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Passi sui sassi – Cinzia Della Ciana e la sua prima prova in versi

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Passi sui sassi Effigi Edizioni

Dopo aver fatto emozionare il lettore con i suoi due romanzi, Quadri di donne di quadri (Aracne Editrice, 2014) e Acqua piena di acqua (Effigi Editore, 2016), l’avvocatessa nonché autrice fiorentina Cinzia Della Ciana, torna in libreria con un’opera particolare: una raccolta di poesie, intitolata Passi sui sassi (Effigi Edizioni, pagg. 96, € 10), ponenendo in versi una scrittura, che aveva già dimostrato nelle opere precedenti, essere orientata al lirismo.

”… ed è sempre più evidente che nient’altro è più tranello dell’incedere certo, se vita è seminare avanti, sul retro di passi, sassi” questa citazione apre le porte ad un viaggio esistenziale che la scrittrice evoca facendo perno sulla parola e il suo uso.
Si tratta di vocaboli ed espressioni tipicamente colte, quasi arcaiche, dove l’essenza stessa dell’essere umano riesce ad esprimersi facendo leva sui versi.

La raccolta, articolata in cinque sezioni, vede come fil rouge temi quali la realtà e il tempo, gli ostacoli, quei sassi del titolo, che spesso si insinuano e nonostante tutto, il fiume continua a scorrere, così come il nostro divenire esistenziale, passo dopo passo, si fortifica, mettendoci alla prova.

In Acqua piena di acqua, questo elemento naturale era visto come potente, travolgente, lasciava ”dei lividi nell’anima” con il suo violento scorrere, in questa terza ”fatica” invece, rappresenta la vita stessa, fatta certamente di ostacoli, ma visti come un qualcosa di positivo: ”passi che si posano sui sassi”, la ricerca di una soluzione per affrontare i problemi di ogni giorno.

La route nei versi inizi prima con dei passi “scorticati”, sostenuti da una poetica di tipo trecentesco, dove anche i titoli delle altre poesie (Dolèo, Inquisitio, Pedes, Thermae, Bulicame) sono sostantivi e accentuano la sonorità del “sasso”, come fossero tappe in successione di un masso depositato che va ad aggiungersi agli altri.

Si arriva anche a stazionare su particolari “sassi” che consentono la contemplazione, la carica per proseguire, andando in luoghi significanti, come accade per la terza sezione ”A spasso”, le quali poesie sono dedicate a paesaggi ricchi di storia, abitati da cose e persone, che ricordano i versi di Orazio. O la sezione ”Ut pictura, poësis”, composizioni poetiche rivolte all’Umanesimo, dove si sottolinea l’importanza del rapporto pittura-poesia.

”La strada dà il senso al nostro canto, sarà così: d’improvviso scoprirsi arrivati, col viaggio che ci avrà fatti e inventati”. Alti e bassi, l’esistenza è fatta così, ”Questa vita” è l’ode che più avvalora questa tesi, così come ”Sonata” (”solo chi resiste esiste. E io sto).
Nessun inferno, il lettore non dovrà abbandonare la speranza che Dante consigliava di abbandonare, Passi sui sassi è un’opera intensa, esistenziale, che fa riflettere e che nel suo guardare in faccia alla realtà riesce ad innalzare la parola, dimostrando tra le righe l’importanza della cosa a cui dovremo tenere di più: la nostra vita.

Alice Bianco
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