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Via libera alle varianti del Piano degli interventi per le isole veneziane: 50 proposte

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Ciclopedonale tra Portosecco e Pellestrina, via ai lavori
Venezia, via libera dalla giunta comunale di Ca’ Farsetti alle varianti al Piano degli interventi per Pellestrina, Burano, Mazzorbo e Torcello.

La Giunta comunale, riunitasi ieri in via eccezionale nella biblioteca Hugo Pratt del Lido di Venezia, ha dato il via libera a due delibere di Consiglio comunale che riguardano, rispettivamente, l’adozione della “variante al Piano degli interventi n.55 per l’Isola di Pellestrina” e l’adozione di “provvedimenti per la semplificazione e la flessibilità degli interventi edilizi nelle isole di Burano, Mazzorbo e Torcello. Variante n. 54 al Piano degli interventi”.

“Le due delibere di variante – ha commentato l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin – presentate oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) dal sindaco Brugnaro durante un’ assemblea pubblica alla scuola Loredan a Pellestrina, sono state elaborate sulla base delle proposte per Pellestrina e per Burano, Mazzorbo e Torcello pervenute in seguito all’emanazione dell’avviso pubblico, approvato dalla Giunta nell’ottobre 2016, con cui il sindaco invitava i cittadini, gli operatori economici, le associazioni e, in genere, tutti i soggetti portatori di interessi sul territorio a presentare idee per il nuovo Piano degli Interventi.

“Un processo di partecipazione che ha già visto concludere positivamente il proprio iter per l’Isola di Sant’Erasmo e per le Vignole lo scorso anno, con l’approvazione unanime della relativa variante urbanistica da parte del Consiglio comunale e che ora speriamo possa trovare lo stesso risultato anche per queste ulteriori isole”.

“Le due delibere, che dopo essere state esaminate dalla competente commissione consiliare arriveranno in Consiglio per il voto conclusivo – ha continuato De Martin – vanno quindi a dare una risposta certa a tanti cittadini con l’obiettivo, così come prevedeva il “Documento del sindaco per il Piano degli Interventi” illustrato dal primo cittadino Luigi Brugnaro nel giugno del 2016, per quanto riguarda Pellestrina, di “creare opportunità per trasformare aree oggi dismesse”, “favorire la nautica da diporto” e “la creazione di strutture per l’ittiturismo”, promuovendo “la cultura e i prodotti ittici e agricoli dell’Isola”.

“Per quanto riguarda Burano, Mazzorbo e Torcello, mantenere e sviluppare “la residenza rivitalizzando il tessuto sociale ed economico”, andando ad incentivare “l’insediamento di nuove funzioni commerciali, turistiche e di servizio alla residenza, facilitando i processi di trasformazione e riqualificazione degli immobili esistenti”.

In particolare, i due provvedimenti contengono disposizioni, analoghe per Pellestrina e Burano, Mazzorbo e Torcello, che mirano a “facilitare i processi di adeguamento delle abitazioni alle necessità primarie per contenere il fenomeno della migrazione dei residenti”.

“Impegni concreti che questa amministrazione – ha aggiunto l’assessore – non ha solamente promesso ad inizio del suo mandato ma ha dimostrato in questi cinque anni di aver mantenuto. Abbiamo lavorato per rimuovere tante piccole norme che toglievano la possibilità alle nostre Isole di svilupparsi. Amministrare il bene pubblico vuol dire anche saper ascoltare le esigenze dei propri cittadini e, dove possibile, trovare delle soluzioni per consentire loro di risiedere e continuare a svolgere le proprie attività in questi territori. Abbiamo coraggiosamente chiesto alla cittadinanza di dirci quali progetti la burocrazia rischiava di mettere a repentaglio.

“Ci sono arrivate 45 proposte per Pellestrina e 5 (molto articolate) per Burano, Mazzorbo e Torcello. Non tutte avevano le caratteristiche per essere accolte, ma ben 35 di esse avranno possibilità di immediata attuazione con queste varianti, mentre buona parte delle rimanenti potrà essere trattata con strumenti diversi. Ora toccherà al Consiglio comunale esprimere il “sì” definitivo a questi progetti per dare una risposta celere ai tanti cittadini che la aspettano”.

“Le due varianti – commenta la presidente della Commissione urbanistica, Lorenza Lavini – contengono una revisione molto significativa delle norme sui centri storici, da tempo richiesta dai residenti e dagli operatori economici locali. L’obiettivo è garantire maggiore flessibilità e snellezza agli interventi edilizi necessari per adattare gli immobili alle esigenze abitative e a quelle legate allo svolgimento delle attività economiche. Fra le disposizioni di maggior rilievo, ricordiamo quelle che riguardano:

• il collegamento a tutti i piani di due unità edilizie adiacenti, possibilità prima consentita solo a piani alterni;
• la possibilità di realizzare scale anche di diverso tipo rispetto a quelle esistenti, ove risulti indispensabile per ottimizzare lo spazio delle abitazioni;
• la maggiore flessibilità delle modifiche interne, compresa la possibilità di realizzare i servizi in corrispondenza del prospetto principale, nel rispetto, comunque, delle caratteristiche fondamentali delle unità tipologiche;
• la suddivisione delle unità edilizie in più unità immobiliari, con la possibilità di realizzare scale interne agli appartamenti;
• l’adeguamento della dimensione e posizione degli abbaini, che costituiscono un elemento di rilievo per l’utilizzo degli ambienti sottotetto e la vivibilità degli alloggi;
• la possibilità di estendere ai piani superiori la destinazione d’uso commerciale e artigianale presente al piano terra, per le unità edilizie di minori dimensioni (mono o bi-cellulari);
• per Pellestrina, la possibilità di piccoli ampliamenti delle unità edilizie sugli scoperti di pertinenza.
• Infine, la modifica forse di maggiore importanza, derivante dalla necessità di tutelare il territorio dalle acque alte, che consente di elevare la quota dei pavimenti dei piani terra fino a 130 cm dallo zero mareografico di Punta della Salute, con possibilità di adeguare conseguentemente i solai dei piani superiori, il tetto e le aperture (porte e finestre), ovviamente su parere favorevole della Soprintendenza sotto il profilo paesaggistico”.

“La delibera di variante al Piano degli interventi per Pellestrina – conclude Lavini – prevede, inoltre:

• la possibilità di realizzare le attività produttive e commerciali già previste in località La Mara, attraverso strumenti più snelli di quelli attualmente stabiliti che, per la loro complessità, hanno di fatto impedito, fino ad oggi, qualsiasi intervento;
• l’individuazione di un ambito per lo sviluppo delle attività di pesca e ittiturismo al margine meridionale dell’isola;
• la revisione di alcune previsioni di sviluppo residenziale attraverso la modifica delle schede di piano, in modo da facilitarne l’attuazione;
• la revisione delle norme sulle zone agricole per rendere possibile l’installazione di piccoli manufatti di servizio per la conduzione dei fondi;
• la revisione delle norme sui percorsi acquei, in modo da consentire la realizzazione di pontili amovibili lungo il bordo lagunare a servizio dei pubblici esercizi, coordinando le previsioni con quelle della Variante per la Laguna e le isole minori”.

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