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Telecamere ‘segrete’ nelle chiese di San Zulian e San Salvador

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Telecamere 'segrete' nelle chiese di San Zulian e San Salvador

Nuove asperità emergono a carico delle chiese di San Zulian e di San Salvador, a Venezia. Le due chiese rette fino a qualche giorno fa da Don Massimiliano D’Antiga, oggi trasferito ad altri incarichi.

In una segnalazione inviata dal prof. Alessandro Tamborini – cittadino residente in zona attento osservatore del rigore dei luoghi di culto – al Patriarcato, si parla di microcamere installate abusivamente per “spiare” l’interno delle chiese e i fedeli, in aperta violazione dei dettami normativi e del garante della Privacy, oltre che in sfregio alla riservatezza dei fedeli.

“Lo scrivente ha potuto constatare oggi 21 dicembre 2018, che nella chiesa di San Zulian è presente un impianto di video-sorveglianza che con oltre 4 telecamere istallate sopra l’organo monumentale e a grande altezza sopra il cornicione sito sopra la navata dell’altissimo Sacramento, di fatto controllano ogni angolo della chiesa”, scrive il firmatario della segnalazione.

“Da una attenta ricognizione con documenti fotografici e video, non risultano peraltro presenti i debiti cartelli informativi circa la video-sorveglianza operata dunque in modo illegittimo e in sfregio alle leggi e normative in vigore, disattendono ancor più e in modo gravissimo le norme del Garante della Privacy” prosegue il professore.

“Da informazioni avute da fedeli di Don Massimiliano, chi scrive ha dunque assunto notizia di come il presbitero DON MASSIMILIANO D’ANTIGA controllasse le di lui chiese dal suo cellulare. Informato il nuovo parroco Don Roberto Donadoni, lo stesso mi confermava di come il D’Antiga, nelle pratiche di consegna delle due chiese, avesse parlato di utenze e di un impianto wi-fi attivo nella due chiese. Un impianto wi-fi in nelle chiese giustifica e conferma che è funzionale proprio alle riprese video-fotografiche anche su apparecchi remoti. Chiedo pertanto che S.E. il Patriarca Moraglia accerti immediatamente gli illeciti posti in essere e operati da Don Massimiliano D’Antiga”, conclude Alessandro Tamborini.

La vicenda appare ancora più grave in quanto “Don Massimiliano può potenzialmente ancora controllare le chiese e visionarne il suo interno anche se dimissionato e trasferito dalle stesse
da oltre una settimana”, per mezzo di detto impianto di videosorveglianza che trasmetterebbe lo streaming nel cellulare personale del sacerdote.

Non ultimo, prosegue l’autore della segnalazione: “Si verifichino parimenti i danni eventualmente prodotti a un bene storico-artistico poiché le telecamere sono state posizionate con viti e fori su manufatti tutelati e grande altezza sulla navata”.

Ancora una vicenda spinosa nell’orbita dell’ex parroco di San Zulian e San Salvador, quindi. Il sacerdote era stato al centro delle cronache negli ultimi tempi per vicende che, sostanzialmente, hanno diviso l’opinione pubblica. Da una parte fedeli che lo difendevano a prescindere e a priori garantendo sulla correttezza del suo operato, dall’altra chi lo accusava di comportamenti in netto contrasto con la missione Cristiana.

Manifestazioni di solidarietà in suo nome erano scese in campo al momento del suo trasferimento, che si scontravano però, dall’altra parte, con pesanti voci che parlavano di ‘fatti anomali’.

Accuse alle quali Don Massimiliano D’Antiga potrà replicare dimostrando di esserne estraneo nel prossimo immediato futuro, nel frattempo, però, andrà chiarito il ruolo di quell’impianto di videosorveglianza la cui presenza non era segnalata nè all’interno nè all’esterno delle chiese.

