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“Venezia è condannata a morte. Unica soluzione 50 euro di ticket a persona”. Lettere

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Da veneziano nato e cresciuto a Venezia ho visto il degrado impadronirsi della città.
È inutile girarci intorno, oramai è divenuta invivibile ed è condannata a morte.
Non c’è più nulla da fare, non ci sono servizi, biblioteche, negozi di vicinato…
solo un immensa moltitudine di bar e negozi di souvenir.
Se un giovane non vuole lavorare col turismo deve per forza di cose andarsene.

Io ero stufo semplicemente di dover fare lo slalom tra i campagnoli e i turisti che la invadono nel weekend rendendo insopportabile persino andare a fare una passeggiata.
Do la colpa di questo sfacelo al turismo che non porta denaro e a molti proprietari di negozi (di fondi) che hanno venduto l’anima .
Così ho affittato le mie proprietà a residenti e sono fuggito a gambe levate a Padova con la mia metà ( campagnola, ebbene sì).

L’unica soluzione che potrebbe salvare la città secondo me è un ticket di ingresso di 50 euro a persona, si scremerebbe molto turistume indesiderato.

Daniele
(lettera firmata)

“Venezia è di tutti? Ma chi l’ha detto?”. Lettere

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16 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Ieri siamo andati a Venezia per portare la nostra bimba per la prima volta a vedere il Carnevale. Pessima scelta ……
    Mascherere bellissime, Venezia molto bella ma poi purtroppo c’è il rovescio della medaglia.
    Colazione in un barettino qualunque circa 18 euro. Pranzo in un osteria molto normale, tavoli attaccatissimi con gente persino messa a sedere davanti al bancone del bar pur di farli pranzare. Norme Covid nulle …..
    2 Menù turistici 30 euro
    1 pizza 12 euro.
    Abbiamo chiesto una bottiglia da un litro di acqua ma c’è ne hanno portate 2 da mezzo litro 4 euro.
    3 lattine di Coca Cola 12 euro.
    3 euro di coperto.
    2 euro per il pane.
    Totale 63 reali.
    Abbiamo speso 70 euro perche’ oltre a coperto e il pane hanno aggiunto il 10% per il servizio.
    Lo scontrino con il numero del tavolo senza intestazione.
    3 gelati piccoli 15 euro, solo perché hanno aggiunto un biscotto.
    Un parcheggio 28 euro.
    10 frittelle ripiene di carnevale 18 euro.
    Due aperitivi 30 euro.
    Vi sembra normale ?
    E poi a Venezia vi lamentate se la gente non spende ?
    Quindi prima di lamentarvi perche’ la gente viene a Venezia e non spende fatevi due domande !!!!!
    Vorrei precisare che noi siamo una famiglia benestante senza problemi finanziari, ma pensiamo anche a chi in questo momento non si può permettere tutto questo !

      • Ora che avete toccato con mano le ruberie che sono all’ordine del giorno per i turisti, spero ci pensiate su due volte prima di tornare. Noi cittadini li subiamo questi rincari perché città turistica.
        Dicono che i Veneziani si arricchiscono con i turisti, cosa non vera, alberghi proprietà private di alloggi e
        moltissimi ristoranti e bar non sono gestiti da noi cittadini ma da multinazionali e cinesi e bengalesi che con il benestare della nostra amata amministrazione hanno carta bianca sulle gestioni, infatti ogni giorno ci sono nuove aperture di locali. Io che sono nata e vivo a Venezia da 70 anni ho sentito dire dal caro sindaco che se la situazione di caos in cui versa la città non mi aggrada, sarebbe meglio me ne andassi a vivere altrove. Questa è la risposta di chi ci governa. Per cui pensare che i governanti mettano un calmiere sui prezzi per i turisti è un’utopia, qui chi è più disonesto più guadagna

        aprono ogni giorno nuove attività.

        ,

  2. Ieri pomeriggio uscendo da casa mia, in un sottoportego vicino al ponte dei giocattoli, sono rimasta bloccata per lunghissimi minuti, immobile, schiacciata dalla folla di persone con telefonino/coca cola e panino in mano, che non andava né avanti né indietro, né in un senso né nell’altro
    (probabilmente perché qualche idiota era in posa per una foto in un punto cruciale di passaggio). Due vigili pattugliavano strada nova, ma troppo lontano perché potessero vedere una situazione che avrebbe anche potuto causare danni (penso alla partita della Jiuve a Torino, qualche anno fa).
    Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa l’amministrazione. La considera una buona giornata? E se si, per chi? Sono curiosa

  3. Sarebbe semplice. Togliere tutto il ciarpame in vendita a cominciare dai ” baréti” cinesi, pizze a taglio, e sprisserie varie. Ma purtroppo spesso sono proprio i Veneziani emigrati a Mestre e limitrofi che campano di puttanate. E questi VOTANO, quando c’ è da eleggere il sindaco. Finché Venezia Venezia sarà ostaggio dei numeri elettorali non se ne uscira’

  4. Venezia è un sogno ad occhi aperti ed è ingiusto negarlo ai meno abbienti, purché rispettino ed amino questa città unica. Quindi a chi la tratta come una pattumiera impedire di rientrarci, e non dare il.permesso alle navi da crociera di transitare nella sua laguna. È troppo meravigliosa per essere ulteriormente deturpata. Lasciatela godere a chi la merita❤ io me ne sono.innamorata dalla prima volta che l ho vista.

