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Covid sta tornando: 3121 in 24 ore. A Tokyo contagi record, a Mykonos nuovo coprifuoco

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Il Covid sta tornando. Non si può parlare di un’ondata come quelle drammaticamente già superate, ma di notevole aumento dei contagi sì.
La spinta proviene dalla maggiore trasmissibilità della variante Delta, sempre più diffusa anche in Italia, e dalle maggiori “libertà” estive.
Continuano ad aumentare i contagi ed anche il numero giornaliero delle vittime è in crescita, mentre si confermano i segnali di un nuovo amento degli ingressi nelle terapie intensive anche se il tasso di occupazione complessivo di questi reparti resta sotto il livello di criticità.
In questo quadro, si segnalano pure vari casi, in aumento, di infezioni tra i già vaccinati e gli esperti ribadiscono l’invito a immunizzarsi perché, avvertono, le due dosi di vaccino prevengono comunque le forme più gravi della malattia, e dunque ospedalizzazioni e decessi.

 

BOLLETTINO DI OGGI IN ITALIA

La fotografia che arriva dal bollettino quotidiano del ministero della salute conferma il trend in risalita dell’epidemia.
In aumento i positivi nelle ultime 24 ore: sono 3.121.
Ieri erano stati 2.898.
Sono invece 13 le vittime in un giorno.
Ieri erano state 11.
Il tasso di positività è dell’1,3%, in calo rispetto all’1,4% di ieri.
Segnali di controtendenza, inoltre, nella pressione sui reparti ospedalieri: sono 162 i pazienti in terapia intensiva per Covid, in aumento di uno nel saldo tra entrate e uscite, ed è il terzo giorno di fila di risalita del dato.
I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono invece 1.111, quindi 23 in più rispetto a ieri.
“Quello che stiamo vedendo – spiega all’ANSA Massimo Andreoni, direttore di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma – è un progressivo aumento del numero dei casi, che con tutta probabilità continuerà a crescere nelle prossime settimane in modo esponenziale”.
Ciò che che sta accadendo, rileva, “è legato al fatto che la variante Delta del virus, più trasmissibile del 60% rispetto alla variante Alfa finora più diffusa, sta diventando dominante e stiamo avendo un alto numero di infezioni tra i giovani, che non sono vaccinati”.
Questo, avverte Andreoni, “è un dato preoccupante perchè in Italia c’è anche un alto numero di over-60 non vaccinati e speriamo che non avvenga ciò che abbiamo già visto, e cioè che i giovani portino l’infezione alle persone più anziane”.
Inoltre, afferma, “si stanno segnalando diversi casi di infezione da Covid-19 anche tra soggetti vaccinati con due dosi. Questi casi sono in aumento, perché legati proprio alla maggiore circolazione della Delta: tale fenomeno – spiega – è dovuto al fatto che i vaccini, pur proteggendo dalle varianti, non garantiscono però una protezione totale dalla Delta, perdendo circa il 15% del loro effetto su questa variante rispetto alla variante Alfa. Ciò anche dopo le due dosi”.
Va però sottolineato, afferma, che “i vaccini proteggono in percentuale molto elevata dalle forme gravi della Covid-19. L’infezione nei soggetti vaccinati con due dosi ha infatti un decorso più lieve e quasi mai necessita di ospedalizzazione e terapia intensiva. Quindi vaccinarsi è cruciale”.
I vaccini, precisa l’infettivologo, “sono cioè solo parzialmente efficaci nei confronti dell’infezione ed è per questo che i vaccinati si possono infettare comunque e trasmettere il virus”.
Vaccinarsi è inoltre fondamentale perché se lasciamo circolare troppo il virus, avverte, “aumentano le possibilità di nuove varianti che tendono ad aumentare di molto il proprio tasso di trasmissibilità”.

 