telecamera nascosta chiesa san salvador venezia up 650250

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13 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. IVANO, visto che lei sa chi sono, si dichiari dunque con cognome, o preferisce la pavidità tipica dei vigliacchetti? LE CHIARISCO UNA COSA: E’ LUI CHE HA RIFIUTATO LE “MAMME COI FIGLI IN CIELO”! IL PATRIARCA AVEVA CONCESSO DI PROSEGUIRE AD OCCUPARSENE MA LUI HA RIFIUTATO, SI E’ RIBELLATO, LO HA INSULTATO PUBBLICAMENTE FINO AD AFFERMARE CHE SI SAREBBE DIMESSO DAL MINISTERO SACERDOTALE: HA CAPITO? AVETE CAPITO ?
    I vostri deliri si evidenziano nei vostri scritti. Più scrivete più mi avantaggiate, grazie. E’ arcinoto che il personaggio diffami, calunni, minacci, intimorisca, (anche confratelli) azioni tipiche anche di una famigliare: difatti sono denunciati e a processo! O usi la sua specialità, quella di ergersi a vittima e perseguitato. Ivano, le ripropongo le sue parole qui sopra nei commenti da lei lasciati, certo che vorrà considerarle sconcertanti: “Sono certo che “forze benevoli” consentiranno prima o poi il ritorno del sacerdote nella “sua” Chiesa, così come voluto da Padre Pio.” Voluto da PADRE PIO? Ancora con questi deliri ripresi dalla sua ultima omelia da TSO? Visto quel che è successo parrebbe più opportuno pensare che proprio S.PIO HA VOLUTO CHE SE NE ANDASSE, SCHIFATO DAI DI LUI COMPORTAMENTI. PADRE S. PIO, usato per gli usi simoniaci e illegittimi della religione, HA GIA’ FATTO IL MIRACOLO: SILURATO CON LA SUA GANG !

    • Scusi, chi la conosce? Io non la conosco! Forse soffre di megalomania. E onestamente non me ne frega nulla di lei e dei suoi titoli… Sarà il Tempo a stabilire quali siano i veri “vigliacchetti” di tutta questa faccenda…

      • Lei appare financo ridicolo: lei non mi conosce? E di che scrive dunque? Qualcun altro/a degli ex seguaci l’ha invece ben riconosciuta, così come l’altra che scrive qui! Faccia pace con suo cervello perchè tradisce le sue stesse parole quando chiede ragioni (chi è lei per farlo?) sui miei titoli e ora afferma “non me ne frega nulla”. E intanto continua a scrivere e a non pubblicare il suo nome. Stesso atteggiamento da VIGLIACCO come chi ha appeso i volantini diffamatori. Segnalo alle FF.OO, stante le indagini in corso.

        • Quindi lei, Alessandro t., così erudito, associa gli interventi qui riportati in modo anonimo, visto che la stessa testata che ci ospita non richiede la registrazione di un profilo, a fatti criminosi avvenuti? Incredibile! Penso che a far sorridere saranno proprio i lettori! Il sottoscritto comunque sa difendersi, controquerelare e se serve anche costituirsi parte civile nei procedimenti. Tante cose Alessandro t.

          • Gentile IV-ANO
            1) impari l’italiano così comprenderà ciò che scrivo
            2) anzichè pregare col suo santone si rechi ai processi che riguardano le sue “attività” così impara qualcosa che sia chiama legalità, come per esempio non fare irruzione in un patriarcato da bravi seguaci lobotizzati.
            3) resti infine nella sua diocesi a pregare e non rompa i maroni a Venezia. Anzi portateci il vostro santone e fateci una bella setta così come è già!
            4) chi vi ha abbandonato peggio di cani randagi è stato proprio lui: il Patriarca gli aveva permesso di seguire il gruppo: LUI NON HA VOLUTO, LUI SE NE E’ ANDATO: che vi segue a fare? che interesse ha di voi, ORA? LUI VI HA LASCIATO, LUI SE NE E’ ANDATO. Lui, fatevene una ragione. PS: Vedo che ha imparato molto bene dal suo santone a dire menzogne: la presente testata chiede email pertanto la smetta di scrivere sempre e solo falsità ! Pensi che paura che posso avere di lei: saluti la moglie.

      • E finitela di coinvolgere nei vostri deliri S.Padre Pio: se fosse vivo prenderebbe a calci voi e il vostro che afferma nelle suoi farneticanti deliri che “mi parla tutti i giorni! “. Chissà come mai non gli ha preannunciato che sarebbe stato annientato. Visto che vi appare tutti i giorni, chiedeteglielo.