  5. Non so se il ticket sia la soluzione giusta per questa città ma vorrei fare una considerazione:
    Ieri sabato 19 febbraio e oggi 20 febbraio ( giorni di carnevale) 69.000 presenze ieri 80/90 mila oggi vorrei chiedere a tutti i commercianti che oggi hanno tenuto aperto con orario continuato per 10/12 ore cosa ha portato di incassi questa massa di gente !!!
    Io in queste giornate guardo la gente che passa e basta ! e sono in un punto di forte passaggio !
    Devo dire che gli unici incassi che ho fatto sono stati da parte dei veneziani ! Quei pochi veneziani che sono rimasti e che devo ringraziare !!!! Questi turisti non sono interessati a niente se non a spritz cicchetti e ombre

  6. 50 euro di ticket per venire a visitarla? Bhe se è un incentivo perché proprio non vengano è perfetto. O magari la solita storia che a Venezia possono venire solo chi ha soldi e gli altri possono farne anche a meno. Lo trovo da veneziana vergognoso. Nemmeno se fossi una piena di soldi verrei a vedere questa strafottente città.

  7. Forse ciò che dice è vero, riguardo la condanna. Forse no. Questa città potrebbe sorprenderci. Quello che contesto con fermezza è invece questa narrazione continuamente ripetuta e quasi totalmente falsa sui servizi, negozi di vicinato etc. I negozi di vicinato stanno sparendo in tutto il mondo. Non è una particolarità veneziana. A Venezia ne abbiamo certamente più che in molte importanti città. Personalmente non ho alcun problema a rifornirmi di ottimo cibo (anche di alta qualità), ottimi vini e se mi serve un ferramenta ne ho uno a cinque minuti praticamente in ogni zona della città salvo forse la zona Salute. Che è una delle peggio servite. Ma è paradossalmente anche la più cara dal punto di vista immobiliare. Quanto alle biblioteche, ciò, dire che a Venezia non ce ne sono, mi perdoni, è un po’ ridicolo. I servizi, i famigerati servizi. Francamente non ho mai capito a cosa ci si riferisca. A me non manca nulla. Soprattutto nell’era digitale.

    • Trovo parzialmente giusto ciò che scrivi. È vero che i negozi di vicinato stanno scomparendo da tutte le realtà urbane, e le varie attività si concentrano sempre di più nelle aree commerciali fatte di ipermercati e grandi magazzini. Però a Venezia questo è un problema ben più serio per chi non naviga nell’oro, perché se uno non ha molto denaro, non riesce a fare una spesa, alimentare, decente, perché i prezzi sono cari perfino nei supermercati della città, ed è, o per meglio dire, sarebbe costretto ad andar ad acquistare beni di prima necessità in terra ferma, con tutti i disagi del caso, specialmente per gli anziani. Se invece uno abita, che ne so, in centro a Padova, prende la macchina o il mezzo pubblico e va al centro commerciale.

  8. Sono mezzo Veneziano da parte di madre (calle del Dose, riva degli Schiavoni) da bambino facevo il bagno e andavo a pescare davanti a S.Marco e quindi non ho nessuna difficoltà a capire lo stato d’animo di Daniele . penso però che non sia sufficiente un ticket per salvare Venezia. bisogna in abbinamento contingentare l’ingresso dei turisti con un numero chiuso i soldi dei ticket utilizzali per rinforzare tutte le fondamenta, impedire la navigazione ai mezzi a motore e studiare una soluzione seria per arginare le maree. E ricordarsi che come per il vino ci vogliono i saccaromiceti , anche perché le città vivano ci vuole la gente normale non solo i ricchi.
    ( Vedi Asolo)

  9. Mi dispiace molto per lei! Per il ticket, concordo che è l’unica soluzione, purché gli incassi vanno direttamente ai residenti e non nel bilancio del Comune che li destina di nuovo per i turisti! Già che ci siamo, io farei pure 100 €! Comunque avevo presentato anni fa in comune un progetto denominato carta Veneziano, che credo si trovi ancora su qualche giornale su Internet come questo. Auguri e cari saluti!

    • Direi prima di tutto di iniziare a ripulire la città da tutte le “cakke” (anche qualche skitto) e a mettere le dovute “toilette” e bidoni delle immondizie e, forse, pure il turista capirebbe che ci si deve comportare con educazione. Invece, chi arriva a Venezia ha la percezione che si possa gettare tutto per-terra, perchè i bidoni delle immondizie o non ci sono affatto oppure ce ne son troppo pochi. Se gli scappa di fare la “pipì” va sotto i portici, perchè di bagni pubblici ce ne sono ben pochi e se ci sono, spesso son chiusi. Rimane il bar, che con la scusa di un caffè (acqua no perchè costerebbe come due o tre caffè) si può accedere al bagno. Personalmente prima di parlare di un “ticket d’ingresso” che ritengo assurdo e inadeguato, penserei a riordinare la città. Credo che a nessun veneziano piacerebbe che la propria madre, compagna o zia, pochè non di Venezia e magari di un’altra Regione pagassero e venissero registrate in un database per essere semplicemente ospitate a casa sua!Meditate per favore, anche su questo ultimo dettaglio,grazie.

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