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Donne sputano la comunione, altre sputano sul Cristo. Nelle chiese si moltiplicano le profanazioni

Oltraggi e profanazioni nelle chiese veneziane pare siano molto più frequenti di quanto si immagini. Altri episodi che, seppur meno gravi, testimoniano della situazione che si vive nelle chiese del centro storico veneziano, affollate da fedeli ma anche da turisti.

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Un’altra profanazione, un altro gesto blasfemo nei confronti del simbolo principale della Chiesa Cattolica compiuto da chi, curiosamente, considera infedele e condanna a morte chi si permette di disegnare una vignetta che rappresenta in modo divertente il proprio messia.
La notizia, sconvolgente, è riportata dal Gazzettino in edicola oggi.
Il fatto è avvenuto a San Zulian, sotto gli occhi del sorvegliante, e viene raccontato dal parroco don Massimiliano D’Antiga. Protagoniste quattro donne islamiche, velate.
Entrate in chiesa, hanno sputato sul simbolo sacro, allontanandosi e confondendosi fra i turisti in Merceria.
Don Massimiliano ha informato i superiori in curia ed ha chiesto all’associazione nazionale Carabinieri di tutelare il tempio.

Dopo i fatti di St Etienne, le cose sembrano dimostrare che è cominciata quell’operazione di epurazione etnica e religiosa che fino a ieri si limitava alla silenziosa conquista del territorio, ha cominciato a commentare qualche osservatore.
Di sicuro i gesti blasfemi nelle nostre chiese si moltiplicano.
Un mese fa il braccio spezzato al Cristo settecentesco della Chiesa di San Geremia ad opera di un magrebino di nazionalità francese (ora espulso dall’Italia). Pochi giorni fa gli sputi a un altro crocifisso, questa volta nella chiesa di San Zulian, a pochi passi da piazza San Marco.
Oltraggi e profanazioni nelle chiese veneziane pare siano molto più frequenti di quanto si immagini.
Altri episodi che, seppur meno gravi, testimoniano della situazione che si vive nelle chiese del centro storico veneziano, affollate da fedeli ma anche da turisti scrive il Gazzettino.

L’ultimo, sempre nella chiesa di San Zulian ha avuto luogo proprio ieri mattina: due giovani orientali, dopo aver assistito alla funzione religiosa presieduta dal parroco, hanno fatto la fila con i fedeli e si sono avvicinati all’altare per ricevere la comunione. Poi hanno sputato la particola per terra, lasciando di fretta tempio.
«Ho subito capito che probabilmente quei due turisti non erano motivati – ha commentato don D’Antiga – tanto che avevo posato nella loro bocca solo un pezzettino di particola, evitando di consegnarla intera nelle loro mani. Non credo al disprezzo, al gesto sacrilego: sono più propenso a pensare che questa gente, atea o di altre religioni, non conosca il rito cristiano. Magari fanno la fila per la comunione imitando gli altri, forse credendo alla consegna di un piccolo presente. Un diacono, che presta la sua opera nella basilica di San Marco, mi ha riferito che anche lì succede spesso. In realtà non sanno ciò che fanno e a cosa assistono».

Ma c’è anche chi entra per pregare Allah. Lo stesso don D’Antiga racconta che due settimane fa sono entrati in chiesa due musulmani, hanno disteso il loro tappetino e si son messi a pregare tranquilli. Alle rimostranze del sacrestano, hanno risposto: «Possiamo farlo, il Papa ci ha dato il permesso», riporta il quotidiano.

Mario Nascimbeni | 07/08/2016 | (Photo d’archive) | [cod profachi]

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19 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Rispettando l’opinione e disappunto di tutti. Vorrei dire che secondo il mio punto di Vista, qualsiasi religione non dice mai di andare a profanare un’altra religione, se lo dovesse dire nell’antico testamento è una cosa che va ignorata.

    La religione è qualcosa in cui uno crede e se una altra persona non lo crede vive la sua vita, ma quelli che vanno a profanare in questo modo sono persone che lo fanno apposta per creare odio e separazione tra il popolo e le culture.

    Come disse Papa Francesco in questi tempi bisogna amarsi di più. Non fate che l’odio e disprezzo abbia meglio su di voi, ma cerchiamo tutti di salvaguardare le religioni, culture o qualsiasi cosa che ci offra la vita. Condividendo la gioia .

