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Coronavirus nel veneziano, crescono positivi. A Oderzo 170 migranti rifiutano il tampone

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Coronavirus nel veneziano: sono 36 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore (dalle 17 di sabato alle 17 di domenica). Erano stati 54 sabato sera, 28 il giorno prima.
Gli “attualmente positivi” nell’intera provincia di Venezia sono ora 513. Ieri ne erano stati contati 492, il giorno prima 467.
1508 le persone in isolamento, in calo rispetto ai 1531 di ieri.

Per quanto riguarda le persone ricoverate, esse sono complessivamente 27. Quattro di esse occupano un letto in terapia intensiva. I ricoveri sono così distribuiti: 19 all’Ospedale di Dolo tra reparti ‘non critici’ e tre in terapia intensiva, 3 all’Ospedale dell’Angelo di Mestre (nessuno in area critica), 4 all’Ospedale Civile di Venezia in reparti “ordinari” con una degenza in Rianimazione.

Il coronavirus, intanto, è decisamente entrato nelle scuole. A Venezia centro storico è stato scoperto un positivo tra gli studenti del Barbarigo. Compagni di classe e insegnanti sono risultati comunque negativi.
A Mestre un contagio alla Trentin e uno all’Ic Giulio Cesare.
Ad oggi, nella provincia, sono 25 i casi “scolastici” tra studenti e insegnanti.

Sotto l’aspetto dei casi specifici, sta facendo discutere a livello regionale la situazione dell’ex caserma Zanusso di Oderzo dove i migranti si sono rifiutati di sottoporsi al tampone.
Sono cinque i casi certi tra gli ospiti ma la mappatura completa non può essere effettuata per il rifiuto degli ospiti.

Risultato: 175 persone in isolamento forzato, con l’edificio blindato e circondato dalle forze dell’ordine che impediscono entrate e uscite.
L’ex caserma Zanusso di Oderzo pare così ripetere la situazione dell’ex caserma Serena di Casier dove i contagi arrivarono a 247.

Coronavirus o meno, anche in questa occasione si sono verificate proteste e disordini, fortunatamente senza arrivare allo sfascio del mobilio e al sequestro di persona (un operatore della cooperativa e un medico furono rinchiusi in una stanza) come nel caso della “Serena” in cui la situazione è stata ristabilita facendo irruzione (foto dell’epoca), ma il rifiuto dei 170 richiedenti asilo a sottoporsi al tampone non poteva passare senza conseguenze. Questo il motivo per cui la “Zanusso” di Oderzo è oggi “cinturata” dalle forze dell’ordine.

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