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Coronavirus, un caso alla Fincantieri. Chiuse Poste di Chioggia

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Morti nel veneziano correlate al coronavirus: sono 7 in otto giorni (comprendendo il 67enne di Oriago Mario Veronese per il quale l’ISS non si è ancora espresso): è un bollettino di guerra quello che si aggiorna quotidianamente e che nell’ultimo aggiornamento riporta un altro decesso a Mestre.

MESTRE: UN MORTO IERI
Si tratta di un uomo di 78 anni con patologie precedenti che aveva contratto il coronavirus. L’uomo deceduto all’ospedale dell’Angelo risultava essere cardiopatico e, alla fine, il coronavirus è stata una della cause concomitanti all’esito finale.
L’ospedale di Mestre lunedì sera ha:
21 persone ricoverate in reparti non acuti.
10 pazienti sono invece ricoverati in terapia intensiva. (nota: è cambiata la terminologia, non si tratta più di degenti “di cui”, ma sono pazienti di rianimazione oltre agli altri. ndr)
4 deceduti.
1 dimesso.

OSPEDALE CIVILE DI VENEZIA
Il San Giovanni e Paolo lunedì sera conta:
8 persone ricoverate in reparti non acuti.
3 pazienti sono invece ricoverati in terapia intensiva.
1 deceduto.
2 dimessi.

TERRITORIO VENEZIANO
Un dato significativo è quello che racconta di 6 nuovi ricoveri dal territorio. Si tratta di persone che fino a ieri erano a casa in isolamento.
Con i 13 nuovi casi di ieri, così, salgono a 145 i casi di contagio. Sono 13 in più dal giorno precedente.
93 sono asintomatici mentre 52 sono ricoverate negli ospedali dell’Ulss 3 Serenissima.

CHIOGGIA
Chioggia ha chiuso le Poste ieri. Un cartello avvisava l’utenza di rivolgersi agli sportelli di Sottomarina e Borgo San Giovanni. Secondo quanto saputo, la decisione sarebbe derivata dal fatto che l’ultimo deceduto, il sessantottenne di Valli Fiorello Bertaggia morto all’ospedale di Chioggia, sarebbe transitato più di una volta in quei locali. Cinque impiegati sono stati posti in isolamento e i locali sono stati sottoposti a sanificazione.
Chioggia oggi presenta 9 persone positive al coronavirus, 3 sono quelle ricoverate, mentre altre 35 asintomatiche sono in isolamento.
Il caso che preoccupa di più oggi, però, è quello del parroco di Valli, don Massimo Fasolo, ricoverato in condizioni «gravissime».
C’è invece una sorta di “mistero” per il presunto caso di una giovane donna di Chioggia. Riscontrata la positività, avrebbe manifestato sintomi tali da dover essere ricoverata, ma nessuna conferma ufficiale è stata comunicata.

FINCANTIERI
Scoperto ieri un caso di positività alla Fincantieri. Si tratta di un operaio dello stabilimento delle navi che aveva lavorato fino a qualche giorno fa e poi era rimasto a casa in malattia per forti sintomi influenzali. Il lavoratore è dipendente di una ditta di subappalto. A scopo precauzione lunedì tutti i dipendenti sono stati mandati a casa. L’azienda ha provveduto a sanificare gli spazi comuni condivisi dal lavoratore.
Il problema del grande raggruppamento di persone era già segnalato qualche giorno fa al nostro giornale: “Alla Fincantieri – aveva scritto un dipendente che ha voluto restare anonimo – lavorano 4500-5000 persone tra dipendenti e ditte di ogni nazionalità, usi e abitudini. Gli spazi sono minimi all’interno e ci sono sovraffollamenti. Poi c’è chi mangia, chi condivide, chi dorme con altri…”.

CORONAVIRUS IN VENETO
Il Coronavirus in Veneto oggi segna questi numeri:
771 il numero complessivo delle persone contagiate con un più 27 di nuovi malati rispetto al dato di lunedì.
21 le persone decedute.
Negli ospedali della regione sono ricoverate 203 persone con diagnosi di Covid-19, 61 di queste nei reparti di terapia intensiva.
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono stati invece 37 i pazienti dimessi.

CORONAVIRUS IN ITALIA
In Italia sono al momento 7.985 le persone che risultano positive al coronavirus.
Ad oggi nel nostro Paese ci sono stati 9.172 i casi totali. Questi i numeri ufficiali della Protezione civile aggiornati a lunedì sera.
724 le persone guarite.
I deceduti sono 463. “Questo numero, però, potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso”, precisa la Protezione civile.

TUTTA L’ITALIA “ZONA PROTETTA”: “STATE A CASA”
“Non ci sarà più una zona rossa, ma ci sarà tutta l’Italia ‘zona protetta”. Con queste parole il premier Giuseppe Conte ha annunciato lunedì sera “misure più stringenti”, che tutti i cittadini devono rispettare, da nord a sud, per contrastare l’avanzata del coronavirus.
Il virus, come noto, ha fatto un nuovo balzo in avanti: i morti sono 463, altri 97 in sole 24 ore, i malati quasi 8.000, circa 1.600 in più.
“Siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare tutte le nostre abitudini”, ha detto Conte. “Ma non abbiamo più tempo: c’è una crescita importante dei contagi e delle persone decedute. Quindi dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia e lo dobbiamo fare subito”.

Il provvedimento in vigore da oggi, martedì, “può essere chiamato – ha detto Conte – ‘io resto a casa’”. Esso prevede, tra l’altro, un divieto di assembramento in tutta Italia; spostamenti possibili solo per motivi di lavoro, necessità o salute (è prevista l’autocertificazione per gli spostamenti e “mentire è reato”); la chiusura delle scuole fino al 3 aprile e lo stop a tutte le manifestazioni sportive (“non c’è ragione che proseguano”), campionato di calcio compreso; controlli degli ingressi in Italia.
Non è invece finora “all’ordine del giorno – ha proseguito il presidente del Consiglio – una limitazione dei trasporti pubblici: questo per garantire la continuità del sistema produttivo e consentire alle persone di andare a lavorare”. Sono però previsti “controlli per gli ingressi in Italia”.

(categoria “virus cinese”, aggiornamento 8 marzo 2020 ore 12.00)

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