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“A Venezia uno scempio svendendo la città ai turisti, ma non è andata bene neanche a Mestre”. Lettere

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In risposta a: “Andarmene da Venezia per non restare mummificato nello scadimento della qualità della vita”.

Sono nata a Mestre vivo a Mestre in Villaggio San Marco poco distante dal Parco San Giuliano e lavoro a Venezia.
Chi ha governato Venezia in questi anni ha compiuto uno scempio permettendo la svendita della città ai turisti e tutto è stato fatto a favore di un turismo necessario ma che non doveva e non deve prevalere sulla vita della città e dei cittadini che resistono, sempre più pochi e soli.

Non è andata bene nemmeno a Mestre sempre più cementificato, con alberghi su alberghi e nuove costruzioni di cui non c’è un reale bisogno.
Vediamo progetti assurdi come la Torre di viale San Marco dove si fa scomparire un terreno inizialmente predisposto a verde attrezzato per costruirci un edificio di 70 metri ed un ulteriore supermercato e centro commerciale di cui non c’è bisogno e non mi soffermo a parlare del progetto che incombe su Marghera e sul Parco San Giuliano.

Esiste anche in terraferma un esodo verso i paesi vicini con più verde ed una dimensione diversa di vita. La qualità dell’aria è pessima del resto anche quando il polo chimico funzionava non era delle migliori.

Cosa fare? Iniziare a ricostruire dal basso dal tessuto sociale con incentivi ed aiuti per chi torna a vivere in città, per chi apre attività di negozi di vicinato riportando i servizi basilari ai cittadini invece che a toglierli, investire su cultura pepe dare anche al turismo connotazioni diverse.

Rispettare le persone ed i cittadini è basilare. I tempi saranno lunghi resistenza e resilienza per Venezia e per Mestre e nell’espressione della scelta di chi deve governare la città scegliere chi è in grado e disposto a servirla nel rispetto del l’unicità e non a servirsene.

Ale

(lettera firmata)

I punti di vista dei lettori: “A Venezia tra poco cancelli come Gardaland”, “Mestre città più brutta d’Italia”

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23 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Non c’è un buono e un cattivo.
    La colpa è equamente distribuita.
    30 anni di classe dirigente (ricordo eletta, non imposta) dedicata al solo sfruttamento della città.
    Patrimoni immobiliari privati usati unicamente per guadagno turistico.
    Qualità infima delle attività commerciali che si basano solo sulla quantità e non sulla qualità.
    Commercianti e lavoratori spesso insofferenti e maleducati con i turisti.
    Una città che, senza abitanti, diventerà sempre di più un museo.
    Scomoda? Si.
    Affollata? Si.
    Costosa? SI
    Eppure…eppure, c’è un meraviglioso però.
    L’incredibile privilegio di vivere continuamente in mezzo al bello.
    Riempirsi anche distrattamente, inconsciamente, ma quotidianamente, gli occhi di storia e bellezza è un dono unico al mondo.
    E’ un toccasana per l’anima.
    Passeggiare per le sconte.
    Entrare a caso in una delle centinaia di chiesette e scoprire capolavori artistici mai visti.
    Sedersi su una panchina e ammirare palazzi di abbagliante bellezza.
    Salire in topetta e girare con il motore al minimo di sera tra i canali per avere una visuale quasi mistica della città.
    Non ho mai ritrovato tanta bellezza quanta Venezia offre in ogni suo scorcio.
    Venezia è tutta bella. Tutta.
    Ed è anche laguna, mare, odore si salso, vita.
    E’ le spiagge del Lido e le oasi naturali degli Alberoni.
    E’ il bacan e le isole disabitate.
    Io ho deciso: rinuncio a molto per non rinunciare a tutto questo.

  2. Buongiorno a tutti,
    scusate ma non riesco a tacere.
    Uno definisce Mestre una città e Venezia un paese …
    Uno dice che il sindaco ha a cuore Venezia …
    Uno dice che Mestre è bella e non la scambierebbe …
    Uno dice che Mestre è comoda per la barca …
    Ma state scherzando?