  2. IVANO
    Gentile Allessandro T., non mi parli di onore… Lei stesso non si è palesato completamente ai lettori, pertanto… Non è colpa mia poi se per “stile conclamato” sa rendersi sempre riconoscibile. Che mi risulti, il Don non ha mai chiesto nulla a nessuno e la Sua attività pastorale l’ha sempre svolta con diligenza, senza sprechi e senza mai lasciar intendere che i suoi fini non fossero altro che offrire mero suffragio a quei poveri genitori che hanno perso un figlio. I Suoi interventi invece, così continui, così ripetuti, denotano non tanto una lettura fredda degli accadimenti, ma, più che altro, mi scusi, farebbero supporre una forma di accanimento personale. Nel Web poi si trovano cose veramente esecrabili. Diventa impossibile non provare sdego quando ci si imbatte in denuncie paradossali, con fotomontaggi che eufemisticamente si potrebbero definire “grossolani” … rappresentanti atti sacrileghi svolti all’interno di Chiese e fatti passare alla Pubblica Opinione come scatti fotografici autentici ed inconfutabili! Auspico ci sia un’indagine della Magistratura per questo. La penombra che sovrasta quegli scatti, avrebbe dovuto perlomeno prevedere l’uso del cavalletto o del flash per consentire una esposizione così ferma. Dell’autore degli scatti poi non si fa menzione. A proposito, ricordo che in quella Chiesa è espressamente vietato fotografare e questo sì è stabilito da apposita cartellonistica. Chi ha fatto lo scatto riportato sopra? Costui aveva l’autorizzazione del Patriarca? Tornando a noi, non discuto le scelte formali di Sua Eccellenza, ma mi permetta di considerarle quantomeno “inappropriate”. Non afferro il senso, in effetti, nel voler trasferire di duecento metri quesro Prete. Attenzione … ho detto trasferire … non allontanare … visto che egli è stato destinato a fare del bene in una delle Basiliche più importanti della cristianità! In altri contesti, questa scelta si sarebbe vista come premiante e non “discriminante”, e spero che sia stata proprio questa l’intenzione patriarcale. Comprendo la posizione del Don. Tutti sanno che la chiesa dove esercitava è parte “integrante” della Sua azione Pastorale. Questa cosa è risaputa. Tuttavia la mancanza di “sensibilità” nei confronti di quei poveri genitori lascia attoniti! Sono certo che tutto si appianerà, sono certo che la Giustizia farà il suo corso e che i calunniatori troveranno il giusto “conforto” … sono certo che l’azione di quei Genitori non si esaurirà facilmente … anzi. Sono certo che “forze benevoli” consentiranno prima o poi il ritorno del sacerdote nella “sua” Chiesa, così come voluto da Padre Pio.
    Stia bene.
    Saluti.

  3. Il “parroco” benvoluto da chi? Le sue parole sono sterili e inconsistenti perchè già chiama parroco colui che non lo è. Parla dunque di cose che neppure sa ed è già questo indizio che le sue parole sono colme di dabbenaggini e pretestuose. Un sacerdote che NON E’ MAI STATO NOMINATO PARROCO DA OLTRE VENT’ANNI CHE E’ PRETE ! MAI NOMINATO E DA BEN TRE PATRIARCHI, neppure da CE’ al quale vergognosamente, nella sua ultima folle omelia, gli attribuisce parole a suo favore: facile attribuire a un morto parole a proprio vantaggio. S.E. il Patriarca Moraglia ha fin troppo atteso. E che dire dei suoi seguaci che erigendosi a sgherri si introducono minacciosi fin dentro il palazzo Patriarcale dopo che il “santo” si è ribellato al suo vescovo e lo ha pubblicamente offeso, umiliato in modo esecrabile. Era anche lei a quella “umile, semplice, amorevole” manifestazione-corteo contro Moraglia? E’ questo poi che le ha insegnato il suo eccelso “santone” : GIUDICARE GLI ALTRI? Chi è lei Aldina Terzi per giudicarmi? Che parla di bontà e semplicità di cuore: essere cristiani significa usare la ragione non essere sottomessi a chi si erge a dio. Io rispondo a Dio solo, non a un gruppo di esagitati che venerano uno che si erge a dio, che osa nei suoi deliri affermare che parla coi morti, che usa il dolore e la sofferenza per i propri affari, che vede Gesù, che parla con Padre Pio tutti i giorni , con la Madonna di Fatima e tutti i santi. Lo spirito cristiano combatte chi usa simonia e fa della religione un mercimonio immondo per i propri affari: venga ai processi. Processi già celebrati anche settimana scorsa: legga i giornali! Si faccia dire le date dei processi dal santone o dalla parente che, da pescatrice di frodo, ama ora vestirsi firmata, ostentando proprietà e di vantarsi di frequentare la “nobiltà”! Poveraccia, ha capito tutto del messaggio cristiano! Della fama di teologo, dei mie studi o professione o delle mie scelte politiche non si preoccupi, accerti invece quanto faccio e di come vi riesca, del resto qui valgono i risultati e sono ben evidenti. SILURATO A DIVINIS. C’e bisogno di altro per attestarle ciò che sono e faccio “gentile signora” ? Io non giudico, denuncio e adisco le Autorità preposte. Lo facciano anche gli altri invece di finire in tribunale quali IMPUTATI. E attendiamo sempre di vedere le vostre 1000 lettere scritte al PAPA!

