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Clamoroso: sequestrato albergo Cà Sagredo di Venezia

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Clamoroso: sequestrato albergo Cà Sagredo di Venezia

La notizia arriva dirompente: sequestrato albergo Cà Sagredo di Venezia. Il sequestro appartiene ad una serie di provvedimenti scaturiti da un’indagine nata a Monza per presunte irregolarità nell’esecuzione di alcuni lavori pubblici, portati a termine in
modo non conforme al capitolato. In cambio pubblici ufficiali avrebbero preso tangenti.

I provvedimenti cautelari sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza di Monza, a seguito di
un’inchiesta che ha portato allo smantellamento di un gruppo di società riconducibili a un imprenditore edile calabrese residente in Brianza, accusato, tra le altre cose, di aver emesso fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di circa 95 milioni di euro, con distrazioni patrimoniali per un valore di 234 milioni di euro.

L’albergo Cà Sagredo di Venezia risulta tra i beni sequestrati dalla Guardia di Finanza di Monza proprio nell’ambito dell’inchiesta “Domus Aurea”. Il noto albergo è quello che, fino a poche settimane fa, ospitava “Support”, opera costituita da due grandi mani dell’artista Lorenzo Quinn, installata in occasione della Biennale d’arte e rimossa ai primi di maggio.

L’inchiesta coordinata dal pm di Monza Salvatore Bellomo ha portato finora all’arresto di 21 persone, tra cui un ex magistrato che prestava servizio alla Sezione fallimentare del Tribunale di Monza.

Oltre al noto albergo veneziano, tra i beni sequestrati anche lo stabile che ospitava l’hotel
Gritti di Milano, a pochi metri dalla Scala, e un maneggio a Oggiono (Lecco).

Gli arrestati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata a reati tributari e fallimentari, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e corruzione.

Aggiornamento 21/05/2018 ore 16: riceviamo e pubblichiamo nota del direttore dell’Hotel Cà Sagredo di Venezia.

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La discussione è aperta: una persona ha già commentato

  1. … questo conferma il perché molti “veneziani”, albergatori e vetrai, vogliono maree di turisti, mentre altri Veneziani D.O.C. giustamente non li tollerano più: come anticipato in una mia lettera pubblicata su vari giornali il 29 marzo scorso, i turisti portano soldi ai “furbetti ” di turno, che magari poi li spostano abilmente nei vari paradisi fiscali, mentre agli altri vanno solo i costi dei rifiuti turistici, e magari un lavoro precario, in nero, nelle “povere” vetrerie di Murano… L’avidità non ha limiti per chi è accecato dai soldi.
    Basta turisti e affari sporchi: la città e la sua ricchezza tornino ai veneziani onesti!
    Prof. Fabio Mozzatto – Veneziano D.O.C.

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