  3. Ciao a tutti, diciamo che a Brugnaro piace il cemento mentre noi amiamo il verde. A Venezia il verde è solo privato quindi la città non potrà beneficiare di nuovi parchi ma Mestre che di verde ne ha molto va tutelata mentre qui mi sembra che qualcuno ami gli alberghi perché portano reddito e i parcheggi perché possiede i terreni. Cmq in tutte le città d’arte ci sono gli extracomunitari che vendono cose brutte, è normale. Io dire che i veneziani stanno bene a Venezia e chi si lamenta può benissimo trasferirsi altrove. Io sinceramente l’ho fatto e non ci tornerei più in isola. Qui mi sento libera e se vado in centro mi sento in compagnia di miei concittadini, a Venezia tra studenti e turisti non mi sentivo a casa. Ovvio che chi resta nella maggioranza dei casi è perché ci lucra…….. Cmq se non si pagano le tasse non si può pretendere che il comune faccia qualcosa. Meditate gente meditate

  4. Non sono veneto e ovviamente Mestrino, ma vi abito da più di 55 anni e vi assicuro che prima di definire Mestre brutta, bisognerebbe girare un po’ di città ed allora ci si accorgerebbe dello squallore che c’è in giro. Mestre è una città innanzitutto pulita nelle sue strade, anche nelle periferie. Sicuramente con un traffico sopportabile (mi fanno ridere quelli che se ne lamentano e affermano il contrario) e soprattutto, fin ora “educato”. È soprattutto una città grande ma soprattutto non anonima. Cosa voglio dire con questo? Il centro di Mestre è la piazza(una volta lo era di più) e le persone, bene o male le vedi e rivedi qui prima o poi. È un particolare non da poco. Amo Mestre e non la cambierei con nessun altra. Impariamo ad apprezzarla, rispettarla e difenderla dai detrattori

  5. Per Miami: io non mi sono accorta di sindaci. Vorrei che mi elencasse le cose fatte, così mi rinfresco la memoria, perché io i cambiamenti li ho notato solo in peggio. Parlo sia di Venezia che di Mestre

  6. CARA MARIA AURORAA SARTOR ho vissuto per 34 anni vicino alla Guggenheim, zona s. Vio. C’erano nei dintorni un lattaio, 3 alimentari, 2 verdurieri, 2 panetterie, 2 macellai, un pescivendolo. Ora ci sono botteghe di vetri cinesi, quadretti /scorcio di Venezia da quattro soldi, bar a volontà e per fare spese bisogna andare a s. Basilio.
    Ora dove abito, zona s. Leonardo a Cannaregio, sono scomparsi un grande ferramenta, due rivendite di caffè che lo tostavano artigianalmente, due grandi verdurieri, una bella macelleria, una bella bottega di scarpe (Marinello) ed altre botteghe indispensabili per vivere in una città.
    Tutto sostituito da vetri cinesi, bar e bar. Se ne contano 10 in un raggio di 100 metri tutto PERCHÉ VENEZIA DEVE ESSERE UNA CITTÀ PER TURISMO DI MASSA.
    Ma per piacere….

  7. La lettrice Ale ha dimenticato di citare il progetto della Cittadella dello Sport di Tessera, il quale, unitamente alla bretella ferroviaria aeroportuale, devastera’ completamente le ultime aree agricole del Comune con la conseguente cementificazione di centinaia di ettari di terreno. Per tale progetto la Amministrazione comunale ha avuto anche la faccia tosta di chiedere i soldi del PNRR, la cui stella polare dovrebbe essere la transizione ecologica. Vedremo come andrà a finire.

    • La Città metropolitana è una grande opportunità di rilancio, a livello delle grandi aree europee. Lo sviluppo di tutto l’ entroterra veneziano spingerà anche la città dell ‘acqua , altrimenti condannata a museo a cielo aperto. Inutili campanilismi da paese non servono a nulla. Riconversione produttiva di marghera, logistica e servizi a Mestre, collegata con tutta la città metropolitana, sedi di rappresentanza a Venezia. Tessera è un ottimo punto di partenza: sviluppo e lavoro, non romanticismo e lagne.

  8. Lamentele che hanno un fondamento, ma la ragione di tutto questo è l’egoismo, il voler guadagnare sempre di più, quindi affitti alti sia per i negozi che per le abitazioni. Venezia invasa da commercianti stranieri, idem per Mestre. Via Piave e la nostra Cinatown, via Cappuccina è una enclave indiana. Vogliamo parlare di via Fogazzaro? Ormai quasi tutti stranieri negli appartamenti affittati a 700/800 euro mensili + spese condominiali. Ovvio che ci vanno solo famiglie Bangladesh, occupano l’appartamento in 10 persone e possono fare fronte all’affitto, cosa che non può fare una famiglia italiana formata dalla coppia con uno o due figli e forse monoreddito. Poi ci si lamenta. Chiediamoci anche come fanno gli stranieri a gestire una attività pagando affitti alti mentre un italiano chiude perché soffocato dalla crisi e dalle tasse. Forse la legge Bersani che ha liberalizzato le licenze e altre leggi farlo che di una classe dirigente non all’altezza e improvvisata, di qualsiasi colore politico, hanno o no responsabilità?

