Induce qualche perplessità e preoccupazione la nuova pista ciclabile in costruzione che da Mestre condurrà a Venezia e poi ( a venire) al Lido, se questo sogno diverrà realtà. Un percorso agognato, lungo due chilometri e mezzo tutto illuminato che partirà dalla stazione ferroviaria di Porto Marghera, per condursi al Parco tecnologico Vega e poi al Ponte della Libertà. Un tragitto tuttavia non privo di rischi e pericoli, che la stessa realtà operativa induce a valutare. Il primo punto di criticità riguarda la nuova pista che unirà i Pili con via Torino e dovrà intersecare per ben due volte via dei Petroli.
Impensieriscono gli attraversamenti in una zona così praticata dalle macchine e non va sottovalutata la realtà della movimentata zona industriale, che ogni giorno è frequentata da tantissimi camion.
I lavori in corso riflettono la morfologia generale, che affronta le differenti esigenza e compatibilità, all’interno delle quali la pista ciclabile dovrà garantirsi uno spazio agile e sicuro. Dovrà vedersela fin dalla partenza di via Elettrotecnica, con il Park Terminal service con i camion e con i bus.
Uno slalom non di poco conto, se si vuole e si riesce ad arrivare nel territorio “Porta di Venezia” di Luigi Brugnaro, e dal quel punto ci si potrà muovere in un percorso sicuro, prendendo la pista ciclabile che conduce a Venezia.
Confortano le rassicurazioni del Comune di Venezia e dei progettisti, che garantiranno una segnaletica e una illuminazione efficaci di giorno e di notte, soprattutto nei punti d’incrocio più critici degli attraversamenti.
“È la realizzazione di un impegno assunto all’inizio del mandato dalla giunta – ha più volte ribadito l’Assessore alla Mobilità Renato Boraso – ed entro l’estate inaugureremo questo importante collegamento ciclabile, che da Mestre porta a Venezia. Si è aggiudicata la gara un’impresa, la Renzo Rossi Costruzioni Srl, che ha garantito l’inizio dei lavori a primavera e la loro conclusione certa, in estate.
In primavera – ha altresì promesso l’assessore – al Tronchetto, sotto la stazione del People Mover, verrà sistemata un’area di 2000mq e là realizzeremo un servizio di sosta per bici e motociclette. In terraferma, invece, i ciclisti potranno contare sul bici park attrezzato di piazzale Cialdini”.
Contando sulla professionalità di chi costruisce questo “sogno” di andare e tornare da Venezia in bicicletta, agevolando salutarmente una distanza tra la città d’acqua e di terra, il percorso definitivo arriverà nei prossimi mesi con la praticabilità di quei due chilometri e mezzo di pista che aprono un ulteriore varco di comunicazione.
Del resto, anche l’Assessora ai Lavori Pubblici del Comune di Venezia Francesca Zaccariotto, garantisce una pista sicura e illuminata, un sostegno importante “alla mobilità sostenibile da e per Venezia, mirata alla riduzione del traffico automobilistico e quindi degli stessi agenti che inquinano l’atmosfera”.
Andreina Corso