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Covid, Zaia: “Se fossimo a febbraio 2020, sarebbe default”

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Covid, Zaia: “130 ricoverati su 131 lo sono per la variante inglese. Se fossimo a febbraio 2020 saremmo già in default”. Non fa giri di parole il presidente zaia nel consueto incontro quotidiano con la stampa.
“130 ricoveri su 131 dipendono dalla variante inglese”, dice il presidente dando i dati dell’ultimo bollettino. “Se fossimo a febbraio dello scorsi anno – sottolinea – saremmo già in default”. Per Zaia “non siamo ancora nella fase di ridurre la macchina programmata ospedaliera” ma la situazione “è di più positivizzati e meno negativizzati”. Di conseguenza “si riattivano – aggiunge – i covid hospital per una decina di ospedali”.
Il problema ora diventa anche il rallentamento del piano vaccinale: “Il piano vaccinale in Veneto va rivisto in attesa della decisione dell’Ema su AstraZeneca”, sono le parole di Zaia sottolineando che “la salute viene prima di tutto”. La prima ricaduta sarà proprio quella di avere “un grosso rallentamento” alla campagna vaccinale. “Ci farà slittare – spiega Zaia – la dose per gli over 70, a meno che non si decida velocemente”.

“Penso che se c’è un dubbio è bene che sia sospesa la campagna vaccinale ma i dubbi debbono essere chiariti con estrema velocità”, dice Zaia parlando di Astrazeneca. Il governatore non nasconde la sua “grossa preoccupazione” perché l’accordo con i medici di base per la somministrazione dei vaccini “era per la piattaforma Astrazeneca”.

“Togliere Astrazeneca – ha invece precisato il dg della Sanità del Veneto Luciano Flor – vuol dire decapitare la capacità vaccinale della Regione, perché era metà delle nostre dosi”. Un dato che Flor giudica preoccupante. “Potevamo vaccinare tantissimo – dice – perché il richiamo era molto in là”. Vista la situazione di corsa del virus, “piuttosto che tenerci i vaccini in magazzino ne teniamo una scorsa limitata a pochi giorni e vacciniamo il più possibile”.

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