Crisanti: “Io il vaccino non lo faccio senza prima leggere i dati”, per dopo precisare: “I vaccini funzionano, ma non sono disposto ad accettare scorciatoie”.
Andrea Crisanti ha idee molto chiare sul vaccino che verrà: non deve essere una specie di scommessa. Tanto da arrivare a dire con forza: il primo vaccino che arriva a gennaio, “senza dati, io non me lo faccio, perché voglio essere rassicurato che è stato testato e soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia”.
“Come cittadino ne ho diritto, – prosegue Crisanti –
non sono disposto ad accettare scorciatoie”.
Lui è Andrea Crisanti, direttore di microbiologia e virologia all’Università di Padova, quindi esperto di chiarafama ed esperienza, ed ha così parlato ieri a Focus Live, Festival della divulgazione scientifica di “Focus”, ospitato al Museo scienza e tecnologia ‘Leonardo Da Vinci’ di Milano.
“I vaccini funzionano, io sono favorevolissimo sia ben chiaro, ma questi vaccini sono stati
sviluppati saltando la sequenza delle fasi 1, 2 e 3 – continua – Facendo fase 1, 2 e 3 in parallelo, di fatto ci si porta appresso tutti i problemi delle varie fasi”.
“E’ vero che così si arriva prima, ma poi serve tutto un processo di revisione dietro, che non è molto facile da fare”.
In questo momento, conclude, “non abbiamo niente a disposizione, dobbiamo creare l’arma (contro il Covid ndr), dobbiamo creare
un sistema sorveglianza nazionale che superi differenze regionali, sia per iniziativa ma anche per equiparare le differenze tra le regioni. Questa epidemia ha mostrato e messo in luce una serie problemi legati ai rapporti Stato-Regioni per la sanità”.
Il vaccino anti-Covid è stato annunciato per dicembre-gennaio come arrivo delle prime dosi. Inizialmente sarà riservato ad alcune categorie di persone ma la discussione sull’obbligatorietà è ancora in piedi.
(foto da archivio. Articolo serie Covid/Coronavirus del 20/11/2020: Crisanti: “Io il vaccino non lo faccio senza prima leggere i dati”)