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Veneziano sbotta e inveisce contro guida turistica

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Veneziano sbotta e inveisce contro guida turistica


Quante volte, camminando per le calli di Venezia, si sbuffa perché le guide turistiche permettono ai gruppi di turisti di impossessarsi di tutta la dimensione della strada anziché spiegare loro che è preferibile incolonnarsi in fila indiana per permettere a chi deve andare a lavorare o a prendere i bambini a scuola, tanto per fare due esempi classici, di passare. Normalmente la cosa finisce lì, si borbotta, si bofonchia e buonanotte. Questa volta la cosa è andata diversamente: un veneziano, per motivi che non sono stati chiariti, ha inveito vivacemente verso una guida turistica che con il suo piccolo gruppo stava per entrare in una chiesa di Venezia. Il fatto è raccontato sul Gazzettino di Venezia in edicola oggi e si conclude (ancora una volta) con la constatazione della donna che i rapporti tra cittadinanza e turisti sono sempre più tesi.

VENEZIA Prese di mira dai veneziani per la loro attività. Si fa sempre più complicato il lavoro della guida turistica, troppo spesso nel mirino dei residenti infastiditi da questo continuo passaggio di persone tra calli e campielli.

IL CASO
L’ultimo episodio è stato segnalato da una guida veneziana che è stata insultata, a Castello, da un uomo di 35 anni. La donna ha raccontato l’accaduto sulla sua pagina di facebook raccogliendo diversi attesti di solidarietà.

«Mi trovavo, con altre donne, in Barbaria de le Tole è stavamo entrando alla chiesa dell’Ospedaletto. Ad un certo punto un veneziano mi si è avvicinato ha preso un fischietto da vigile ed ha iniziato a soffiarci sopra. Alla nostra reazione ci ha apostrofate dicendo Vece de merda. L’ha fatto apposta contro di me che sono una guida, per pura malevolenza contro il turismo, e anche a distanza di ore l’orecchio mi fa ancora male. Di insulti da parte dei veneziani ne riceviamo parecchi, ma questa a mio parere è stata una vera e propria aggressione, un gesto di cattiveria gratuita».

Che per le guide attive in centro storico sia un momento difficile e di grande tensione lo conferano anche altre colleghe della donna che ha segnalato l’accaduto.

«Purtroppo non è la prima volta che accadono queste cose – conferma una collega della donna presa di mira – i veneziani se la prendono con noi perché si trovano questi gruppi di turisti vicino a casa e iniziano ad infastidirsi. Ci urlano anche se noi, guide del territorio, seguiamo scrupolosamente le regole. Purtroppo questi episodi si verificano con una certa insistenza in città. Ma più in generale la nostra attività diventa… (l’articolo completo sul Gazzettino di Venezia del 21/04/2018)

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. In genere il fastidio lo danno proprio le comitive senza una guida e anche i turisti sparsi per caso che non sanno affatto le regole di spostarsi. Il permesso, dato dal 2014, a spacciarsi per guida turistica chiunque, senza vivere qua, senza essere colti, senza dare l’esame, anche a chi la Venezia non la conosce affatto, ha portato un fiume di persone che le particolarità del movimento non capisce. Ma in ogni casi tanti residenti si comportano da veri e propri cafoni, e questo comportamento non si giustifica affatto con il presunto “fastidio”. Io spesso vengo insultata anche con una perfetta fila Indiana dietro. Cerco di non farci caso, ma…. Dovrebbero capire che sono le guide professionali a organizzare al meglio i flussi, e se qualcuno da fastidio non è la nostra colpa. Fa schifo il fatto che tanti residenti che ci guadagnano direttamente sui turisti, affittando le case al nero, svendendo i locali ai negozi di cianfrusaglie cinesi, dopo sputano in faccia al turista.

  2. Non sono le guide turistiche che “permettono ai gruppi di turisti di impossessarsi di tutta la dimensione della strada anziché spiegare loro che è preferibile incolonnarsi in fila indiana” ma i turisti che non seguono le indicazioni delle guide le quali ripetono loro continuamente di stare a destra ma non possono mica girare col frustino!! La gente è in vacanza e a volte si distrae, si ferma a fare foto, a volte semplicemente non ascolta la guida. Di certo insultare per strada dei professionisti che cercano di fare del loro meglio per gestire i gruppi non risolve il problema dei flussi turistici e non fa fare una bella figura alla città.

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