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Venezia Capitale Mondiale della sostenibilità: le proposte della Voga

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Gent. Redazione,
giriamo il testo della mail inviata alla VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI) della Camera dei Deputati da parte delle Associazioni di voga e vela della Laguna di Venezia.
La mail è stata inviata anche al Consiglio Comunale e Regionale chiedendo di sollecitare l’emanazione di una Legge speciale per la gestione del traffico acqueo nella laguna di Venezia.
A supporto delle nostre richieste e per chiedere la riattivazione di controlli sul moto ondoso è stata indetta una manifestazione in Bacino di San Marco sabato 20 novembre prossimo. Stiamo chiedendo le autorizzazioni e vi terremo informati.

“Buongiorno, siamo un gruppo di 31 associazioni di voga e vela della Laguna di Venezia che fin dall’agosto 2019 hanno sentito l’esigenza di unirsi per avanzare proposte volte a contribuire a risolvere i gravi problemi legati al traffico acqueo nella Laguna di Venezia.

In allegato trovate il documento, con le analisi e le proposte delle Associazioni, rivolto alla VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI) della Camera dei Deputati per verificare l’opportunità di emanare al più presto una Legge per la gestione del traffico acqueo nella Laguna di Venezia.

La grave situazione, che si sta riproponendo dopo la “pausa Covid”, ha condotto le Associazioni di Voga, di Canottaggio e di Vela Veneziane unitariamente, seppur nelle loro diverse sensibilità e collocazioni, alla definizione di alcuni parametri da inserire all’interno della nuova Legge Speciale per Venezia. Questa necessità scaturisce non solo dal voler salvaguardare il diritto di praticare i nostri sport, ma perché il nostro punto di osservazione privilegiato ci consente di vedere, a prescindere da interessi economici e di parte, i fenomeni distruttivi che attanagliano la città e la Laguna: non solo il moto ondoso ma anche l’inquinamento atmosferico ed acustico ed i rischi connessi ad un traffico senza regole.

Mentre per tutte le città di terraferma sono state emanate leggi per regolamentare tutti gli aspetti legati al traffico, per Venezia, che vive sull’acqua, non c’è nulla di analogo e le norme nazionali che regolamentano il traffico nautico mal si adattano alla specificità della Laguna e della città storica.

L’acqua alta del 12 novembre di 2 anni fa, l’emergenza Covid e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e la nascente “Agenzia per la Laguna di Venezia” devono favorire l’emanazione nel più breve tempo possibile di una Legge Nazionale di gestione del traffico acqueo nella Laguna di Venezia.

Le associazioni ritengono che l’emanazione di una Legge per la gestione del traffico acqueo nella Laguna di Venezia sia un passo necessario per rafforzare la candidatura di Venezia a “Capitale mondiale della Sostenibilità”.

Confidando che le analisi e le proposte esplicitate nella lettera possano essere condivise da codesta Commissione, rimaniamo a disposizione per un eventuale confronto propositivo.

 

INSIEME CONTRO IL MOTO ONDOSO

Venezia Capitale Mondiale della sostenibilità– Legge Speciale – Agenzia della Laguna di Venezia: proposte.
“Com’era dov’era”, “come prima più di prima” sono due slogan/parole d’ordine adottate dai più per prospettare e promuovere un imminente roseo futuro per Venezia ma che alla luce delle misure adottate finora stanno mostrando in modo inequivocabile l’INSOSTENIBILITÀ delle politiche adottate per la ripartenza della città, quella che viene definita la “rinascita”. Si rischia di ritornare alla situazione drammatica “pre Covid” senza analizzare i problemi che minano la salvezza di Venezia e della sua Laguna.
Ci riferiamo a due
gravi questioni che da quasi 50 anni non si vogliono risolvere: EMISSIONI IN ATMOSFERA e MOTO ONDOSO.

