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Aumenti Covid, di nuovo: “Crescita esponenziale”

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Aumenti Covid, di nuovo. Consistenti. tanto da definirli oggi in “Crescita esponenziale“.
La discriminante, dicono gli esperti, è quella per cui oggi ci sono 4 volte i contagi di un anno fa.
La “colpa”, ovviamente, è dell’aumento dei contatti sociali e della variante Delta.
Per questo l”epidemia di Covid-19 in Italia mostra i segni di quella che oggi viene definita “una crescita esponenziale”, proprio alimentata dall’aumento dei contatti tipico della stagione estiva e dalla diffusione della variante Delta.
E’ una situazione diversa rispetto a quella del luglio 2020, quando la percentuale di positivi ai test molecolari era un quarto rispetto a quella attuale e i ricoveri nelle terapie intensive erano meno della metà.
I dati sono nero su bianco sui calcoli del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).

 

 

“Il nostro Paese è attualmente fra i cinque che in Europa mostrano una crescita di questo tipo”, osserva, accanto a Regno Unito, Paesi Bassi, Grecia e Danimarca, seppure con delle oscillazioni”.
“Che la curva epidemica in Italia cominciasse a salire in modo esponenziale è accaduto rapidamente, subito dopo una fase di discesa: una situazione diversa da quella di fine settembre 2020, quando la crescita esponenziale era stata preceduta da un lungo periodo di crescita lineare.
“Come previsto – osserva Sebastiani – il rilascio delle misure restrittive della fine di aprile ha portato, dopo cinque settimane, a un aumento dei casi a livello provinciale dovuto alla presenza di focolai circoscritti diffusi su tutto il territorio nazionale”.

 

 

Circa tre settimane fa, prosegue il tecnico: “la situazione è cambiata qualitativamente, probabilmente per via dell’aumento dei contatti legato alle attività tipiche della stagione estiva e, soprattutto, alla diffusione della variante Delta”.
Secondo l’esperto “l’assenza dell’obbligo di indossare la mascherina all’aperto chiaramente favorisce la diffusione, ma non può essere considerato causa del passaggio alla fase esponenziale, come invece avvenne per l’inizio delle attività didattiche a metà settembre 2020: c’è bisogno delle solite due settimane canoniche perché si manifestino i suoi effetti”.

I dati indicano che “negli ultimi 21 giorni si osserva una crescita esponenziale con tempo di raddoppio degli incrementi tra 6 e 7 giorni della percentuale dei positivi ai test molecolari sui dati cumulati delle 14 regioni-province autonome, che forniscono separatamente i positivi ai molecolari e agli antigenici”.
Sempre negli ultimi 21 giorni “si osserva una crescita esponenziale con tempo di raddoppio degli incrementi tra 5 e 6 giorni della percentuale dei positivi a entrambi i tipi di test. Per una stima più attendibile del valore numerico dei tempi di raddoppio dobbiamo aspettare almeno altri 6 giorni”.

 

 

Facendo il confronto con la situazione a metà luglio 2020 emerge poi che l’attuale percentuale di positivi ai test molecolari, pari al 2%, è quadrupla rispetto a quella rilevata a metà luglio 2020, quando era dello 0,5%.
Sempre rispetto a un anno fa è invece confrontabile il valore medio dei decessi, mentre i pazienti ricoverati nelle terapie intensive è più che raddoppiato.

“Quella attuale e quella dello scorso anno – osserva l’esperto – sono comunque situazioni nelle quali pesano fattori di tipo diverso, a partire dalla campagna di vaccinazione”.

I dati elaborati da Sebastiani indicano che la percentuale dei positivi ai test molecolari è al momento pari al 2%, in fase di crescita esponenziale con tempo di raddoppio degli incrementi pari a circa 6 giorni, mentre a metà luglio dello scorso anno era in fase di stasi e pari al 0.5%.

Per quanto riguarda il numero dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive, la media degli ultimi sette giorni è 160; nel periodo corrispondente dello scorso anno la media del numero dei pazienti era 64.

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