Motori truccati tra i canali, o come si dice in gergo a Venezia, “aperti” e alterati per poter correre più veloce con i barchini tra i canali. In questo periodo in cui c’è poco traffico e moto ondoso dovuto all’emergenza sanitaria ancora in corso e all’assenza delle imbarcazioni turistiche, c’è chi si diverte a scorrazzare tra rii e canali indisturbato, o quasi.
Dopo i risultati positivi ottenuti lo scorso anno, è infatti ripresa l’attività di controllo delle acque interne dalla Polizia di Stato di Venezia e in particolare dalla Squadra di controllo delle Acque Interne, volta a contrastare le alterazioni delle unità da diporto e i comportamenti imprudenti in laguna.
È in questo contesto che si inserisce l’attività dagli operatori S.A.I. di venerdì, 7 maggio 2021, che ha portato alla contestazione di diversi illeciti amministrativi.
Attraverso due posti di controllo, in aree opportunamente individuate e interessate dal fenomeno del moto ondoso, la Squadra, avvalendosi dei mezzi in dotazione d’ufficio, ha elevato contravvenzioni per un valore complessivo di 1750 euro ed ha proceduto al sequestro di due imbarcazioni per irregolarità e alterazioni delle stesse e dei motori, dannosi per la circolazione in laguna e per la salvaguardia della vita umana.
Un’attività di controllo fondamentale importanza per prevenire incidenti in ambito nautico che si avvale di conoscenze specialistiche della normativa legata alla circolazione nautica, ma anche di competenze in materia di ingegneria e motori.