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Classi chiuse per positività sono centinaia, ma il sistema Scuola regge

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In quarantena qualche centinaio classi oggi in Italia, ma il sistema va.
Con la ripresa della scuola in tutta Italia – giovedì è stata la volta del Friuli Venezia Giulia e con la ripartenza, il 20 settembre, in Puglia e Calabria, tutti gli studenti italiani saranno tornati in classe – cominciano a diffondersi le notizie di contagi sia tra gli alunni che tra i docenti che stanno già causando, di conseguenza, quarantene, disagi e nuova didattica a distanza.
“Al momento in tutta Italia sono qualche centinaia le classi in quarantena su un totale di 400mila. A Roma poche decine”, spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma.

“Si allargano a macchia d’olio i casi di classi in quarantena: un fenomeno che ha preso corpo nei primissimi giorni di scuola prima a Bolzano, per poi trovare terreno fertile anche in Lombardia, Emilia Romagna, Sardegna e Lazio. Le lezioni sono riprese da una settimana è già si contano già un centinaio di classi costrette a rimanere a casa, quindi a tornare a quella dad che chi governa la scuola ha detto che ci eravamo messi alle spalle”, dice allarmato Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, che chiede più distanziamento nelle classi e un numero maggiore di tamponi salivari per ora partiti solo nelle ‘scuole sentinella’ ma che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha già detto di voler estendere.
Il titolare del dicastero di viale Trastevere, dal canto suo, getta acqua sul fuoco delle polemiche.
“Sono situazioni specifiche, non sono decine, le stiamo controllando. Lo abbiamo scritto nel decreto del 6 agosto che laddove ci fossero state delle situazioni di contagio saremmo stati in grado di controllarle e così stiamo facendo. Parliamo di numeri limitati rispetto al totale che, con molta, gioia è ripartito”.

C’è poi malessere tra i dirigenti scolastici per alcune modifiche nella gestione dei casi in cui emerga una positività.
“La gestione delle quarantene è cambiata ma noi presidi non siamo stati informati – denuncia Cristina Costarelli, presidente Associazione nazionale presidi di Roma e dirigente del liceo Newton della capitale – proprio da domani avremo nella mia scuola due classi in quarantena e così ho scoperto che mentre lo scorso anno la gestione delle quarantene era in carico alle Asl ora passa ai medici di base: tutto questo non è stato anticipato da alcuna circolare, noi dirigenti non siamo stati informati di questa nuova misura. Le scuole rimangono all’oscuro su aspetti importanti che invece devono conoscere: con questa novità potremmo avere rientri alla spicciolata”.

La stessa quarantena diversificata – 7 giorni per i vaccinati, 10 per i non vaccinati – crea disagi alle scuole, fa notare Costarelli “e alla fine per ogni quarantena si perdono due settime di attività scolastica, perchè certamente il docente non può andare avanti con i programmi se ha pochi ragazzi in classe”.

Ad andare bene sono i controlli con la nuova piattaforma per il controllo del Green pass: “sta funzionando”, dicono i dirigenti scolastici. Infine, alcuni provveditori agli studi stanno mandando alle scuole circolari in cui invitano – come quello del Lazio – ad “usare buon senso” e consentire, in alcuni determinati casi, l’accesso agli istituti anche se il green pass risulta “rosso” ma il lavoratore è in regola con la vaccinazione.

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