    Le leggi devono tutelare tutto ciò facendo da Detentore dei reati. Punisci uno per fermare Mille.

  2. Quel sacerdote non soppesa il problema e parla di ricevere un regalo o un presente. In che mondo vive e quale significato dà alla Santissima Eucaristia.E’ un atto premeditato di profanazione e blasfemia per la quale andrebbe applicata la legge nera dei mussulmani i quali hanno realizzato un salto di qualità nella lotta ai crociati. Stupido e in incosciente chi non vuol capire.

  3. Il problema non sono loro. E’ il sacerdote che pensa di dare un pezzetto di Ostia senza sapere che Gesù è presente in ogni pezzetto totalmente . Questo à il problema .

    • Verissimo,occorre fare attenzione,metterei persone preparate a sorvegliare l’assunzione della particola,ci sono casi di persone e bambini che se la mettono in tasca fi solito x venderle alle messe nere,ma oggi la profanazione è ancora più pesante,va al di là del lucro,x essere una lotta dei mussulmani contro i cristiani. Ripeto: non possiamo dare l’ostia a qualcuno sì ad altri no x l’apparenza,ma controllare che la ingoino assolutamente SI’ . Volontari di confraternite( come ” santissimo Sacramento,o Templari,oggi ben preparati,non sono una confraternita)

    • Se un fatto del genere fosse
      Avvenuto nei loro paesi, sicuramente ci sarebbe stato un linciaggio. L’ unico che ha capito che questo fenomeno non e’ da sottovalutare e’ Salvini, che vuole fare pulizia di tutti coloro indegni di stare in Italia. Percio’, non lasciamolo solo, altrimenti sara’ l’inizio della nostra fine. Infine e concludo che non ci conviene neanche mantenerli nelle nostre carceri perche’ per loro sono alberghi e noi non ce lo possiamo permettere.

  4. Satana è il regista e l’ispiratore di questi gesti blasfemi. Chi ha DIO nel cuore, riconosce GESÙ CRISTO suo figlio nostro Salvatore e la sua Chiesa. Imploro i non credenti a esaminare la propria condotta ignominiosa e a riflettere sul mistero divino per giungere alla conversione e alla salvezza!

  5. Vivere in Italia significa accettare la sua cultura, le sue abitudini, le sue tradizioni. Quando si commettono atti blasfemi bisogna cercarli su una nave e sbattermi fuori dal nostro Paese. Bisogna essere molto rigidi quando si fanno entrare stranieri in Italia. La immigrazione deve essere regolamentata, Bisogna rispettare le regole, avere un contratto di lavoro e bisogna sottoporsi a tutti quegli accertamenti diagnostici che dimostrano la buona salute. In alcune zonecafricane vi sono ancora malattie che da noi sonibscimparse
    Bisogna avere un contratto contratto di locazione di un appartamento e altro.
    Chi non ha questi requisiti non entra in Italia. Si eviterà lo sfruttamento dei lavoratori di colore e si chiuderà la mangiatoia per tanti proprietari di alberghi, albergucci amici degli amici con in Magna Magna generale. Non da ultimo, cosa di non poco conto, si ridurrà il rischi per una Donna di subire violenze, si ridurranno i furti, le rapine e diminuiranno gli spacciatori. Per un persone di colore che viene nel nostro Paese o dove essere sfruttato e lavorare come una bestia per pochi spiccioli o obbligatoriamente per vivere deve delinquere. Ci vuole tanto a capire queste cose! Ci vuole tanto a capire che siamo un Paese non ricco con una grossa disoccupazione e che facciamo anziché provvedere ai gravi bisogni degli italiani cerchiamo di spendere soldi per i Negri. Allora ben fanno i pensionati che vanno via, le industrie che delocalizzano e i cervelli che fuggono!

  6. Lasciamo pure stare anche questo scempio, ma non capite che se non ci mettiamo sul serio a farci rispettare presto ci vorranno sottomettere in tutto per tutto? Quindi forza, razzismo o non razzismo ribelliamoci, se vogliono stare in Italia pieno rispetto delle nostre tradizioni e delle nostre idee, nonché delle nostre leggi….. Ok????

    • Dal Vangelo secondo Matteo 5,38-42

      In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da’ a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle”.

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