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Scarpe Alexander Mc Queen acquistate al Duca D’Aosta di Venezia fallate: nessuno risponde

Scarpe bianche Alexander Mc Queen acquistate al Duca D'Aosta di Venezia che si scolorano e scollano dopo 5-6- giorni, ma nessuno ne risponde.

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Scarpe Alexander Mc Queen acquistate al Duca D’Aosta di Venezia risultate fallate dopo l’acquisto: nessuno ne risponde.
La segnalazione arriva da una giovane mamma veneziana che, per premiare la figlia, le aveva promesso una paio di sneakers del prestigioso marchio. Ma comperare un articolo di un marchio famoso (e costoso) in un rinomato punto vendita con anni di presenza in città è garanzia della qualità? A quanto pare non sempre.

La giovane mamma, una veneziana residente in città, telefona infatti dopo qualche giorno al negozio per avvisare che le scarpe si stavano “sfacendo”. In particolare, sulla punta della scarpa sinistra era andato via subito lo strato del bianco mostrando ampiamente il colore grigio scuro che stava sotto al posto al bianco lucido della scarpa nuova. Sul tallone, invece, evidentemente a causa di una stesura della colla difettosa, si andavano via via alzando le parti soprastanti la suola.

Una situazione, dunque, che non è certamente quella che ci si aspetta da un paio di scarpe costate 450 euro e acquistate da 5-6 giorni.

Ma anche i problemi per segnalare l’inconveniente si sono presentati subito. Quando la cliente passava per il negozio per segnalare il problema nessuno si prendeva la briga di parlare con lei: “Non c’è la responsabile dei resi”, era la risposta.

Solo dopo diversi tentativi, finalmente, le è stato detto: “Venga martedì”, così finalmente la cliente ha potuto incontrare la “responsabile dei resi”.

La vicenda andava dunque ora verso una felice conclusione? Affatto. Dopo una rapida occhiata alle scarpe fallate la responsabile del negozio ha mostrato una chiusura totale verso la cliente. Chiusura che si palesava immediatamente dichiarando: “Queste scarpe sono rovinate per colpa vostra…”.
“Come scusi?” rispondeva la cliente incredula.
“Questa scarpe sono rovinate perché sono state messe in lavatrice!”.

All’affermazione, completamente inventata, la cliente replicava insistendo che non era vero. Non solo, ma evidenziava anche che non c’era nessuna logica nel mettere un paio di scarpe nuove in lavatrice.
Ma la rigidità della commessa del Duca D’Aosta non cambiava, anzi con tono di distacco e diffidenza ella ribadiva altre accuse assurde: “Allora la ragazza è caduta in acqua con le scarpe addosso, e il salso le ha rovinate…”.

A niente servivano le dichiarazioni della giovane mamma che smentiva anche questa, così come altre ricostruzioni fantasiose, in quanto non veniva creduta. Alla fine la “responsabile dei resi” concludeva i discorsi dichiarando: “Va bene, comunque noi le mandiamo in fabbrica, decidono loro se sostituirle o meno. Intanto la avviso che ci vorranno 30-40 giorni per avere una risposta”.

Alla cliente non restava che accettare, sia per il fatto di essere sicura della propria assoluta buonafede, sia per concludere la sgradevolezza di dover parlare con una persona che dimostrava esattamente il contrario dell’educazione e della cortesia che andrebbero mostrati a chi ha appena speso 450 euro nel suo negozio.

Purtroppo, invece, la discussione era sì terminata, ma la pratica di reso, verosimilmente, non è neanche mai iniziata.

Dopo soli due giorni la cliente, infatti, ha ricevuto una telefonata dal negozio con cui la avvisavano che la fabbrica aveva deciso di non sostituire le scarpe.

Che fine avevano fatto i 30-40 giorni che dovevano servire per spedirle da Venezia, farle valutare da chi le produce, farle spedire di ritorno (quelle o un paio sostitutivo) ed essere richiamati dal negozio, come le era stato detto? Non è dato a sapere.

Le Scarpe Alexander Mc Queen acquistate al Duca D’Aosta di Venezia ma fallate sono rimaste, alla fine, in mano alla signora che ha avuto la sfortuna di comprarle. E’ lei che ci ha espresso tutta la sua amarezza: “Forse ha ragione chi li conosce e li ha sentiti dire che se potessero eliminerebbero tutti i veneziani. I turisti, infatti, comprano e se ne vanno, i residenti invece rompono le scatole…”. “Non è giusto però che chi abita in città ci debba rimettere. A me i soldi non li regalano, e in questo caso ho buttato via 450 euro dal mio stipendio”.

