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Antenna e ripetitori Vodafone a Burano con i carabinieri antisommossa

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Antenna e ripetitori Vodafone a Burano con i carabinieri antisommossa

I residenti dell’isola di Burano avevano, nei giorni scorsi, provato con tutti i metodi civili e democratici ad opporsi all’installazione della nuova antenna 4G: raccolta firme, assemblea pubblica, e quant’altro, ma ciò non aveva fermato i piani del colosso delle comunicazioni.

Ieri era previsto lo sbarco in isola dell’antenna e dei trasmettitori per l’installazione e, come norma, era contro-prevista la presenza pacifica degli oppositori.

Solo che donne e bambini buranelli armati solo di cartelli e slogan si sono trovati opposti a militari.

Vodafone, infatti, per l’installazione della nuova antenna sulla torre dell’acquedotto di Burano ha chiesto l’assistenza dei carabinieri. Così anche agenti in tenuta anti-sommossa sono sbarcati sull’isola scortando l’arrivo della strumentazione scatenando ancora di più i mugugni per un’operazione che è diventata militarizzata.

Il fatto tecnico consisteva nel posizionare sulla torre dell’acquedotto di Burano tre ripetitori al posto di due antenne che prima l’operatore telefonico aveva nella proprietà di un privato.

Per permettere l’installazione i militari hanno creato un semicerchio protetto posizionandosi con gli scudi a copertura dell’ingresso, così i tecnici potevano lavorare indisturbati.

Le proteste dei residenti sono originate dal fatto che il sito si trova vicino all’asilo e alla scuola elementare.

La scena di uno schieramento di forze di polizia contro mamme e bambini non è piaciuta nemmeno a Ca’ Farsetti che pure aveva concesso l’autorizzazione alle nuove antenne.

L’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin aveva chiesto più tempo a Vodafone e contemporaneamente di analizzare siti alternativi per collocare le antenne. Ma il ministero dello Sviluppo Economico avrebbe intimato il rilascio della concessione. E’ certo comunque che le forzature suonano sempre coercitive nei confronti della comunità.

Della vicenda si stanno occupando ora anche i quotidiani locali. Scrive il Corriere del Veneto oggi in edicola: “L’antenna è stata installata contro la volontà dei residenti, avevamo proposto dei siti alternativi più lontani da case e scuole ma non ci hanno ascoltati, avevamo organizzato una protesta autorizzata e ci siamo trovati davanti agenti in tenuta anti-sommossa — dice Silvia Zanella, una residente — Vodafone ci ha presi in giro: non ha installato due antenne ma tre anche se al momento non sono 5G. E’ stata una giornata tragica ma faremo ricorso al Tar non ci arrendiamo”.

Affianca il gruppo di residenti l’associazione “Gruppo 25 Aprile” che promette battaglia.

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