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Brugnaro sindaco di Venezia 2.0, le reazioni

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Brugnaro sindaco di Venezia rieletto. Ieri sera tempo di giusti festeggiamenti nella sede fucsia di Mestre. E tempo di reazioni in tutte le altre.
“L’allineamento forte tra città e Regione non si era mai visto; avere un’alleanza più forte mi rende un’amministrazione più forte”. Le parole di Luigi Brugnaro, a Mestre. “L’aggancio con la Regione è consolidato – ha proseguito – ma anche con il Governo nazionale. Venezia è più libera , più democratica e più forte. I fucsia sono i primi con un sindaco senza tessera, credo che la città possa sognare”, ha concluso.

A Venezia “sembra sia stato stretto un vero e proprio patto di potere Brugnaro-Zaia sulla testa dei veneziani, che ha premiato oltre misura la lista fucsia, penalizzando la Lega. Il Pd continuerà comunque a fare un’opposizione puntuale, di merito in Consiglio e in città”. Così l’on. Nicola Pellicani (Pd) commentando l’esito delle elezioni comunali in Laguna. “Un risultato così negativo del centrosinistra – prosegue Pellicani – non lo ricordo a memoria, va perciò avviata una profonda analisi autocritica. Evidentemente la sconfitta di Casson di cinque anni fa non è stata una lezione utile a cambiare registro. È necessario voltare pagina: tutto il centrosinistra, ma il particolare il Pd, deve aprire una riflessione a tutto campo, avviando una stagione congressuale aperta ai contributi della città, con l’obiettivo di costruire un gioco di squadra che porti il centrosinistra a diventare nuovamente protagonista”.

“L’esito della competizione elettorale, la vittoria al primo turno di Brugnaro, ci amareggia e ci fa riflettere sul futuro della nostra città”, così Giovanni Andrea Martini di “Tutta la città Insieme”.
“Noi, nel ringraziare tutti coloro che hanno voluto manifestarci fiducia e empatia col proprio voto, ci impegniamo a dare continuità al percorso intrapreso che vedrà l’impegno mio e di tutti i candidati di “Tutta la Città insieme!” e i componenti del gruppo e i simpatizzanti nel proseguire con le persone e tra le persone l’affermazione delle buone pratiche”.

“Non possiamo pensare che le problematiche legate al lavoro e alla residenza, il turismo, le grandi navi, la qualità dell’aria e della vita dei cittadini non abbiano avuto l’affermazione di una discontinuità in cui molti speravano. Il percorso che abbiamo fatto, l’abbiamo fatto con le Associazioni del volontariato, col mondo della cooperazione, coi comitati, coi movimenti, con tutte le organizzazioni che chiedevano con forza un cambiamento di rotta. E l’abbiamo fatto con e grazie all’appoggio della lista “Per Mestre e per Venezia: ecologia e solidarietà” con cui abbiamo condiviso le linee programmatiche. Abbiamo fatto quanto era giusto fare. Occorreva ostacolare la corsa di Brugnaro. Noi, in piena coscienza, abbiamo fatto il possibile”.

“Più di quattromila voti sono importanti e ci sentiamo di dover farci carico di un’opposizione che, potendo in consiglio manifestarsi con numeri esigui, si concretizzerà in città, quartiere per quartiere, sestiere per sestiere. Non possiamo pensare che si possano passare altri cinque anni senza una vera opposizione in città.
Grazie di cuore a tutte e a tutti. Questo è solo l’inizio”.

“I problemi che Venezia dovrà affrontare sono numerosi e molto impegnativi e ci sarà bisogno di una visione di città dal respiro più ampio rispetto a quella praticata fino ad oggi. Auguro quindi al sindaco eletto un buon lavoro”. Commenta così i risultati delle elezioni amministrative veneziane il candidato sindaco Pier Paolo Baretta.
“L’apporto dei voti di Zaia – aggiunge Baretta – che ieri ha raccolto un ampio consenso in Comune con la propria lista, è stato determinante sia per il risultato complessivo sia per quello della lista del Sindaco. Nonostante ciò, non c’è stato il plebiscito annunciato e l’articolazione del voto nelle varie zone e quartieri della città merita di essere analizzata sia dalla maggioranza che da noi”.

“Si apre una fase nuova della vita politica veneziana. Noi, in poco tempo, con mezzi modesti e in una situazione inedita dettata dal Covid, abbiamo dato vita a una campagna elettorale fondata sull’ascolto, sulla presenza, sui contenuti e i progetti per Venezia, partendo da una differenza di consensi che era considerata inizialmente incolmabile. Di fronte a questa difficile condizione di partenza, abbiamo acceso speranze e liberato energie che hanno dato vita a una bella pagina della politica veneziana. Ringrazio gli elettori che hanno condiviso la nostra battaglia, i candidati e le forze della coalizione che l’hanno sostenuta con passione e i volontari che l’hanno fatta camminare sulle loro gambe”.
“L’impegno continua – conclude- Porteremo la nostra visione e le nostre proposte in Consiglio comunale, con un’opposizione rigorosa, ma costruttiva; ed in città, con la massima presenza, continuando a lavorare per garantire ai cittadini una migliore qualità di vita e una prospettiva di futuro”.

“Mi congratulo per la vittoria di Luigi Brugnaro, questo risultato dimostra che i cittadini hanno fiducia nell’amministrazione che li ha guidati in questi ultimi cinque anni e che li guiderà per i prossimi cinque. Se saremo all’opposizione vigileremo affinché tutte le procedure e i temi che sosteniamo per la città vengano affrontati nel rispetto dei cittadini e della democrazia: autonomia, residenza, urbanistica, rilancio della cultura, dell’economia e dell’artigianato veneziano” le parole invece del professor Stefano Zecchi, candidato sindaco per il Partito dei Veneti.

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  1. E viaaaaa…..rimonta con la tessera, ci crede tutti idioti. I narcisi sono così. Venezia, libera, forte e DEMOCRATICA, per chi? Spero si ricandidino i Savoia, perchè a chiamarla DEMOCRAZIA ci vuol non solo tanta fantasia, faccia tosta e stomaco col pelo. A conti fatti, ora, cosa è cambiato da quando c’erano i Savoia, fame nera era e fame nera è tornata. Ricordatevi che il signor Luigi è stato mandato a Roma ad imparare la legge Biagi che ha tolto ogni diritto ai lavoratori, voluta da tutti i partiti ed i sindacati. Questa è libertà forza e democrazia? Non ce l’ho con lui, ma con chi ha programmato a tavolino la sua vittoria e quella di Zaia, e chi l’ha votato. Un ricordo ai Giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rosario Livatino ,al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ad onore e gloria.

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