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44 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Qualcosa non quadra. le hanno venduto scarpe false…? marchi così importanti fanno resi

  2. Stessa identica esperienza, veneziani sgarbati e poco disponibili, pensa che quando ho bisogno o devo fare qualche regalo parto da Venezia e vado a comprarlo nello stesso negozio a Mestre che invece ha commessi gentili e perbene

  3. A me è capitato che sono andata in negozio da Barca e mi hanno sostituito le scarpe e non ho avuto nessun problema. Fossi la signora andrei al diritto dei consumatori. E farei pubblicità negativa per questo episodio.

    • Buongiorno basta andare ad un associazione consumatori e fare causa al negozio vedrai come muovono il culo

  4. Chi legge questo articolo può tranquillamente pubblicare una bella recensione negativa al negozio che non ha dato assistenza alla signora… Così magari al duca d’Aosta di Venezia la smetteranno di snobbare i clienti

    • Da quel che ho letto si potrebbe anche pensare che dette scarpe di marchio roboante , siano in realtà cloni cinesi…tesi avvalorata dalla porta sbattuta in faccia della responsabile dei resi e dalla infima qualità del manufatto…

    • Devo confermare la scorrettezza di quel negozio di abbigliamento: oltre al personale molto maleducato specialmente a Venezia dove c’è quel direttore che snobba la gente, mi e successo un fatto analogo e l’ho presa sui denti. Dopo mille tentativi di mettermi in contatto direttamente anche con i proprietari, sono stato snobbato anche da loro, dopo mesi mi hanno risposto dicendomi picche per loro politiche aziendali. Da quella volta non sono più andato: vergognosi

  5. Si rivolga ad un assicurazione di tutela dei consumatori e gli faccia il mazzo. Potrebbe ottenere pure i danni per la perdita di tempo.
    In bocca al lupo

  6. Cara signora, io se fossi nei suoi panni e nelle cose descritte nell’articolo impianterei uno di quei casini che il negozio in questione se lo ricorderebbe poi a vita!
    Una volta mi sono fatto assistere con successo da Adiconsum di Mestre.

    • cara signora le consiglio di non comprare più scarpe da 450 euro per sua figlia sono soldi buttati
      ci sono tante scarpe miglori in svendita di marca a ottimi prezzi
      .lasci perdere mq queen e marche costose sono soldi buttati

    • Scriva al giornale, faccia pubblica la notizia, vada associazione consumatori, faccia di tutto, si rivolga se necessario ad un avvocato

  7. Purtroppo signora in tutta Italia viene venduta merce contraffatta nei negozi, è capitato anche a me
    Ho buttato via 100 euro per una maglietta estiva palesemente contraffatta
    Speriamo che possa risolvere con associazione dei consumatori
    500 euro effettivamente sono tante

    • Anche a me è successo con un paio di scarpe McQueen però prese da internet… Purtroppo non sono riuscita a comunicare con nessuno… Ne per email, né attraverso whatsapp, né attraverso il telefono… Nessuno ha mai risposto…

        • Ragazzi, al di la delle regole sulla garanzia dei prodotti che se non sbaglio dura 2 anni, cerchiamo di imparate a non seguire comportamenti che non hanno nulla di sensato. 450 euro un paio di scarpe di tela e gomma solo perche sono di una determinata marca…ma dai! Non facciamoci condizionare in questo modo.
          Comunque, se lacquisto è recentissimo, non le hai messe in lavatrice, il negozio deve rispondere, rivolgiti ad una associazione consumatori. E non servirti piu da loro ed impara a comperare meglio.

  8. E poi si meravigliano che le persone comperino su Ama…. Lì se c”è qualcosa che non va, fai il reso e ti restituiscono fino all’ultimo euro.

  9. Poi c’è gente che si lamenta se qualcuno compra le robe da Internet, è vero rovinano gli esercenti, ma Amazon non si è mai rifiutata di farmi un reso e di darmi il rimborso, e anche alcuni siti cinesi poco affidabili, ma comprando con PayPal si è sempre abbastanza protetti! Domandime se vado ancora al duca d’Aosta, al massimo mi provo le scarpe per vedere la taglia e poi cerco risparmio su internet …
    Spiace per la cliente, abbastanza evidente la falsità del negoziante

  10. Ho sentito vari casi di articoli di varia natura “firmati” che hanno deluso le aspettative o che si sono danneggiati dopo poco tempo .
    È giusto rivolgersi alle associazioni dei consumatori perché quando si spende molto ci si aspetta un articolo di altissima qualità e che duri nel tempo e resista a urti e altre vari danni .
    Personalmente non spenderei mai 450€ per un paio di sniker , mi rivolgerei a chi le sniker le produce da decenni , sottoposte a test e che durano molto di più, e che mi garantisca l’immediata sostituzione delle scarpe nel caso di danneggiamento ( come la legge prevede)

