E’ partita lunedì in Veneto, come già in atto in altre regioni, la somministrazione della terza dose, per le persone portatrici di situazioni ad alto rischio, come malati oncologici, trapiantati o in attesa di trapianto, immunodepressi.
E per questo nuovo step nella lotta contro il Covid il presidente della Regione, Luca Zaia, ha voluto accanto a se’, all’hub di Villorba, il gen. Francesco Paolo Figliuolo, Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid, con loro anche l’assessore regionale alla Sanità, Mauela Lanzarin e il dg dell’Ulss2, Francesco Benazzi.
Sono 160 mila i veneti interessati da questa ulteriore dose di vaccino, “I veneti – aggiunge Zaia – hanno avuto accesso importante ai centri vaccinali, sono convinto che arriveremo, faticando un po’, all’85% considerato che all’inizio si pensava sarebbe stato un buon risultato se si arrivava al 60-65%. Oggi, comunque, l’80% lo ha già fatto o in procinto di fare la somministrazione.”
Il Presidente del Veneto è cautamente ottimista e lo esterna basandosi sui dati che gli arrivano dalle usl venete: “298 contagiati nelle ultime 24 ore sono decisamente un numero basso, abbiamo un incidenza che è scesa sotto l’1% dei tamponi che facciamo, cioè dai 40 ai 50 mila al giorno: se a questo ci aggiungiamo la terza dose si va va nella direzione, spero, di uscita dal tunnel e soprattutto di iniziare la fase di convivenza con il virus che è la fase endemica nella quale cominceremo a familiarizzare sempre di più e non avere i danni di prima”.
Il presidente, rivolgendosi a Figliuolo, ha fatto appello perché si inizi quanto prima “la somministrazione della terza dose a sanitari e grandi anziani. Noi siamo pronti a partire”.