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Bilancio dei costruttori edili a Venezia. Le difficoltà del Covid, le opportunità del bonus al 110%

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Potrà festeggiare il 75esimo anniversario dalla sua nascita, l’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), solo in streaming, rinviando per ora gli eventi e i convegni che dovevano tenersi in presenza, a causa del Covid. Questo è soltanto uno dei motivi dell’amarezza generata da una pandemia, ha spiegato giovedì il presidente Giovanni Salmistrari dell’Ance Venezia, che nel 2020 si è abbattuta sul comparto spazzando via il 20% del fatturato, calcolato come contributi versati nella cassa del settore.

La casa

Giù le imprese, calo del lavoro: è venuta a mancare la fiducia degli investitori, di coloro che progettano il futuro investendo negli immobili e nell’acquisto di case. La domanda in questo senso è scesa del 25%, mentre quella che è rimasta – ha spiegato il presidente illustrando la situazione – è alla ricerca di immobili un pò più grandi, con spazi aperti come giardini e terrazze, case che consentano di restare molto più a lungo all’interno, magari di lavorarci, di studiare, di fare sport: una tendenza senza dubbio generata dal lockdown del coronavirus.

«Venivamo da un anno, il 2019, dove finalmente, dopo più di un decennio di sostanziale crisi, il settore si stava riprendendo, registrando dati molto positivi e incoraggianti – ha detto il presidente – Ma non abbiamo fatto in tempo a rallegrarci che ci sono capitati tra capo e collo la pandemia, il Covid, la chiusura dei cantieri e delle attività economiche, la conseguente pesantissima crisi economica che oggi suscita molte preoccupazioni per il nostro futuro».

Il decreto Semplificazioni

Malgrado questo il settore è andato avanti, i cantieri hanno continuato a lavorare, anche nelle nuove e più complesse condizioni richieste dalla presenza del virus, ha precisato Salmistrari. Nel mondo dei lavori pubblici, «non c’è dubbio che le norme del periodo emergenziale abbiano inciso sulla legislazione di settore. In particolare il decreto Semplificazioni, recentemente convertito in legge, per il quale l’intendimento era quello di un drastico “taglio” ai tempi di realizzazione delle opere pubbliche, la cui lunghezza, esagerata ed esasperata, contraddistingue il nostro Paese. Il legislatore aveva davanti a sé una straordinaria opportunità, invece, non soltanto la montagna ha partorito il più classico dei topolini, ma si tratta anche di un topolino in grado di lasciare qualche pericoloso segno su alcuni principi-cardine del settore quale quelli di trasparenza, pubblicità, partecipazione».Per il presidente il governo ha scelto di intervenire sulle procedure di gara, di fatto rendendole più lunghe e complicate.

Superbonus 110%

Un segnale positivo per fortuna c’è anche per le città. La misura del superbonus al 110% inserita nel decreto Rilancio per favorire la messa in sicurezza e la riqualificazione energetica degli edifici è un’occasione in grado di produrre investimenti per 6 miliardi di euro, con un effetto complessivo di 21 miliardi sull’economia.
 «Purtroppo, come spesso avviene in Italia, un conto è l’ideazione di una misura agevolativa e un conto è la sua applicazione concreta – continua Salmistrari – È passato il messaggio fuorviante che ci si può rifare casa senza spendere un euro, pericolosa aspettativa che non ha ragion d’essere. Sono stati invece stipulati accordi con i maggiori istituti di credito per definire le condizioni per la cessione dei crediti e per il finanziamento dei lavori».

Centri storici

Ance Venezia è stata incaricata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, di creare un coordinamento a livello di area metropolitana tra categorie economiche, ordini professionali, enti pubblici e altri soggetti interessati, per individuare congiuntamente le principali problematiche riguardano l’applicabilità del superbonus agli edifici storici. Un tema che non riguarda solo Venezia e Chioggia, ma in generale tutti i centri storici e gli immobili vincolati. «Senza un deciso chiarimento, nel senso di svincolare questi interventi dal miglioramento di due classi energetiche, si rischia di lasciar fuori una porzione importantissima del nostro patrimonio immobiliare», spiega Salmistrari. A Venezia non è possibile rifare il cappotto esterno degli immobili, ad esempio, cosa che oltretutto crea una ingiustificata disparità di trattamento tra cittadini.

Mose

Lo scorso 3 ottobre per la prima volta le barriere del Mose si sono alzate per contenere una marea molto sostenuta. L’operazione è perfettamente riuscita ed è stata ripetuta con altrettanto successo la settimana scorsa. «La grande opera ha funzionato – ha commentato Salmistrari – smentendo gli scettici e tenendo all’asciutto Venezia e Chioggia. Ora è indispensabile che, partendo dal Mose, si registri quell’unità di intenti a tutti i livelli per Venezia e la sua salvaguardia, che finora spesso è mancata.

Tiepolo

Tra le iniziative che il virus non ha fermato, ma solo rallentato, c’è quella che riguarda il restauro dell’affresco di Giambattista Tiepolo a palazzo Sandi che ospita attualmente la sede dell’Associazione costruttori edili. «Un intervento di grande valenza culturale al quale, una volta ultimato, nel febbraio prossimo, vorremmo dare il massimo risalto anche a livello nazionale», ha concluso il presidente dell’Ance Venezia.

Antonella Gasparini

 

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