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Stalking? Ecco il braccialetto elettronico. Morani “Stop alla strage”

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braccialetto elettronico per lo stalking

Braccialetto elettronico anti stalker.
Un sistema salvavita (finalmente) per le donne che rappresenta una svolta molto attesa, in un Paese che vanta un tristissimo record di omicidi, maltrattamenti e pestaggi, in cui le vittime sono sempre e solo le donne.

Il braccialetto elettronico per lo stalking sta per fare la sua apparizione: a gennaio partirà la sperimentazione su venticinque coppie che sono state individuate come “a rischio”. Il dispositivo prevede che la coppia sia dotata di un dispositivo di controllo satellitare, identico per la donna e per l’uomo e simile a un piccolo telefono cellulare.
L’aggressore dovrà anche indossare una cavigliera, sarà obbligato a portare sempre con sé il dispositivo e non potrà avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima.

Il via libera del ministero dell’Interno per il braccialetto elettronico per lo stalking è stato annunciato ieri dall’onorevole Alessia Morani, autrice dell’emendamento alla legge contro il femminicidio con cui la norma, che consente l’uso di simili apparecchiature di controllo a distanza, è stata introdotta nel Codice di procedura penale, ultimo comma dell’articolo 282 bis: allontanamento dalla casa familiare.

“Con la legge sullo Stalking e quella sul Femminicidio il nostro Paese si è dotato di una normativa efficace per il contrasto alla violenza di genere, ma sono ancora troppe le donne che muoiono per un amore che si trasforma in odio feroce”.
Sono le parole della vice capogruppo Pd alla Camera Alessia Morani, che annuncia: “Non ci accontentiamo di flessioni nelle percentuali, vogliamo che la strage delle donne abbia fine. Il punto è che fin qui sono mancati gli strumenti tecnologici a disposizione dei tribunali e delle forze dell’ordine. Con la cyber security stiamo facendo importanti passi in avanti e siamo pronti a partire da gennaio 2016 con una nuova sperimentazione: il salvavita delle donne”.

“Grazie a un dialogo costruttivo e serrato con il ministero dell’Interno – aggiunge – siamo in grado di annunciare una novità importante per il contrasto alla violenza sulle donne: da gennaio il ministero degli Interni darà il via alla sperimentazione di un nuovo dispositivo ‘salvavita’ satellitare, di cui potranno essere dotate le vittime di maltrattamenti, stalking e di reati di violenza in generale”.

“Il giudice nello stabilire la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa famigliare o del divieto di frequentare luoghi usuali per la vittima doterà di un dispositivo “salvavita” la donna – dice ancora -. Questo strumento, avvertirà la donne e le forze dell’ordine nel caso in cui l’aggressore violi l’ordine del giudice o si trovi nelle vicinanze della vittima anche al di fuori delle cosiddette ‘no access zone’. Il dispositivo è già in uso in altri Paesi europei
ed ha dato ottimi risultati”.

“È dimostrato da molte ricerche che il punto debole è proprio questo: chi uccide una donna lo fa nella maggioranza dei casi dopo molti episodi di violenza fisica e verbale – conclude -. Se si ha avuto il coraggio di reagire è giusto essere protetti e per farlo occorre ricercare e utilizzare nuovi mezzi: la tecnologia ci viene incontro con nuove soluzioni. Questa novità è la risposta a una necessità che era stata individuata con la modifica dell’articolo 282bis del codice di procedura penale che con un emendamento a mia firma ha previsto la possibilità per il giudice di adottare alcune misure di controllo elettronico. Oggi la tecnologia rende possibile una tutela maggiore, con il duplice obiettivo di sostenere e rendere più efficace la prevenzione, facilitare il lavoro delle forze dell’ordine e soprattutto rendere più libera e sicura la vita delle donne che vivono sotto minaccia”.

Mario Nascimbeni
26/11/2015

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