  4. E’ chiaro che questo teologo di alta fama e di grande spirito cristiano oltre che ammiratore di Forza Nuova ha il dente avvelenato e secondo i suoi saldi principi cristiani un parroco amato e benvoluto è fumo negli occhi.
    La bontà e la semplicità di cuore non possono esistere. Il suo odio e livore non sanno più dove attaccarsi e fa specie che abbia seguito nell’ambiente del Patriarcato che non stigmatizza le sue deliranti dichiarazioni,
    Tanto dovevo e avanti così caro Patriarca.

    • ll patriarca Moraglia ha ben detto: gente che arriva da fuori diocesi, mal informata e che non c’entra nulla con Venezia. Ecco, tornatevene da dove siete venuti e portatevi dietro il vostro E FAMIGLIA. VI HA ABBANDONATO, LUI VI HA LASCIATO. Menzogneri: Moraglia aveva dato il permesso di seguire il vostro gruppo! LUI VI HA LASCIATO. Chiaro il perchè: che interesse può avere di voi, ORA? Usati e lasciati.

  5. signor Ivano ( identificarsi gli farebbe onore) Io di dubbi ne avrei molti invece, e non per i miei scritti ma proprio per i comportamenti assunti dal un Don il quale di fronte al di lui trasferimento si ribella, minaccia, offende, insulta, diffama il Patriarca e gli aizza contro i suoi seguaci fin dentro il Patriarcato, perchè reo di averlo spostato a 200mt dalle due sue chiese! E minaccia di dimettersi dal ministero sacerdotale: E’ UN PRETE QUESTO? Conferma invece che le sue “attività” esercitate mal si conciliano con il controllo curiale a cui sarebbe stato sottoposto nella nuova sede. Che proseguire a fare il prete se non puo esercitare le sue “attività? “. Ecco dunque la sua reazione scomposta di “spretarsi” perchè di fatto gli sono state sottratte le chiese. Per quanto riguarda chi io sia o dei miei titoli non se ne preoccupi, perchè oggetto del post non è chi scrive ma altro. Mi duole significarle che ogni telecamera deve sottostare a delle regole e normative che tutti sono tenuti a rispettare. La mia denuncia ha già ottenuto urgente provvedimento del Patriarcato che le ha infatti tolte, confermando le mie ragioni ! Per le lettere al Papa si informi lei: Prima 300 poi 500 poi 1000: una foto non l’avete di queste lettere? Prova delle spedizioni? Ennesime menzogne! Comprova ne è che una petizione on line che io stesso pubblicizzo (come faccio ora) contro il trasferimento ha ottenuto l’incredibile record di 19 firmatari ! Per i suoi dubbi VENGA AI PROCESSI cosi forse capirà! Uno celebrato ieri, altro in febbraio, altro in marzo e cosi via uno al mese!

  6. Si rimane basiti dai continui attacchi che questo Signore continua imperterrito contro questo sacerdote! Praticamente in tutto il Web, l’unico artefice sempre attivo nei Media contro questo Parroco è proprio questo “Plenipotenziario” (rispetto a chi?). Non si sa poi come Egli riesca a stabilire quante lettere siano pervenute al Santo Padre o verranno spedite… o come possa stabilire a priori quante siano le persone che amano questo Parroco! Forse il Professore dimentica il “targhet generazionale”, nel senso dell’età media e la bassa informatizzazione di moltissimi Fedeli che non avranno certo abilità informatiche ma che sanno perfettamente ascoltare il loro cuore. Probabilmente avrà capacità oltre che teologiche, anche veggenti. Penso che le opere d’arte contenute all’interno di quella Chiesa, giustifichi pienamente la presenza di sistemi di sicurezza… mi meraviglierei del contrario! Oggigiorno sono dappertutto. Sulla buona fede del Don non avrei alcun dubbio.

  7. Intendo qui ribattere a quanto dichiarato “le telecamere son state istallate tre anni fa e in accordo con gli inquirenti ma non sono funzionanti.”
    Il prete mostri l’ordinanza prefettizia e i permessi del Patriarcato che ha onere di concedere permesso. Il responsabile avrebbe dovuto da ben tre anni, rimuovere le telecamere se non utilizzate (se vere le sue affermazioni) poiché, anche se non in uso o finte, soggiaciono parimenti alle severe disposizioni normative, ancor più senza la dovuta cartellonista.
    Si dubita anche sulla menzogna degli “sputi al crocifisso” e su altri fatti.
    Il prete ha anche affermato che vi erano 300 poi 500 poi 1000 lettere di sostegno dei suoi seguaci da spedire al Papa atte ad impedire il trasferimento: Dove sono queste lettere?
    Ne è comprova una petizione su internet per farlo tornare a San Zulian: in 10giorni ha il “record” di 17 firmatari!
    Si spreti come lui ha detto, e se ne vada infine.

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