“Ci stiamo attivando per la riapertura dei Covid hospital, in via preventiva”.
Sono le parole del presidente del Veneto Luca Zaia al consueto punto stampa di aggiornamento delle 12.30 sulla diffusione del virus in Veneto.
“A Treviso – ha precisato Zaia – il san Camillo sarà attivato il 9 dicembre, per Schiavonia sarà questione di ore. Ci saranno manifestazioni di protesta, come se ci divertissimo ad aprire queste strutture. Non tutti i Covid hospital saranno attivati, ma se vi è riscontro di necessità il benestare è dato a monte”.
“Questi – ha aggiunto Zaia – sono pazienti molto complicati, con terapia intensiva molto specializzata, e con apparecchiature che non si possono portare in ospedali dismessi. Dall’altro c’è una piccola contrazione nelle prestazioni, ad esempio si bloccano le operazioni di elezione nei fine settimana”.
Per quanto riguarda la situazione clinica, per Zaia è “assolutamente ai limiti, con realtà critiche a Padova e Belluno. Siamo molto impegnati nella fase diagnostica e di screening, ed è innegabile che il fronte delle scuole ci mette a dura prova, per ogni contagio la mole di tamponi e di contact tracing è poderosa. L’accesso ai centri tamponi è straordinario – ha concluso – ne facciamo oltre 100 mila al giorno”.
Tutto questo mentre pare certo che il destino del Veneto è di finire in “zona gialla”. “E’ verosimile che la prossima settimana in Veneto sarà ancora bianca, quella dopo, a Natale probabilmente sarà gialla”.
“Questo è il segno – ha aggiunto Zaia – che il virus, pur placcato dalla vaccinazione, ci sta nuovamente mettendo sotto pressione. Riusciamo a gestire la situazione, per ora, il limite è l’occupazione dei reparti in area non critica. Zona gialla vuol dire uso della mascherina all’aperto, mentre per i posti a sedere nei ristoranti si bypassa con il super Green pass. Per i matrimoni e le cerimonie invece – ha concluso – si prevede il tampone”.