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Terremoto di 7.8 in Turchia. Allerta Tsunami (poi rientrato) in Italia

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Terremoto di magnitudo 7.8 alle 3:17 ora locale (le 2:17 in Italia) nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria.

Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio di monitoraggio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep.

La scossa è stata seguita pochi minuti dopo da una forte replica di magnitudo 6.7, con ipocentro a soli 10 km di profondità ed epicentro tra la provincia di Gaziantep e quella di Kahramanmaraş.

Intanto, è salito ad almeno 100 morti il bilancio delle vittime. Lo rende noto l’agenzia Anadolu. Sono almeno 76 le vittime del terremoto nelle città turche e 440 i feriti.

Sono almeno 34 gli edifici andati distrutti in questa provincia, secondo le autorità locali.

Il terremoto di 7.8 è stato seguito da uno sciame sismico di una quindicina di scosse ulteriori aventi tutte magnitudo attorno ai 5 gradi.

Sulla base dei dati elaborati dal Centro allerta tsunami (Cat) dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il Dipartimento della Protezione civile ha diramato un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane.

In un comunicato, la Protezione civile “raccomanda di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali”.

“Il maremoto – spiega la nota della Protezione civile – consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d’acqua. L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di solo 0,5 metri di altezza – viene sottolineato nel comunicato – può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti”.

“Il Dipartimento della Protezione civile, in raccordo con l’Ingv, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e le strutture del Servizio nazionale di protezione civile (Snpc), continuerà a fornire tutti gli aggiornamenti disponibili sull’evoluzione dell’evento”.

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