EMISSIONI IN ATMOSFERA: la 1^ legge speciale di Venezia del 1973 impone l’uso di combustibili gassosi o di elettricità per gli impianti termici ed industriali. La norma è stata introdotta a protezione dei marmi che, a causa del particolato emesso, vengono trasformati in gesso. Gli effetti devastanti si ripercuotono in particolare su pietre calcaree e marmi:
il carbonato di calcio, di cui sono principalmente costituiti,
viene trasformato in solfato di calcio(CaSO4) che, essendo più solubile e friabile del carbonato, subisce la continua erosione della pioggia, strato dopo strato.
La stessa Legge prevedeva altresì che il Governo emanasse entro 2 anni norme concernenti la determinazione delle caratteristiche degli organi di propulsione meccanica dei natanti e dei requisiti necessari per limitare le emanazioni inquinanti.
Ad oggi, DOPO 48 ANNI, NULLA È STATO FATTO.
In questi 48 anni le imbarcazioni a motore circolanti nella Laguna di Venezia sono passate da 12500 alle attuali 80000 forse 100000, dati quantificati solo a stima poiché ad oggi non esiste una banca dati che contenga le informazioni sulla tipologia delle imbarcazioni e dei motori installati a bordo.
Oggi l’aria di Venezia è paragonabile a quella di Mestre, dati rilevati dalla centralina di Rio Novo, con l’aggravante che a Venezia l’inquinamento non subisce l’apporto degli impianti di riscaldamento che utilizzano solo il gas.
Per gli autoveicoli vengono definiti per legge i limiti di emissione in rapporto alle varie componenti inquinanti, sintetizzati dalle sigle Euro 1…Euro 6 e si obbliga alla revisione del veicolo ogni 2 anni e per i camion ogni anno. Per i natanti a motore invece viene prescritta principalmente la sola limitazione della quantità di zolfo contenuta nel carburante.
La Regione Veneto, dati i risultati dei rilevamenti e i superamenti dei limiti, ha deliberato nel DGR n. 1089 del 09 agosto 2021 una serie di limitazioni, dal 1 ottobre 2021 al 30 aprile 2022, al traffico dei veicoli che prevedono in alcuni casi anche il blocco dei motori diesel Euro5. Questo però varrà solo per la terraferma e non per Venezia centro storico e isole in quanto le leggi attuali non considerano la specificità di Venezia dove i “veicoli” sono i “natanti”.

Da gennaio 2020 è entrata in vigore la normativa IMO 2020 in cui viene stabilita l’applicazione del limite dello 0.50% m/m (prima era del 3.5% m/m) di tenore di zolfo nei combustibili marittimi in aree non SECA (Sulphur Emissions Control Areas), e Venezia e la sua Laguna non lo sono. Questo comporta un uso di combustibile con contenuto di zolfo 5 volte superiore a quello attualmente previsto per i carburanti da riscaldamento, vietati a Venezia e nella sua Laguna già dal 1973, e comunque 500 volte più inquinante in termini di zolfo del gasolio attualmente in uso per autotrazione (0.001% m/m).
Sempre la stessa normativa prevede che le navi che non adottino l’utilizzo di carburanti nel rispetto dei limiti previsti, debbano munirsi di filtri (scrubber) che possono essere di tipo aperto (più economico), che prevede l’installazione di un sistema di lavaggio degli scarichi dei motori e lo scarico diretto in mare dei “rifiuti” prodotti dal lavaggio o di tipo chiuso dove i “rifiuti” prodotti dal lavaggio vengono raccolti in serbatoi dedicati e trattati nei porti di ormeggio. Ad oggi non risultano regolamentazioni specifiche per gestire all’interno della Laguna navi con scrubber di tipo aperto.

MOTO ONDOSO: Per quanto riguarda il moto ondoso, oltre ai limiti di velocità dovrebbero essere introdotti i limiti massimi di altezza d’onda che possono essere prodotti dalle imbarcazioni, ammissibili nelle varie zone della Laguna.
Nella terraferma il Codice della strada definisce i limiti di velocità ….. ma
contestualmente obbliga anche ad usare gli pneumatici anche per non dissestare le strade e non produrre vibrazioni nocive alle strutture urbane.

In Laguna la definizione delle altezze massime di onda accettabili dovrebbe impedire la produzione di effetti devastanti nel tempo per fondamenta, rive, barene e canali.
Con l’aumento delle imbarcazioni circolanti nella Laguna, fortemente legato all’aumento incontrollato dei flussi turistici, navigano imbarcazioni che anche se rispettassero i limiti di velocità esistenti produrrebbero comunque un’onda eccessiva.
Questo vale anche per le imbarcazioni adibite al servizio pubblico di linea e non di linea.

In ogni caso il rispetto dei limiti avviene molto raramente e di fatto solo in presenza di controlli, ad oggi praticamente inesistenti.
Anche il nuovo sistema della sala controllo
del Tronchetto risulta inattivo, non si sa a che punto sia l’avanzamento delle pratiche per la certificazione del sistema che comunque riguarderà le sole aree monitorate.