TOKYO: CONTAGI RECORD

A meno di una settimana dall’inizio dei Giochi, già privati di gran parte del pubblico sugli spalti a causa della pandemia, la capitale giapponese assiste allarmata ad un record di contagi che non si registrava da 6 mesi.
Come se non bastasse, proprio nel villaggio olimpico è stato registrato il primo caso di positività, insieme ad altre 14 persone connesse alla competizione e ad un membro del Cio.
Ce n’è abbastanza per alimentare le proteste dei giapponesi: la maggior parte di loro vorrebbero la cancellazione delle gare.
Da diverse settimane Tokyo registra una recrudescenza della pandemia legata soprattutto alla variante Delta, che ha costretto il governo a prorogare lo stato d’emergenza fino al 22 agosto, ben oltre la fine dei Giochi, in programma dal 24 luglio al 9 agosto.
Nelle ultime 24 ore la situazione è ulteriormente peggiorata, con un nuovo massimo giornaliero dei casi di Covid in quasi sei mesi: 1.410, dopo 4 giorni consecutivi sopra quota 1.000.
Media giornaliera che potrebbe schizzare a 2.400 infezioni entro l’11 agosto, poco dopo la fine dei Giochi, secondo gli esperti che assistono le autorità nella gestione dell’emergenza sanitaria.
A complicare la situazione anche il primo caso di positività all’interno del villaggio olimpico (aperto martedì scorso, con una capienza di 18mila letti): si tratta di un cittadino straniero e non un atleta, non è chiaro se vaccinato o meno, tracciato tempestivamente al suo arrivo e portato in isolamento in un albergo della capitale, hanno riferito gli organizzatori, senza però dare notizie sul suo stato di salute.
Nella stessa giornata sono stati segnalati altri 14 contagi di persone legate ai Giochi, tra lavoratori a contratto, dipendenti e rappresentanti dei media, 8 dei quali arrivati dall’estero meno di due settimane fa.
Poi è stata scoperta anche la positività di un membro coreano del Cio, al suo arrivo in Giappone.
Si tratta del numero di contagi più alto registrato nell’entourage olimpico dal primo luglio, quando si è iniziato a compilare le statistiche, che non includono gli atleti impegnati nei camp pre-estivi.
Finora si contano 45 contagi in totale alle Olimpiadi: un “tasso molto basso”, dello 0,1%, si è affrettato a spiegare il capo del Cio Thomas Bach, puntualizzando che le draconiane misure anti-Covid “stanno funzionando”, a partire dai test quotidiani agli atleti, che in caso di positività verranno isolati.
Bach ha ammesso e “compreso lo scetticismo” che circola nel Paese, ma allo stesso tempo ha lanciato un “appello al popolo giapponese perché dia il benvenuto agli atleti”.
E’ difficile, tuttavia, che l’appello del Comitato olimpico faccia presa. Ed anche se gran parte delle gare di Tokyo si svolgeranno a porte chiuse, i giapponesi temono che un grande afflusso di turisti stranieri in questo momento possa rivelarsi un super-diffusore di una nuova ondata della pandemia. Soltanto questo mese una petizione contro i Giochi ha raccolto 450mila firme.
Mentre un recente sondaggio ha rivelato che l’80% della popolazione è contrario allo svolgimento delle Olimpiadi. Giochi evidentemente nati sotto una cattiva stella, dopo il rinvio di un anno e l’enorme sforamento di budget per metterle in piedi.

 

 

VARIANTE DELTA: L’EUROPA HA PAURA

La variante Delta segna un’estate all’insegna di una nuova ondata di contagi e di nuove restrizioni per frenare l’avanzata delle infezioni, che mettono a forte rischio la stagione, vitale per l’economia di molti Paesi.
E dopo la Catalogna, a reintrodurre il coprifuoco di fronte alla preoccupante impennata di casi è l’isola greca di Mykonos, gettonatissima destinazione turistica e meta del divertimento.
La Francia stringe sugli ingressi di visitatori da sei Paesi dell’Unione europea, che dovranno presentare un test Covid negativo effettuato nelle ultime 24 ore, mentre migliaia di persone sono scese in piazza a Parigi e in altre città per protestare contro le misure annunciate nei giorni scorsi dal presidente Macron, accusato di portare avanti una “dittatura sanitaria” promuovendo vaccini e pass per ristoranti, caffé, aerei e treni.
E in Regno Unito, dove la Delta spinge i contagi a colpi di decine di migliaia di nuovi positivi – oggi sono stati oltre 54 mila, un record da gennaio – il governo ha deciso di mantenere la quarantena per i britannici che rientrano dalla Francia, anche se vaccinati, a causa della “persistente presenza” di casi della variante Beta, quella identificata per la prima volta in Sud Africa.

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Oltre al divieto di circolazione notturna tra l’una e le sei del mattino, a Mykonos le autorità greche hanno deciso il divieto di mettere musica per bar, club e ristoranti.
Le nuove regole saranno in vigore fino al 26 luglio, mentre la Grecia vive un’impennata di casi soprattutto per la Delta.
Venerdì si contavano 2.700 nuove infezioni nel Paese, tre settimane fa erano meno di 400. Sull’ingresso dei turisti stranieri in Francia, dall’Eliseo arrivano nuove misure per i visitatori da Regno Unito, Spagna, Portogallo, Cipro, Grecia e Olanda, che da lunedì dovranno arrivare con un test Covid negativo effettuato nelle ultime 24 ore.
La misura giunge a pochi giorni dalla nuova politica annunciata dal presidente Emmanuel Macron per spingere la popolazione a vaccinarsi, con il pass sanitario obbligatorio per entrare in ristoranti, caffè e per i trasporti di lunga percorrenza come treni e aerei.
Le misure hanno portato migliaia di francesi a scendere in piazza a Parigi, al grido di “Libertà”, “No alla dittatura sanitaria” e “Macron dimissioni”.

In Regno Unito, anche il ministro della Salute, Sajid Javid, è risultato positivo con sintomi leggeri, colpito dall’ondata di contagi che sta sferzando il Paese.
Ma Boris Johnson tira dritto con le riaperture a partire dal 19 luglio, “il giorno della libertà” che prevede il via libera ad attività come i locali notturni, l’allentamento di ciò che rimane delle limitazioni per cinema, teatri, eventi pubblici, matrimoni o funerali e la fine di un vincolo legale sull’uso della mascherina al coperto o sul distanziamento.
Inoltre, da lunedì, i residenti del Regno Unito che rientreranno dagli oltre 100 Paesi – Italia inclusa – della cosiddetta lista ambra non dovranno più essere messi in quarantena, ma Downing Street ha annunciato che questa apertura non si applicherà a chi torna dalla Francia, a seguito della presenza oltremanica di casi della variante Beta.
In base alla nuova regola, i britannici che sono stati in Francia nei 10 giorni precedenti, dovranno restare in quarantena per dieci giorni all’arrivo in Inghilterra

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