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Dossier Guardian: “Ecco tutti i mali di Venezia”

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articolo del guardian su venezia

Il quotidiano inglese The Guardian ha recentemente dedicato un editoriale a Venezia e all’ondata di acqua alta che l’ha colpita.

E ne ha proprio per tutti, a cominciare dal MOSE, in ritardo di dieci anni per “uno scandalo di corruzione, costi maggiorati e una gestione disordinata” che hanno fatto “vergognare i governi che l’hanno supervisionato”.

Alla gogna anche “l’inadeguatezza del Consiglio Regionale presieduto dalla Lega di Matteo Salvini, che ha rigettato le misure per affrontare il cambiamento climatico pochi minuti prima che le sue stanze sul Canal Grande fossero invase dall’acqua salata”.

L’articolo si sposta poi sullo spopolamento e sui suoi numeri: dai 175.000 residenti postbellici ai “quasi 55.000 attuali”, la metà dei quali over 65, con un saldo negativo di “oltre 1.000 abitanti che ogni anno se ne vanno per sempre”.

Il Guardian evidenzia quindi la difficoltà nel reperire elettricisti, idraulici e falegnami per riparare i danni creati dall’acqua, riportando la dichiarazione dell’Associazione Piazza San Marco, secondo cui “Venezia sarebbe sempre più vicina a una reale e ineludibile fine”.

Si parla poi di turismo di massa, di Grandi Navi “che danneggiano e inquinano l’ambiente”, del sempre più diffuso fenomeno del B&B che “svuota ulteriormente il Centro Storico, rendendo le sue strade quasi impercorribili per gran parte dell’anno” e delle proteste contro “la trasformazione della città in un parco a tema”.

Infine, ecco le soluzioni per salvare un luogo che “il mondo ha amato senza prendersene cura”: dal referendum consultivo del primo dicembre, considerato “controverso” ma che “indica l’attuale livello di disperazione”, all’imminente missione dell’Unesco World Heritage Centre, prevista per l’inizio del 2020, che sulla scia degli eventi della scorsa settimana “dovrebbe diventare un catalizzatore d’azione, con assistenza internazionale, per salvare la città per le generazioni a venire”.

E mentre il mondo si dispera per Venezia, i residenti chiedono alla politica delle scelte lungimiranti che ne preservino il futuro, al di là di ogni interesse economico e di categoria.

Perché Venezia è unica, e non ci sono priorità maggiori che salvarla: per noi, per i nostri figli e per i figli dei nostri figli.

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