  9. Condivido il pensiero degli extracomunitari che vendono la mercanzia sul lenzuolo e scappano in vista di una divisa,ma i negozi cinesi o di altri che vendono imitazioni di vetro,pelletteria o cianfrusaglie non sono da meno

  10. Per la signora che abita in villaggio San Marco e che si lamenta di un eventuale bella e moderna torre in viale San Marco… È piuttosto il posto dove vive lei, sulla gronda lagunare che andrebbe demolito. Sono soprattutto le giunte di sinistra ed estrema sinistra che sono le colpevoli degli scempi in terraferma. Per quanto riguarda lo spopolamento dei Mestrini nei comuni limitrofi, non mi pare proprio che se siano andati per avere un paesaggio più bucolico. La situazione abitativa della provincia (fatta eccezione per la parte verso San Donà) è spaventosa! Una successione di case e strade senza soluzione di continuità in direzione Padova e Treviso senza curarsi del paesaggio. Tutti a volere la casetta con 5 metri quadrati di giardinetto per poi fare un’ora di coda per andare a lavorare. Questo è l’esatto contrario di ciò che va fatto! Bisogna densificare la città, creando verde fruibile (non campi abbandonati) e lasciando respirare la periferia. Basta gente che si lamenta di tutto e che pensa solo al proprio tornaconto. Da quando Venezia ha finalmente un sindaco che fa le cose, la situazione è solo migliorata ma c’è un ritardo di quasi 50 anni durante l’era comunista che ha fatto assomigliare certi quartieri della terraferma a tante città dormitorio sovietiche.

  11. Sono d’accordo con lei Ale, il tessuto sociale va ricostruito con uffici ecc.., ma l’unica maniera per fare questo è dividere le due città anzi la città Mestre dal paese Venezia, in quanto a numero di abitanti non è più una città. Questa è l’unica soluzione per riportare gli uffici e ricostruire di nuovo tutto. Due città con esigenze diverse, se tutti dicono di tenere a cuore Venezia questo, potrebbe essere un passo per incominciare, e non svenderla al turismo del sabato o a chi compra case per affittare ai turisti , si deve risistemare il tessuto sociale appunto come scriveva lei.

  12. Giustamente, in un’epoca dove tutti comprano su Internet e commercio al dettaglio è diventata un’attività che permette a stento di sopravvivere, esiste qualcuno che pretende che gli altri (e non lui in prima persona), si preoccupino di dargli un servizio. Fra le altre cose, io da mesi cerco una casa più grande a Mestre ad un prezzo abbordabile e non sono in grado di trovarla, e quello che c’è sul mercato e vetusto e desideroso di ristrutturazioni, la necessità del nuovo c’è eccome, anzi, al massimo incentiverei la demolizione di qualche vecchi ciofeca, in luogo di aree verdi e parcheggi. Viviamo in una città che non sarà la più bella d’Italia, ma che mi permette di arrivare a piedi da casa a qualunque servizio essenziale, e pure al posto barca per fare una “gita domenicale”, cosa che nelle zone periferiche e impensabile

  13. Concordo in pieno con la lettera.
    Venezia e Mestre sono prive di qualsiasi progetto pensato per i cittadini.
    Venezia lasciata al suo destino di parco giochi, e Mestre abbandonata a palazzinari come e forse degli anni 60.

  14. Definire Mestre la città più brutta d’Italia, mi sembra quantomeno azzardato. Probabilmente la signora non ha visitato altre città italiane, in condizioni pietose, di cui non faccio il nome per rispetto.

  15. Certo che puntare lo sguardo su qualche centinaio di stranieri che bivaccano o peggio, cancellandone migliaia che sgobbano nelle cucine, nelle case private, sulle impalcature vuol dire avere la vista acuta

  16. Venezia andrebbe meglio tutelata dal turismo domenicale ma soprattutto dall’invasione di extracomunitari con le loro strane mercanzie esposte su teli che vengono rapidamente tolti all’arrivo di qualche tutore dell’ordine, ma che fanno male in ogni caso al gioiello che è Venezia. Ci vuole rispetto e tutela dei patrimoni che la città custodisce.

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