Neanche la zona arancione ferma gli abusivi delle mimose.
Giornata dell’8 marzo, festa delle donne che a Venezia e nel Veneto ha coinciso con l’entrata nella zona arancione e quindi l’aumento delle restrizioni per l’emergenza sanitaria da Covid-19.
Dopo l’ultimo week-end di libera circolazione tra comuni e province della stessa regione che ha visto giungere a Venezia circa 20mila visitatori, oggi
sono scattate le chiusure dei locali se non per servizi da asporto.
Venezia oggi si è presentata vuota, con file di negozi chiusi anche nella centralissima San Marco.
A Venezia non è mancata la presenza dei venditori abusivi di mimose per la festa della donna. Un’attività irregolare che, come segnalato alcuni giorni fa da Confartigianato, mette in difficoltà i fioristi in un momento già difficile per il commercio e
l’economia in generale.
All’ombra del campanile ha chiuso anche chi aveva tentato delle timide riaperture nei giorni scorsi, ad esempio il Caffè Aurora, l’unico tra i locali storici di Piazza San Marco che aveva provato ad alzare le serrande nei giorni scorsi, complici le belle giornate e le riapertura infrasettimanali delle attrazioni
turistiche e culturali come il campanile di San Marco, Palazzo Ducale e Museo Correr. Oggi però cambia tutto di nuovo, a causa dell’aumento dei contagi per coronavirus.
Un cambiamento che impone nuovi limiti e precauzioni per il contenimento dei contagi.
Capo dei vigili deve dimettersi