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Venezia e traffico acqueo, gli operatori: “Incidente dietro l’angolo”

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Navigazione e trasporti a Venezia sono pericolosi. Confartigianato lancia grido d'allarme

Tempo scaduto: a mali estremi, estremi rimedi. E quest’ultimi arrivano alla denuncia rivolta alla Capitaneria di Porto, affinché intervenga e metta “ordine” ad un traffico acqueo insostenibile a Venezia, che minaccia probabili incidenti, se non si provvederà con urgenza ad una sua riorganizzazione.

L’allarme arriva dal Comandante delle Motonavi Actv Nevio Oselladore, che non esclude di appellarsi alla Procura, qualora venissero ignorate le ragioni del Comitato lavoratori Actv e del Comitato Sicurezza, che hanno messo insieme esponenti della Municipalità, motoscafisti e gondolieri, per ribadire la preoccupazione fondata per l’eccessivo e disordinato traffico, che soprattutto in Bacino San Marco e San Zaccaria, mette a rischio le vite umane. Nel 2014 il Comune ha emesso due ordinanze per regolamentare il transito in uscita delle gondole e fissarne un numero, ma quelle norme non sono mai state rispettate.

Ormeggi a rischio sicurezza, talvolta a seguito di slalom tra gondole e barche, via vai di motoscafi, creano quella che i comitati hanno chiamato “emergenza”. La Capitaneria di Porto ha il compito di regolamentare la navigazione nelle sue acque e la Municipalità ha scritto al Comune d’intervenire in merito a questo problema che interessa tutta la città, oramai, compreso il Rio di Cannaregio, che negli ultimi tempi registra un sovraffollamento.

L’appello alla capitaneria precisa: «Fino ad un paio di anni fa le gondole in uscita dal rio del Vin che si immettevano in bacino San Marco, erano principalmente quelle dello stazio di Danieli, circa 30 e pochissime quelle dello stazio del Molo. E già costituivano pericoli di collisioni con le unità del servizio pubblico in ormeggio ai pontili Danieli e Jolanda, perché a volte i gondolieri si immettevano in bacino senza rispettare la precedenza. Da due anni, anche i circa 40 gondolieri dello stazio del Molo hanno iniziato con le “carovane” ad uscire dal rio, modificando i loro percorsi di lavoro. Questo ha aumentato notevolmente il rischio di incidenti e collisioni».

L’estate alle porte, il numero enorme di turisti, visitatori che usufruiranno dei trasporti pubblici, dei taxi, o che vorranno fare un “giro” panoramico in gondola e “vuoi” qualche veneziano coraggioso che voga a remi in laguna, sono per qualità e quantità incompatibili con un traffico sicuro, senza rischi e disagi per chi va e chi viene, su ormeggi e imbarcaderi, e sui mezzi Actv e Alilaguna.

Il comandante Nevio Oselladore insieme a quanti si stanno battendo per la soluzione di questo non secondario problema veneziano, spera in una risposta collaborativa unanime tra Capitaneria di Porto e Comune, che richiami ad una revisione complessiva dell’uso della navigazione, che non può che nascere dalla partecipazione responsabile di tutti i soggetti che lavorano sul filo d’acqua lagunare.

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Andreina Corso

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