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Venezia e sovraffollamento di turisti: altro weekend di passione

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Ritorna l’onda alta della marea di turisti che assediano Venezia e che rispecchiano, come già tante volte abbiamo visto in questi anni, le situazioni di disagio e di crisi che la città si trova a subire a causa del sovraffollamento, dopo il tempo della pandemia.
Un lungo periodo che oltre a mutare la nostra vita, aveva trasformato la città lagunare in un habitat inconoscibile, disabitato quasi, dai risvolti inquietanti e tra essi problematici.

La cosiddetta ‘ripresa’ del lavoro, l’auspicio a uscire da questa gabbia della paura, oggi trovano conforto e insieme sconcerto con lo sbarco in laguna di turisti di ogni dove, in gran parte tedeschi, ma anche francesi, spagnoli, svizzeri e inglesi intenzionati a godersi a ‘tutto titolo’ il fascino della nostra città’.

Sono saliti su mezzi di trasporto esausti dalla fatica di farcela a ospitare, con comandante e marinai, un carico improponibile di visitatori.
Ondeggiando un po’ qua e un po’ là cercano di assolvere il loro difficile compito di trasportare affannosamente chi ha comprato un biglietto, per navigare diligentemente e al sicuro.

Si ripetono, come un triste ritornello, nervosismi, per ora trattenuti per difficoltà, ritardi, cittadini a terra in attesa del mezzo successivo.
Più arrabbiato di tutti, è chi deve salire sul vaporetto o sul motoscafo, per recarsi al lavoro.
Il clima, sempre caldo in queste circostanze esasperanti, ha coinvolto tutte le linee della Giudecca, anche in presenza, di manifestazioni di fine settimana molto partecipate, come le regate Hospitaly challenge e la Veleziana, che costringendo a ’rotte’ allargate, hanno provocato ritardi, anche di dieci minuti di permanenza in più sui mezzi di trasporto.

Boccheggiavano fino all’esaurimento i posti nel parcheggio di piazzale Roma e le corse bis lagunari a San Giorgio. Le linee 2 e 4.1 – 4.2, le più colpite e sofferenti.
Le rappresentanze si sindacali stanno organizzando una controffensiva per rimediare a questo stato di cose, ma come si è già verificato, non sarà un’operazione semplice.

Intanto e contemporaneamente, la Venezia soleggiata e con temperature estive ha richiamato i turisti che, ovviamente, girano la città anche di sera e che insieme ai residenti e ai visitatori abituali, hanno riempito le piazze e i campi che hanno assistito all’invasione dei cartoni della pizza, dei bicchieri di plastica sui masegni, comportamenti incivili e di tutto un più: come da copione.
Povero campo Santa Margherita, sempre vittima di sgradevolezza nelle ore alcoliche della movida.

Che fare? Le multe non bastano, non convincono, qualcuno dice che bisogna rinforzare la consapevolezza. Di chi, è in dubbio, forse di tutti.
Della trascuratezza si lamentano silenti anche i cigni, le anatre, le garzette, e gli aironi che nessuno ha più visto nello stagno e nel laghetto del parco di San Giuliano: spariti per andare dove? Forse a cercare un po’ d’acqua altrove, visto che le pompe che dovevano abbeverare lo stagno, si sono rotte.
E nessuno ha provveduto a rimediare, fino a trasformare quell’area, una zona desertica e francamente indecente.

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7 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Da quello che leggo sembra che i turisti a Venezia non portano nessun beneficio economico, immagino che si portino pranzo al sacco, ma in 200 Mila persone spero che qualcuno spenda, altrimenti sì che non vale la Pena aprire ai turisti, mi sembra troppo riduttivo dire che i turisti non servono a Venezia, poi per l’inciviltà si sa, non ha confini…..

  2. …tre settimane fa in prossimità di Tre Porti e Lio Piccolo ho notato due belle garzette intente a farsi la corte ignare di tutte le tematiche legate al turismo a Venezia: beate loro!!

  3. Incominciamo con RISPETTO per tutti
    E per TUTTO benvenuti gli ospiti
    Rispettosi..Noi offriamo tanto
    Rispettare chi LAVORA e chi va al
    Lavoro…..poi piano piano si
    Aggiusta TUTTO …..

    • Il rispetto è anche non entrare in casa di uno in 50, se ci stanno solo 10 persone…
      Venezia è la nostra casa, e invece di 25 mila persone ne vengono 200 mila! Questo non è rispetto, e credo che anche lei, che son sicuro non li vorrebbe, li manderebbe fuori a calci nel sedere da casa loro…!
      Rispettare appunto chi lavora non intasando calli e battelli.
      Pian piano non si aggiusta tutto, anzi, peggiora! E’ ora di mobilitarsi!

      Prof. Fabio Mozzatto – Veneziano D.O.C. (che rispetta chi non gli sale in testa e non soffoca la sua città…)

  4. Lo trovo un pessimo articolo, sensazionalusta, negativo e che criminalizza i turisti. E non accenna a soluzioni possibili. Forse servirebbe una amministrazione più colta e lungimirante, all altezza del prestigio Internazionale di Venezia ma capace anche di pensare ad una economia della città non basata solo sul turismo. E comunque a come fare ‘buon turismo’. I quali turisti pagano tasse, i biglietti del vaporetto 5 volte di più dei cittadini, mangiano nei ristoranti , pagano sakaramente l’accesso a musei e chiese

    • Scusi sa, ma come diceva Totò: “ma mi faccia il piacere!”
      Pessimo articolo? Sacrosanto!
      Amministrazione più colta? Macchè, interessano solo i soldi, i voti e gli amici imprenditori, allora via tutti, Sindaco e Assessori, da Cà Farsetti: non tutelano i veneziani!
      La soluzione? FUORI TUTTI I TURISTI DA VENEZIA! BASTA! STOP! FINE! TUTTI FUORI DALLE SCATOLE!
      E poi ne riparliamo, di economia e di profitto PER TUTTI e non solo per i soliti noti…
      Abbiamo il diritto di vivere, di riposare, di avere le calli senza le loro urine e cartoni di pizza, di prendere un battello non straripante e di non prenderci il Covid per colpa dei turisti e di chi li gestisce (o meglio, non li gestisce affatto).
      Portano soldi? A me no, a molti altri residenti nemmeno, portano solo l’invivibilità e la tassa rifiuti più cara d’Italia per quello che ci lasciano per le strade…
      Se li tengano pure i soldi! Venezia era una grande repubblica grazie al commercio e alla buona amministrazione, non grazie ai turisti che la stanno distruggendo!
      I veneziani sono invitati ad agire ed organizzarsi per fermare questo incubo chiamato turismo e a reclamare il loro diritto alla vivibilità!

      Prof. Fabio Mozzatto – Veneziano D.O.C. (che nulla guadagna dai turisti, solo paga!)

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