poco adatto ad interloquire civilmente. Lei scrive “sono state riportate con ampiezza da tutti e tre i quotidiani locali, presumibilmente imbeccati dallo stesso”. Avrebbe il coraggio di elencarmi quali siano queste testate giornalistiche e le date di tali articoli? Onestamente, sono giorni che cerco di farmi un’idea su questo caso, ma non rilevo quanto afferma. Grazie.

          • Non ci vuole gran coraggio, basta cercare su google: il Gazzettino di Venezia, La Nuova di Venezia e Mestre e il Corriere del Veneto hanno dato ampio spazio alle dichiarazioni del D’Antiga, direi che a tanti han fatto sospirare un “basta”.

          • Il fatto che abbiano dato ampio spazio, non significa che siano stati, come afferma lei, “imbeccati” dal Prete. I giornali devono vendere copie. Non vedo invece nessun intervento da parte della Curia a tutela del Presbitero, nonostante accuse di una gravità inaudita. Accuse perpetrate per diversi mesi da un esponente di Forza Nuova. Ripeto, vediamo come andrà a finire. Saluti.

  2. Aldina Terzi: Ha imparato bene dal suo santone e pseudo prete a insultare il Patriarca. Ben ha fatto S.E. Moraglia a togliere le chiese “bancomat” e chi ha rifiutato lei e il gruppo dei figli morti è stato proprio il suo bravo ! Lui vi ha abbandonato e rifiutato: a cosa serve se non si può lucrare sul sentimento religioso e sull’uso delle chiese? Ecco la panoramica delle vicende. SPIEGHI INFINE COME HA POTUTO lui e la violenta sorella accumulare oltre 15 case, ville, terreni !
    A PROCESSO !
    Mai nominato parroco in vent’anni, con costanti voci e accuse di mercimonio e gestione familiare di chiese, è emerso recentemente un impero patrimoniale ed immobiliare sue e di familiari di oltre 16 case, ville, terreni. Decine di denunce sono state presentate negli ultimi anni alla Procura contro di lui, la sorella e i loro fedeli-seguaci, rinviati a giudizio per diversi reati e processi in corso. Deplorevoli gli atti nei quali un prete si rende protagonista con inauditi gesti pubblici contro S.E. il Patriarca Moraglia che lo ha trasferito dalle due chiese di San Zulian e S. Salvador il 9 dicembre 2018: ribellioni, disubbidienza, insubordinazione, offese irripetibili, e financo con manifestazioni ed incursioni dei suoi seguaci nel Patriarcato, fatti riportati con infiniti articoli della stampa e tv locali e nazionali per settimane intere.
    Il nostro, infine, è rinviato a giudizio con PROCESSO CANONICO, con ordine del Patriarcato e del Vaticano, giusta via per acclarare infine la Verità e tutelare i diritti di tutti. Procedono invece i vari processi penali nelle sedi competenti. Si rimane in attesa degli esiti delle indagini riferite alle vigliacche affissioni in tutta Venezia di volantini e lettere recanti diffamazioni pubbliche contro diversi sacerdoti e Patriarcato ad opera di un “corvo e di un Fra.tino”, eventi che si inseriscono molto probabilmente nella vicenda. La vicenda non è affatto chiusa.

  3. ogni presbitero è tenuto all’obbedienza del suo Vescovo, è una promessa fatta al momento della consacrazione,
    dopodiché, nell’attesa, può avocare la sua tesi ad un collegio superiore con umiltà e senza arringare i fedeli

  4. ho conosciuto Don Massimiliano per un caso fortuito e ho trovato in lui le qualità che dovrebbe avere un vero parroco, capacità di ascolto, disponibilità e soprattutto una capacità di comunicarti il messaggio evangelico. Non è chiaro il motivo della sua rimozione dalle parrocchie di S.Salvador e S. Zulian, il patriarca non ha mai fornito valide motivazioni ai parrocchiani delle sue scelte. Ora lo si mette sotto processo per non avere obbedito agli ordini. L’istituzione Chiesa forse è fatta per allontanare i fedeli e promuovere carriere al suo interno. Grave perdita per Venezia e i veneziani che ambirebbero sentire la loro lingua parlata anche dai loro parroci. Che figura di modesta qualità questo Patriarca.

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