Le misure adottate per regolamentare il traffico acqueo non sembrano, ad ora, efficaci.
Giusto l’altro ieri, infatti, in Canal Grande un vaporetto della linea 1 si è ritrovato circondato da alcune gondole, praticamente nello stesso punto in cui, l’estate scorsa, ha perso la vita il professore tedesco.
«Nulla è cambiato da allora – sbotta Nevio Oselladore del Comitato lavoratori navigazione Actv – I famosi punti annunciati dal Comune ancora non hanno prodotto risultati».
Non solo però il traffico in Canal Grande sotto accusa da parte del Comitato, ma anche la riorganizzazione degli orari Actv, prevedendo una stagione turistica che vedrà i mezzi messi a dura prova.
Oselladore ha spiegato come i piloti siano ancora costretti a lavorare con difficoltà e i rischi siano gli stessi dell’anno appena passato.
«Stiamo pensando di organizzare – spiega – un incontro con le altre categorie, motoscafisti, taxisti e gondolieri, per cercare una sorta di ‘pace sociale professionale’, di non metterci in difficoltà reciproca».
A non andare bene anche la decisione di Actv di rallentare e diminuire i mezzi in Canal Grande, spiegando che, nonostante questo, l’intasamento continua di giorno in giorno.
«Ora stanno tagliando ulteriormente il servizio – continua – non si possono ridurre linee calibrate nel corso dei decenni sulle esigenze della città».
E così il comitato pensa ad una nuova protesta, perché, come dice,«ai lavoratori non possono essere addossate responsabilità che non hanno».
Alice Bianco
[16/04/2014]
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