La finestre della casa di Angelo Zen a Maerne di Martellago (Venezia) sono sbarrate, con le luci esterne accese.
Angelo Zen è l’unico italiano disperso in Turchia a seguito del terremoto che ha colpito la regione.
Originario di Saronno, vive a Maerne con la seconda moglie e lavora come manutentore di macchinari usati da aziende orafe.
L’ultimo contatto risale a domenica sera, poche ore prima del sisma. I tentativi di contattare Angelo al cellulare sono stati vani.
Il ministro Antonio Tajani ha dichiarato che al momento non ci sono notizie sulla sua situazione e ha fatto un appello ai media di non andare a cercare notizie alla sua abitazione per avere rispetto in questo particolare momento.
La Farnesina, in accordo con la famiglia, fornirà eventuali aggiornamenti. La moglie e i figli di Angelo hanno chiesto privacy sulla vicenda.
Non si sa dove l’uomo fosse durante il terremoto e non ci sono notizie sul suo eventuale salvataggio né sul suo stato di salute attuale.
Nelle ultime 48 ore, le autorità italiane e turche stanno cercando disperatamente di rintracciare Angelo, l’unico italiano disperso dopo il terremoto che ha colpito la Turchia.
Zen vive da 20 anni in Veneto, prima a Romano D’Ezzelino e poi a Maerne. Era in Turchia per lavoro, occupandosi della manutenzione dei macchinari usati dalle aziende orafe. Aveva fatto il grande passo di mettersi in proprio e aveva ottenuto successo grazie alla sua vasta esperienza nel campo.
Ora sono ore di apprensione: la sparizione arriva da una zona dove non ci sono collegamenti telefonici o internet, dunque la ricerca di una persona in una città di un milione di abitanti è ritenuta molto difficile.
Tutte le speranze sono ancora accese: al momento Zen è solo dichiarato non rintracciabile. Una definizione che non è solo semantica, ma è proprio diversa da altre più tragiche.