Maestre, anzi aspiranti tali, che quindi si reputano tali, possono commettere una moltitudine di errori banali in italiano? Evidentemente sì, se vengono bocciate il 53% di aspiranti maestre in Veneto, e quelle ammesse all’orale sono solo 1604 su 3100.
Militello di Striscia avrebbe di che divertirsi nel mostrare gli strafalcioni. Termini come “rattopo”, “disciendente” o “aquisto” si possono trovare nelle risposte scritte dell’esame per reclutare nuove maestre in Veneto.
Questo è il motivo per cui la selezione al primo turno ha costretto gli esaminatori a bocciare il 53% dei partecipanti e ad ammettere all’orale 1.604 su 3.410 iscritti. A raccontare i fatti, dalle pagine del Corriere del Veneto, è proprio uno degli esaminatori. “Ci siamo trovati davanti a errori grossolani – spiega – certamente c’erano anche imprecisioni legate ai contenuti, ma quelle sono sempre prevedibili in un esame. Ci hanno colpito invece gli errori grammaticali”.
Sbagli, sottolinea l’esaminatore, “che molto spesso vengono corretti anche ai bambini delle scuole elementari, le stesse in cui queste maestre sarebbero dovute andare ad insegnare”.
Sette le commissioni che si sono insediate per correggere i compiti. Un lavoro durato mesi e concluso con la pubblicazione delle graduatorie, e la correzione delle verifiche scritte è stata la parte più dolorosa: “Ogni volta che ci trovavamo davanti a una mostruosità di questo tipo ci guardavamo tra noi sconvolti – continua il commissario – e di fronte ad alcune abbiamo allargato le braccia”.