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Coronavirus, dipendente Rsa di Mestre parte per le vacanze ma è positivo. Ad Assisi focolaio in convento

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Coronavirus, situazione anomala a Mestre (Venezia): dipendente di casa di riposo parte per le vacanze ma era positivo. La vicenda si concluderà con una denuncia a carico dell’operatore di natura penale.
L’uomo, residente a Mestre, arrivato a Teramo per la vacanza assieme alla moglie, è stato sottoposto al test “in arrivo” per il coronavirus risultando positivo.

Immediata la trasmissione dell’informazione all’Ulss di appartenenza, cioè alla Ulss 3 veneziana, e l’attivazione delle procedure ha messo in luce che l’operatore sanitario aveva fatto la prova del tampone anche a Mestre, poco prima di partire, ma poi non aveva aspettato il risultato. Auto e bagagli pronti: via alla partenza per le vacanze.

CORONAVIRUS NEL VENEZIANO
Il confronto tra ultime 24 ore comparabili ( dalle 17 di venerdì e le 17 di sabato) segna 9 nuovi contagi.
Nessun nuovo ricovero. La distribuzione dei ricoverati rimane dunque questa: 7 a Dolo, 1 all’Angelo di Mestre, 1 all’Ospedale Civile di Venezia.
Nessun nuovo decesso.
Continua a crescere la curva delle persone in isolamento : sabato sera erano 748, con un aumento di 39 dal precedente.

SITUAZIONE GENERALE
Cresce la preoccupazione per i nuovi focolai dopo il ritorno di comitive di giovani in Italia, risultati positivi dopo la villeggiatura all’estero, soprattutto in Grecia e Croazia. Ed è infatti dagli hub più utilizzati per raggiungere i due paesi che parte la corsa ai ripari con il porto di Ancona che è pronto ad applicare un ‘filtro’ anti Covid per i passeggeri provenienti proprio dalle spiagge al di là dell’Adriatico.

Oltre ai viaggi, i cluster continuano a diffondersi anche in luoghi più isolati come il convento della Basilica di San Francesco ad Assisi, dove otto frati francescani sono risultati positivi al coronavirus. Nel Paese i contagi hanno superato quota 250mila e nelle ultime 24 ore si sono registrati 347 casi in più, segnando una frenata rispetto agli oltre 500 nuovi malati del giorno precedente.

Tornano invece a salire le vittime, 13 nelle ultime 24 ore che portano il totale a 35.203. Resta stabile il numero delle terapie intensive con 43 pazienti, e quello dei ricoverati: 8 in meno per un totale di 771. Tra tutte le regioni, solo in Sardegna e Molise non si sono registrati nuovi positivi.

In Toscana, invece, due focolai sono stati scoperti dopo i casi di cinque pazienti rientrati dalla Grecia e di altri quattro rientrati dalla Croazia. Si tratta di giovani italiani rientrati da periodi trascorsi all’estero al termine dell’anno scolastico.

Stesso fenomeno e stessi Paesi di provenienza per gli ultimi casi emersi in Emilia Romagna: “i focolai che abbiamo sul territorio – spiega la Regione – sono prevalentemente dovuti a ragazzi giovani che tornano dalle vacanze all’estero, nelle quali probabilmente non hanno avuto le precauzioni dovute o non erano in contesti in cui le precauzioni erano applicate”.

Di fronte ai nuovi casi aumentano precauzioni e controlli all’ingresso in Italia, per chi viene da quei Paesi che potrebbero aggiungersi alla lista di quelli più ‘a rischio’. Il porto di Ancona, in attesa di disposizioni dal governo in questo senso, è pronto ad applicare un ‘filtro’ anti Covid con misurazione della temperatura e controlli sanitari – come già avviene per chi è in partenza – per tutti i passeggeri provenienti da Grecia e Croazia.

Nuove misure sono arrivate anche con il nuovo decreto firmato nelle ultime ore dal premier Conte e che resterà in vigore fino al 7 settembre. Tra le disposizioni ci sono la proroga sull’utilizzo della mascherine nei luoghi chiusi ma anche la ripartenza di crociere e fiere, la riapertura delle scuole a settembre in sicurezza, la chiusura delle discoteche, la capienza ridotta per treni e mezzi Tpl. Tra le novità più rilevanti, l’apertura al pubblico contingentato per gli eventi sportivi: fino a mille spettatori potranno assistere a quelli all’aperto e massimo duecento sono previsti per quelli indoor, con distanziamento e posti assegnati. Restano a porte chiuse i match del calcio professionistico.

Nella lista dei nuovi cluster entra anche Assisi. Dopo il caso del gruppo di francescani novizi risultati positivi, gli otto giovani – tutti arrivati da qualche giorno e provenienti da diverse parti del mondo – sono stati messi in isolamento e sono state applicate tutte le procedure sanitarie.

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