  11. Anche a me è successo anni fa di aver ricevuto in dono un abito di un noto e costoso marchio i cui colori del vestito mi sono rimasti sulla pelle dopo un acquazzone. Anche in questo caso nessuno voleva rispondere.bisogna rivolgersi alle istituzioni consumatori e fare denuncia e soprattutto non comperare più nulla in questi negozi e diffamare il marchio

    • Scrivi direttamente tu all’azienda specificando dove le hai comprate ….magari il negozio deve ancora pagarle all’azienda secondo me l’azienda produttrice non sa nulla

      • Concordo che contattare la ditta sia una buona strada prima di iniziarealtri tipi di azioni.
        Io ho avuto una situazione simile con un normalissimo paio di scarpe, la ditta produttrice ha ritirato le scarpe e mi ha inviato un’ altro paio scusandosi per ľaccaduto.
        Ovviamente il Duca ha fatto un’ azione molto lesiva alla propria immagine.

    • Buongiorno Signora Daniela, la legge europea in merito al codice al consumo è assolutamente dalla sua parte al 100%. Quindi, prenda il toro per le corna e chieda al duca d’aosta se sono informati in merito ai numerosi articoli di legge del suddetto. Poi, al di là delle iniziative personali, un legale o una associazione consumatori sono l’unica alternativa. Anche se, quando cerchi giustizia trovi la legge… Buona fortuna

  12. Buongiorno anche x le scarpe esiste la garanzia di due anni
    Eventualmente se il negozio nega responsabilità conviene rivolgersi associazioni consumatori tipo adico di mestre molto professionale e competente

      • Siamo sicuri che tutti i negozi che che commerciano abbigliamento griffato sia autentico? Io ho acquistato un paio di occhiali Bur*erry, ho la garanzia che sono autentici, il negozio mi ha assicurato che sono stati acquistati alla Lu*ottica, ebbene questi occhiali da subito mi procuravano bruciore agli occhi, dovevo toglierli spesso. Erano occhiali da vista, dopo una settimana avevo la pelle che cominciava a bruciarsi. Praticamente avevo lo stampo degli occhiali sulla pelle. Due sono le cose: o gli occhiali soso contraffatti, o anche le grandi marche sono prodotte dai cinesi.

      • Certo che anche gran parte degli oggetti di lusso sono prodotti in Cina, Manon per questo sono scadenti…i più famosi e cari smartphone so tutti prodotti in Cina come producono in Cina le griffe della moda: e questo trovo scandaloso per i made in Italy e per il lavoro italiano. Quanto assurdo è che borsette che vengono venduti a diverse migliaia di euro, il cui valore intrinseco spesso è di poche decine di euro.???

    • Adico è un’ottima associazione, però chiede 50 euro per l’iscrizione (vale un anno), ricevono 1 pomeriggio la settimana, metti in conto il viaggio che fai da venezia centro storico a Mestre (almeno 2-3 volte andata-ritorno), i mesi che tua figlia non userà le scarpe che voleva tanto, poi dimmi se ne vale la pena… benedetta venesia…

    • Scrivi direttamente tu all’azienda specificando dove le hai comprate ….magari il negozio deve ancora pagarle all’azienda secondo me l’azienda produttrice non sa nulla

    • perche quando hai una ragazzina che ti dice che i compagni hanno questo e quello, si fa un sscrificio ogni tanto

      • È naturale voler fare dei sacrifici per i propri figli, specialmente quando vedono i loro coetanei avere cose che loro non hanno. Questo può essere un modo per insegnare loro il valore del duro lavoro e della gratitudine. Tuttavia, è importante anche insegnare loro che la felicità e il successo non si misurano in termini materiali. Ogni famiglia ha le sue priorità e capacità finanziarie, quindi è importante fare ciò che è meglio per la propria situazione specifica. Ricorda, il dialogo aperto e onesto è sempre la chiave.

    • Quando acquisti un prodotto, più o meno costoso, hai diritto ad una garanzia…
      A Lei, o a me, non deve interessare come una persona spende i suoi soldi

    • Esatto, e per una ragazzina che sicuramente non vuole essere da meno dei suoi coetanei. A mio avviso bisogna, invece, insegnare il vero valore del denaro. Oltretutto, chi acquista solo perché il negozio è storico e vende il lusso, è ciecamente convinto di pagare di conseguenza la qualità.

    • Lei sì che ha centrato l’argomento. Sono perfettamente d’accordo con lei che il vero problema è questo.
      Una maglietta estiva 100 euro????
      Meditate gente, meditate.

      • Quando succede, oltre alla mail al produttore, io la stessa la giro al negozio che l’ha venduto, ai giornali, alle associazioni dei consumatori. Con questo sistema corrono, oh se corrona

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