Addio Ovovia del Ponte della Costituzione, noto anche come ponte “di Calatrava”. Definita “un monumento allo spreco”, verrà tirata giù ed eliminata con un costo di circa 40mila euro, mentre sui social i commenti ironici e tristemente sarcastici – visto che si tratta di soldi di tutti – si moltiplicano: “Vendiamola come ‘fero vecio’, qualcosa ciapémo…”.
Il video che alleghiamo è di novembre 2013, quando, nel corso dei primi viaggi inaugurali, abbiamo potuto essere ospiti a bordo per un vero e proprio “collaudo operativo” assieme ad una mamma con carrozzina e, ovviamente, all’operatore che pilotava.
Un video che non ha intenzioni dimostrative ne’ rivelative su realtà recondite, ma che vi proponiamo a memoria storica… “per non dimenticare”.
I lettori ci chiedono spesso la cifra esatta che è costata, ma è un conto per niente semplice: al milione di euro preventivato del progetto, diventato quasi due milioni al termine dell’opera, bisognerebbe aggiungere i costi di servizio e di manutenzione visto che di interventi ne ha subiti, come dimostrano i lunghi periodi di ‘fermo macchina’.
Ma la cifra ancora più interessante, secondo noi, potrebbe essere quella dei viaggi compiuti e delle persone effettivamente trasportate.
Numeri ufficiali non ne sono mai stati forniti, ma se facciamo ‘i conti della serva’ e ipotizziamo un centinaio di traversate complete, diventano due milioni di euro diviso 100 uguale 20.000 euro a viaggio.
Cioè a dire: al Comune di Venezia sarebbe convenuto trasportare quel numero di passeggeri con una portantina romana, con personale addetto che facesse fresco con flabelli (le foglie di palma usate a mo’ di ventaglio cerimoniale) mentre attraversavano il ponte di Calatrava, mentre hostess offrivano champagne. Sarebbe costato molto meno.
Addio Ovovia. A decretare la parola fine al simbolo di vetro e acciaio degli sprechi di Venezia, inaugurato in pompa magna nel 2013, è stata, alla fine, la Corte dei Conti che ha di fatto dato il nulla osta al Comune per il suo abbattimento.
In teoria era un’opera che doveva consentire ai turisti con difficoltà motorie di poter superare i gradini del quarto ponte sul Canal Grande.
Nella realtà dal maggio 2015 l’ovovia non si era più mossa. Tutta colpa di problemi tecnici, di batterie malfunzionanti a quanto pare, ma anche delle continue e preoccupanti vibrazioni della struttura.
Ma tutto il meccanismo andava ripensato prima. Si pensi ai lunghissimi minuti in cui l’ovetto attraversava il ponte tenendo le persone blindate dentro sotto il sole senza neppure il conforto di un soffio di aria condizionata nelle torride giornate estive.
Il sindaco Luigi Brugnaro aveva sempre espresso la volontà di rimuovere l’opera ma era sempre stato frenato dalla possibile accusa di danno erariale, considerato che all’ex sindaco Paolo Costa e alla giunta dell’epoca era arrivata una contestazione per l’aumento della spesa (doveva costare un milione di euro ma alla fine per portare a termine il progetto ne sono serviti due).
I consulenti incaricati di far luce sui problemi dell”ovetto’ avrebbero individuato delle responsabilità progettuali (su cui i giudici contabili non hanno competenza) e non del direttore dei lavori.
Ora, comunque, una prima stima dell’amministrazione municipale parla di 40 mila euro per mettere l’ovovia definitivamente in soffitta.
Il video da noi girato (dall’interno dell’Ovovia) all’epoca dei primi viaggi inaugurali, qui sotto.
Paolo Pradolin