Chioggia. Dove sono gli undici migranti sbarcati sabato?
Addirittura l’accusa di mancanza di strategia per quegli 11 migranti che sarebbero arrivati a Chioggia senza fanfare e senza avvertire (responsabile la Prefettura secondo gli accusatori) del “consistente arrivo “ che ha aperto l’ennesima e stucchevole polemica sull’accoglienza dei profughi.
La solita tiritera su chi doveva e che cosa, sul mancato “avvertimento” dell’arrivo degli ospiti all’istituzione locale, che sono giunti tuttavia sabato a Chioggia, ma nessuno sa chi li ha ospitati. Qualche ipotesi va tentata: vivono in Case private, li ha accolti una delle tre strutture ricettive che però risultavano al completo? Dubbi amletici per il sindaco di Chioggia Alessandro Ferro che giura di non aver mai dato la sua disponibilità per quel pugno di persone che adesso provocano uno scontato clamore.
E spiega che Chioggia, e lo sa bene la commissione competente questo ambito residenziale, esige spiegazione dai prefetti veneti, per ben conoscere dove troveranno accoglienza gli 89 ospiti, come verranno “distribuiti”, termine un po’ volgare (ndr), se attribuito a persone in difficoltà.
Sanno che si tratta di far respirare Cona, che con suoi suoi 1450 arrivi è in difficoltà, ma insomma, dicono a Chioggia, cosa aspetta l’Unione europea ad intervenire, non ce la fanno, ad ospitare 150 aventi diritto, devono tutelare i cittadini “dall’invasione”.
Andreina Corso
07/11/2016