Dalla stampa abbiamo avuto notizia che è stata calendarizzata la discussione sulla proposta di legge n° 1428 per “Modifiche e integrazioni alla legislazione speciale per la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna”, con primo firmatario Nicola Pellicani.
Chiediamo ai Parlamentari di inserire all’ art.12 i punti relativi a:
 Definizione delle altezze d’onda limite, da rispettare per non danneggiare le rive, i palazzi, i fondali.
 Creazione di un Pubblico Registro Natanti, con le stesse caratteristiche di quello automobilistico
 Stabilire, nell’attesa della promulgazione di una normativa specifica, che le emissioni dei mezzi circolanti stabilmente in Laguna debbano rispettare quanto definito dal codice della strada in materia di controllo delle emissioni (e non del carburante) e di revisioni dei motori.
 Divieto di versare in acqua gli scarichi dei motori, prescrizione da estendere alle navi che utilizzano il porto di Venezia. Singapore, uno dei primi porti a livello mondiale per intensità di traffico marittimo, ha stabilito che, «per proteggere l’ambiente marino e assicurare che le acque portuali siano pulite, sarà vietato lo scarico nelle acque portuali di Singapore delle acque di lavaggio dei gas esausti da scrubber a ciclo aperto» e che «le navi equipaggiate con scrubber a ciclo aperto che fanno scalo a Singapore dovranno utilizzare combustibile conforme», ovvero con tenore di zolfo entro lo 0,50% in massa come da normativa adottata dall’IMO (International Maritime
Organization). Per Venezia, ma avrebbe più senso parlare di Mediterraneo, dovrebbero essere applicati i limiti inferiori previsti dall’ IMO per le are SECA, aree che in Europa si trovano nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nel Canale della Manica, che prevedono un tenore di zolfo entro lo 0,10% in massa (comunque 100 volte più inquinante del gasolio per autotrazione).
 Controlli GPS su tutte le imbarcazioni con motore a bordo, unico sistema in grado di permettere la vigilanza continua e allargata di tutte le acque della Laguna, che tenga anche conto delle caratteristiche specifiche della singola imbarcazione e dell’effetto onda prodotto (l’imbarcazione che genera un’onda eccessiva dovrà limitare l’andatura al di sotto del limite di velocità consentito). Il sistema AIS (Automatic Identification System) è già attivo per alcune tipologie di navi ed è già certificato.
 Applicazione delle “No Wake Zone” (non lasciare scia) in uso nel nord Europa e nel nord America, in attesa della attivazione del sistema AIS per tutte le imbarcazioni a motore.

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La discussione è aperta: una persona ha già commentato

  1. Eh, nemmeno boicottare il corteo di Carnevale nel 2020 è servito contro il Sindaco per fermare il moto ondoso…
    Dopo le …barzellette, “Onda Zero”, le multe col sistema Argos bocciate definitivamente dalla Cassazione per mancata omologa del sistema, quelle annullate (ora in Cassazione) perché si doveva applicare al tolleranza … come per le auto (5km/H di tolleranza su 5 di limite nei canali?!), il sistema “Tutor” con telecamere non ancora in funzione (come mi conferma il Comandante Agostini) e di cui chissà quando si avrà l’omologa dato che sui tempi l’assessore Tosi non ha risposto, per “tagliare la testa al toro” su moto ondoso, rumori (anch’essi fuori limite) e, almeno in parte, inquinamento, serve il GPS, il controllo satellitare sui natanti e un serio sistema di sanzionamento! Proprio quello che il Sindaco, nella riunione in Comune con le remiere cui ha partecipato anche il sottoscritto, ha dichiarato esplicitamente di non volere…!
    Nel frattempo ancora nessun provvedimento efficace in atto da Comune e Regione contro lo smog: mi scrivono che ci sono i provvedimenti… contro le stufe a “pellet”, le emissioni in agricoltura, la bruciatura di sterpaglie (ma anni fa autorizzavano, nonostante mie diffide, i falò Panevin!), i liquami in zootecnia, come se nessuno vedesse che queste cose a Venezia non esistono (io non vedo le mucche neanche a San Marco…!).
    Nessun provvedimento efficace nemmeno contro i mototopi, e, malgrado le promesse, i motori elettrici non si vedono su nessuna barca (a parte una Veritas)…
    E intanto la stazione Arpav di Sacca Fisola ha superato per l’ennesimo anno il limite di 35 giorni di superamento del limite delle polveri PM 10…!: con che coraggio si decide che Venezia sia capitale della sostenibilità…?
    Dal canto Suo, il Ministero dell’Ambiente è stato ripetutamente da anni da me sollecitato con dati, note, e-mail senza che sia cambiato nulla, nonostante un fascicolo aperto in Procura a Venezia su mio esposto per inadempienza sull’inquinamento, che solo il miglioramento dell’aria GRAZIE Al COVID ha evitato che si traducesse in un processo…
    Qualcuno vuol decidere qualcosa, al di là delle promesse… da marinaio?

    Prof. Fabio Mozzatto – Veneziano.

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