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Venezia, 70 anni: deve lasciare la casa e il Comune non risponde. Intervista all’avvocato Leotta

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Buongiorno Avv. Leotta, l’occasione è propizia per chiederle notizie della campagna politica a Bovolenta…
“Attualmente mi sto confrontando con i miei candidati consiglieri sul futuro della lista visti gli attacchi continui che subisco, quasi ogni giorno, sui social network e ovviamente, fiducioso della magistratura, attendo ogni valutazione da parte del PM incaricato per il reato in cui sono indagato, come noto a tutti, lasciando i commenti e le valutazioni alle persone competenti come il mio legale Avv. Domenico Caruso. Preferisco lasciar lavorare chi di dovere e non rilasciare commenti in proposito”.

Ma si candiderà?
“A Bovolenta dubito e non escludo assolutamente di poter rivalermi legalmente, valutati tutti i presupposti, sui candidati consiglieri che alla luce del sole hanno giocato sporco al fine, non solo di remare contro, ma anche di farmi sostenere numerose spese economiche. Venezia è però la mia città, di sicuro non mi candiderò Sindaco, ma alcune “richieste” come Consigliere sono arrivate. Vedremo i progetti civici per il bene della città e della sua laguna. Di sicuro la mia esperienza in diritto e nautica potrebbe essere preziosa per il rilancio del diporto locale in sintonia con le remiere ed associazioni di voga”.


Veniamo all’attività legale per cui la contattiamo?
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“In queste ultime ore sto seguendo, come Studio Legale Leotta, anche con apprensione, un caso molto delicato ove una signora, A.M.C. di quasi 70 anni, dovrà liberare un immobile ricevuto in comodato d’uso, a suo tempo, dalla gentilissima P.C. difesa da uno studio legale di Milano e da un domiciliatario di Venezia”.

Quindi questa persona si troverà in mezzo alla strada?
“Il Giudice in punta di diritto ha dato ragione alla controparte, titolare dell’immobile, a cui riconosco effettivamente la piena titolarità e quindi non ci sarà nessuna opposizione anche perché non posso mettere in dubbio il fatto, che la controparte, abbia per anni messo a disposizione, in gran parte gratuitamente, un proprio immobile per terze persone bisognose. La mia cliente era sposata con un noto pittore, ex insegnate al Liceo Artistico di Venezia, deceduto due anni fa proprio in questo periodo dell’anno dopo una lunga degenza ospedaliera prima ad Asolo e poi a Venezia”.

Del caso si interesseranno i servizi sociali di Venezia, immaginiamo…
“Questo è l’aspetto più delicato. La mia assistita nell’aprile 2019 ha già tentato un suicidio gettandosi nelle acque della laguna ma la fortuna ha voluto che in quel momento passasse un diportista che con immenso spirito umanitario e di soccorso si è attivato prontamente traendola prima nella propria barca e poi avvertendo i servizi di soccorso. Il 16 gennaio la mia cliente, verso le 17.00, si è sentita male e ora è ricoverata a Venezia al fine di ogni più accurata valutazione medica. Le pec e le mail mandate al Comune non hanno mosso nulla: nemmeno una risposta. L’unico riscontro è stato quello del caro amico e Presidente Danny Carella della Municipalità del Lido di Venezia. Il Comune avrebbe invece dovuto agire subito o quanto meno dare una pronta risposta”.

Cosa succederà ora?
“I cani della signora sono in custodia e stanno bene e se avessi beni di mia totale proprietà avrei agito più sul “personale” aiutando maggiormente. Il diritto non fa eccezioni e ho messo in campo ogni azione possibile. Ora mi aspetto che il Comune agisca per trovare una casa anche solo momentanea e si attivi anche per un supporto psicologico. Un Comune come quello di Venezia non può ignorare le pec e/o mail di uno studio legale. Credo che un Sindaco che vuole più poteri, come detto nell’occasione dell’evento “acqua alta”, debba prima pensare ai poteri già in suo possesso e tutelare sempre i più deboli. Sono disponibile ad incontrare il Sindaco Dottor Brugnaro al fine di trovare con urgenza una soluzione abitativa”.

Sta pensando ad un’azione legale contro il Comune?

“No. Non è mia intenzione far causa a nessuno ma richiamare a uno spirito di maggior solidarietà si. Questo non è il mio caso ma un caso; molte persone si trovano in questa situazione e vanno aiutate. La solitudine e la depressione sono due armi pericolosissime”.

Come sta procedendo?
“Da legale ho messo in campo tutte le procedure possibili e la casa in questi giorni viene liberata con grande sacrificio fisico ed economico della sorella minore. L’obiettivo non è creare polemiche ma collaborare tutti per trovare una soluzione!”.

Vuole lanciare un messaggio?
“Ringrazio la Dott.ssa Chiara Rigon che prontamente ha chiamato il 1.1.8 al fine di evitare ogni azione autolesionista della mia cliente. Ovviamente un grazie va a tutto il settore sanitario ospedaliero e al Direttore di Centrale Operativa 1.1.8 VENEZIA-MESTRE, Dottor Nicola Bortoli, che come sempre ha gestito al meglio la situazione grazie ai propri uomini sul campo. Un ringraziamento va anche al Dottor Francesco Leotta, primo medico di base della mia assistita, che sta collaborando con la struttura sanitaria per far sì che tutto proceda al meglio. Allo stesso tempo si deve ringraziare la controparte che sta lasciando il tempo idoneo allo sgombero dell’immobile attraverso l’impegno, come detto, della sorella minore e delle ditte idonee allo sgombero”.

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